Programma Pubblico, Il significato di Brighton 1979-11-15
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S H R I M A T A J I N I R M A L A D E V I
Il significato di Brighton
Programma pubblico
Brighton (GB), 15 Novembre 1979
Il nome è di per sé bellissimo: Brighton[1]. Deve illuminare (‘illuminare’ in inglese si dice “brighten”, parola dallo stesso suono di Brighton, ndt) l’intera nazione.
Sono già stata qui altre due volte e ho sempre sentito che, se mi verrà data un’opportunità, in questo posto potremo realmente iniziare Sahaja Yoga davvero alla grande e un giorno diventerà meta di pellegrinaggio.
A Brighton ci sono vibrazioni miste. Avete il mare e, inoltre, la Madre Terra qui ha un significato speciale. Tuttavia, quando qualcosa di Divino inizia a diffondersi, il male arriva camuffato, si accumula in quel posto e inizia a lottare, a contrastare il Divino. Ed ecco perché a Brighton ho sentito vibrazioni molto miste, ma nel complesso è un bellissimo posto in cui Sahaja Yoga può prosperare.
(I sahaja yogi che hanno fatto l’introduzione, ndt) vi avranno già parlato di Sahaja Yoga. “Saha” significa “con”, “Ja” significa “nato con voi”.
Questo è lo Yoga, questa è l’unione che state cercando con il Divino, ed è nata con voi, è dentro di voi. Tutti hanno detto: “Cercatelo (Dio) dentro voi stessi”. Anche Cristo ha detto: “Cercatelo dentro voi stessi”. Ciò significa che voi dovete ricercare. È la vostra libertà e non può essere messa in discussione. Dovete chiederlo. Se, ad esempio, a questo stadio della consapevolezza umana Dio avesse potuto trasformarvi dandovi una consapevolezza superiore senza la vostra partecipazione, senza che la vostra libertà entrasse in gioco, lo avrebbe fatto molto tempo fa. Ma non può. Voi dovete scegliere il Divino in piena libertà.
Sicuramente state ricercando. Forse non sapete che cosa stiate cercando, ma una cosa è certa: non siete soddisfatti di qualsiasi cosa siate. Pensate che esista qualcosa oltre che dovete cercare. Forse alcuni di voi sanno cosa si deve cercare, mentre altri no.
Ma non v’è dubbio che vi sia qualcosa oltre, che vi è stato rivelato da tutti i profeti, da tutte le Scritture, da tutte le grandi incarnazioni che hanno solcato questa terra.
È anche stato promesso che un giorno sarete giudicati. Il giudizio sarà, prima di tutto, il vostro, di voi stessi; se state cercando il Divino oppure qualcosa di frivolo.
Se cercate la Realtà e la Verità, soltanto allora sarete scelti, soltanto allora diverrete i cittadini del Regno di Dio.
Ora, vediamo chi è questo Dio e di che cosa sto parlando.
All’inizio era solo Silenzio, completo Silenzio. E dal Silenzio, quando si risvegliò... Il Silenzio si risvegliò. Questo Silenzio è chiamato “Parama-Brahma” in sanscrito.
Mi spiace dover usare il sanscrito, ma ciò non significa che sia qualcosa legato all'induismo; dovete sbarazzarvi di queste idee.
Il motivo è che in India le persone hanno meditato molto di più; non hanno dovuto combattere la natura come abbiamo fatto noi adesso per arrivare alla sala (dove si tiene il programma. Il riferimento è sicuramente al clima inglese scarsamente favorevole, ndt) (Shri Mataji ride).
Lì (in India) l’atmosfera è molto piacevole e calda, si può addirittura vivere sotto un albero.
(Quelle persone) avevano molto tempo, non dovevano combattere la natura così tanto, così avevano molto tempo per meditare. E nelle loro meditazioni hanno scoperto alcune cose per le quali hanno utilizzato la lingua sanscrita.
Quindi, Parama-Brahma, oppure possiamo chiamarlo Silenzio, Assoluto Silenzio, fu risvegliato, si risvegliò, in quanto si svegliò da solo, proprio come noi dormiamo e ci risvegliamo. E poi il Silenzio, una volta risvegliato, divenne quello che chiamate Sadashiva.
E quando Sadashiva iniziò a separarsi[2], in quanto voleva, desiderava creare, così come diciamo che il sole del mattino si manifesta nell’alba, allo stesso modo, quando il Suo desiderio iniziò a manifestarsi, questo Suo desiderio diventò la Sua Energia, separandosi da Lui.
Ora, qualunque cosa io dica per voi è solo un racconto; non è necessario che ci crediate, ma arriverò ad un punto in cui percepirete qualcosa in cui potrete credere e poi gradualmente, poco alla volta, potrete credere a questa teoria.
Questa per voi è solo un’ipotesi.
Ebbene, quando questo desiderio è diventato un’Energia, la Sua (di Lui) Energia, è stato chiamato Shakti o Mahashakti o Adi (Shakti, ndt), ossia l’Energia primordiale.
Questa Energia primordiale ha assunto una personalità e una entità. Ha dovuto farlo, se doveva agire. Se c’è solamente il desiderio nel cuore è inutile.
Dobbiamo dargli qualche forma, altrimenti quel desiderio sorge ma poi svanisce.
Così, questo desiderio assunse una forma o, diciamo, una entità, che nella Bibbia è chiamata Spirito Santo e in sanscrito Adi Shakti.
Questo desiderio ha poi generato da se stesso altri due poteri, uno per agire e uno per migliorare la propria creazione.
In questo modo, tre poteri furono creati e iniziarono ad agire. Ora, come sappiamo, nella Bibbia non si è parlato molto dello Spirito Santo. E neanche molte Scritture che hanno parlato del Padre sono state in grado di parlare dello Spirito Santo.
In particolare, dato che la Madre stessa di Cristo era un’incarnazione dello Spirito Santo, Egli (Cristo) non volle mettere a repentaglio la Sua (di Lei) vita. Non disse neppure che Lei era l’incarnazione dello Spirito Santo perché, se avessero crocifisso Lei, Egli si sarebbe manifestato nei propri poteri distruttivi.
Ma la rappresentazione doveva aver luogo e Lei rimase nel silenzio.
Ora, lo Spirito Santo è importante per noi, perché il Padre è soltanto un testimone. Lui testimonia la rappresentazione, il gioco che sarà attuato dallo Spirito Santo. Lui godrà della creazione di Lei (Spirito Santo, o Adi Shakti, ndt).
Lui è il solo testimone di quel gioco e Lei cerca di compiacerlo con la creazione, poiché era il desiderio di Lui quello di creare. E così Ella creò mediante queste tre Energie che abbiamo, delle quali io chiamo la prima il Desiderio (Mahakali, ndt), la seconda l’Azione (Mahasaraswati, ndt) e la terza il Sostegno, o potete chiamarla l’Evoluzione (Mahalakshmi, ndt).
Queste tre energie agirono per creare noi esseri umani. Ora abbiamo raggiunto un livello nel quale è possibile parlare di queste cose.
Neppure ai tempi di Cristo si poteva parlare dello Spirito Santo. Cosa si poteva fare con quei pescatori? Ditemelo. Come si poteva parlare loro di queste cose? Quella era soltanto una fase preparatoria, ma sapete che confusione hanno fatto.
E c’è un bel po’ di confusione e la gente non riesce a capire come, chi si definisce religioso, possa essere fanatico.
Fanatismo e religione sono agli antipodi. Non possono coincidere. Potete vederlo ora in Iran. Potete vedere ovunque quanto le persone fanatiche siano irreligiose, perché la religione è amore.
Dio è Amore, ma finora nessuno di questi individui “religiosi” ha espresso questo amore nel modo in cui dovrebbe essere espresso. E neppure si sono assunti il compito di cercare Dio. Ma stanno facendo altre cose, come opere filantropiche, raccolta di fondi, vendite di beneficenza o cose simili.
Non è questo il compito di una persona che stia cercando Dio! In queste circostanze, quando ci troviamo di fronte a individui cosiddetti “religiosi” che hanno religioni organizzate o disorganizzate, e ad impostori, ci sentiamo davvero tremendamente frustrati, rimaniamo sbalorditi e non sappiamo che cosa dobbiamo fare, perché noi siamo nati ricercatori. Noi siamo nati ricercatori. Potremmo aver commesso degli errori nella nostra ricerca, ma di certo siamo dei ricercatori. Se non foste stati dei ricercatori, sareste stati molto contenti di partecipare a qualche cena o ballo da qualche parte.
Invece no. C’è qualcosa che va oltre, qualcosa di bellissimo che va oltre, che è stato promesso, di cui sentite l’esistenza, di cui siete consapevoli. Siete consapevoli dell’esistenza di questa bellezza, ma fino ad ora non avete raggiunto la fonte; ed è questa la ragione per cui state cercando.
Ora, questi tre poteri esistono ed agiscono anche dentro di noi. Ed essi sono stati illustrati qui (indica probabilmente il grafico del sistema sottile, ndt): se guardate, sulla parte sinistra, questa linea blu che scende è il potere del nostro desiderio, attraverso il quale noi desideriamo, attraverso il quale esprimiamo le nostre emozioni. E quando questo desiderio non rimane più dentro di noi, ossia quando questa energia in noi scompare, allora anche noi scompariamo.
E non hanno mostrato lo Spirito (probabilmente sul cuore raffigurato sul grafico dei chakra, ndt); ma se guardate queste linee gialle (forse una rappresentazione approssimativa della fiammella dello Spirito? Ndt), si può dire che quello che hanno cercato di mostrarvi è lo Spirito.
Lo Spirito è il riflesso di Dio Padre o del Dio Testimone che è dentro di noi nel nostro cuore; mentre queste tre energie hanno creato una sorta di cortina tra la nostra attenzione e Lui.
Ora, l’attenzione risiede in questo Vuoto (Void) colorato di verde.
Essa è sostenuta dal nostro fegato ed ecco come queste tre cortine ci tengono lontani dallo Spirito. Non riusciamo a vedere lo Spirito, non riusciamo a sentirlo. Non riusciamo a manifestarlo, ma sappiamo che c’è qualcuno che ci conosce.
Nella (Bhagavad) Gita è chiamato Kshetragnya, il Conoscitore del campo. Quindi noi sappiamo che esiste un Conoscitore; e il Conoscitore sa tutto di voi e registra tutto quel che avete fatto, la vostra ricerca, gli errori, la vostra irrequietezza, ogni sorta di cosa che avete attraversato. Tutto viene registrato su questo nastro che è collocato lì in basso, nell’osso triangolare, ed è chiamato Kundalini.
Essa è l’energia residuale del nostro desiderio. Significa che quando tutto l’universo fu creato, questa energia del desiderio, l’Adi Shakti, dopo aver creato il tutto, rimane il tutto, perché è completa.
Si può dire – è molto semplice da comprendere - supponiamo che qui ci sia una luce ed io metta qui una pellicola: tutta la pellicola verrà riflessa, pur rimanendo intatta.
Allo stesso modo, ciò che rimane (dell’Adi Shakti), dopo essersi proiettata, è l’energia residuale, è questa Kundalini.
Significa che voi siete la proiezione completa di questa Kundalini, di questa Energia che è il potere del desiderio e che si manifesta successivamente in questi due poteri: il potere del lato destro - quello che vedete in giallo, chiamato il potere dell’azione - e il potere centrale, che avete raggiunto fino a un certo punto – infatti la parte rimanente, dove potete vedere le linee tratteggiate, è un vuoto (Void) - ed è il potere responsabile della vostra evoluzione dall’ameba fino a questo stadio.
Dovremmo porci questa domanda: perché siamo diventati esseri umani, dall’ameba fino a questo stadio? Supponiamo che io abbia dadi e bulloni e altro, e li monti insieme. Tutti mi chiederebbero: “Perché lo fai?”. Allora potrò rispondere: “Sto costruendo un microfono”. Ma questo microfono ha anche un filo, qui, che deve essere collegato alla centrale di energia. Se non è collegato non funzionerà.
E questo è ciò che noi abbiamo: questi tre poteri e, laggiù, l’energia residuale, che è il potere del desiderio, che dimora lì in basso (nell’osso sacro, ndt) e che desidererà la vostra rinascita.
Essa è vostra Madre e, quando la desidera, entra in azione solo quando vede qualcuno che ne ha autorità, che ha il potere di risvegliarla, che ama nello stesso modo in cui Lei ama voi: soltanto allora sale.
Senza ricorrere ad alcun trucco, senza mettervi a testa in giù, senza eseguire qualche esercizio o picchiando le persone o tutte le varie cose escogitate adesso.
È qualcosa di spontaneo, Sahaja. Sa-ha-ja.
Essa ascende spontaneamente. Insomma, supponiamo che ora qualcuno venga da me: “Può garantirmi che la mia Kundalini sarà risvegliata? Oppure no?”. Io dico: “No, signore, mi spiace. Forse sì, forse no. Se non discute troppo, allora lo sarà (risvegliata)”. Perché? Che cosa succede con le discussioni?
Devo dirvi che cosa accade. Insomma, non intendo dire che non dobbiate discutere. Dovete discutere, perché so che avete un problema: siete troppo identificati con le discussioni, non potete farne a meno. Non ha importanza. Però, quando discutete, usate questo potere che è sul lato destro.
Pensando, quel che succede è che create questa cosa gialla, che in termini comuni si chiama Signor Ego. E, quando pensate, l’ego sale così e va a schiacciare l’altro che è il superego, il quale ha origine dai vostri condizionamenti.
Pertanto, quando l’ego schiaccia lì (il superego), come facciamo a risvegliare la Kundalini?
Quello che succede, infatti, è che non c’è posto, non c’è spazio; deve essere bilanciato in questo modo.
Più discutete, più va avanti così. Io non posso alzare la Kundalini con le discussioni. Ecco perché dico: “Per ora lasciate che me ne occupi io. Non discutete adesso”.
Ma allora alle persone non piace, si sentono sfidate. Allora dico: “Va bene, fate pure” .
Ma quel che accade, quando iniziate a discutere, è che i pensieri continuano a schiacciarlo (il superego, ndt); ed ecco perché non potete farlo discutendo o leggendo un libro.
Non potete pagare per questo, è assolutamente impossibile pagare per questo. Dio non ha un negozio. No, non conosce la compravendita, e neppure potete organizzarlo.
Noi non possiamo organizzare Dio, è Lui che deve organizzare noi. Quindi nessuna cosa organizzata può farlo funzionare.
È esattamente come far germogliare un seme. Lo mettete nel terreno, gli date un po’d’acqua - io dico che ci metto un po’ di acqua d’amore, vi do un po’ di acqua d’amore - e allora germoglia da solo. Avete un seme, avete la primula... anzi, qual è il termine corretto in inglese? Avete ciò che germina... come si dice in senso generale? Il germoglio: dentro avete un germoglio, tutto è già pronto.
Deve accadere. Non funziona adirandosi. Qualunque cosa possiate fare, non potete farla funzionare. Dovete essere spontanei, non potete fare uno sforzo per far germogliare un seme.
Non potete neppure trasformare un fiore in un frutto. Di fatto, noi non facciamo granché. Ciò che facciamo è senza vita. Trasformiamo tutto ciò che è inanimato in qualcos’altro e poi in qualcos’altro ancora. È tutto. Non abbiamo creato niente di vivente. Questo è un processo vivente e tutti i processi viventi devono essere conseguiti mediante la spontaneità.
Ascende quindi spontaneamente, tocca il vostro Sahasrara e voi iniziate a percepire la brezza fresca sulle mani. Ora, oltre alle Scritture indiane, in cui si descrive come Salilam-Salilam questa brezza fresca che vi arriva a ondate, anche nella Bibbia avete letto che è la brezza fresca.
Ebbene, l’Energia completa (Adi Shakti, ndt) è quella del desiderio, che si è manifestata in questi tre poteri. L’Adi Shakti è la brezza fresca. È come una brezza fresca. Ed è onnipervadente.
Quando la Kundalini ascende, passa attraverso questi centri - ovviamente ora non ho il tempo di spiegarveli tutti - e tocca questo punto (Sahasrara, ndt). Ora, questi sono i centri sottili al di sotto dei nostri plessi: noi sappiamo dalla nostra scienza medica che abbiamo in noi questi plessi. E allora diventate realizzati.
Io non posso tenere una conferenza su questo, o farvi il lavaggio del cervello; voi diventate (proprio) collettivamente consapevoli.
È un avvenimento reale quello che dovremmo ricercare. Deve accadere dentro di voi, così da diventare questo. Non si tratta di etichettare qualcuno: “tu sei un sahaja yogi”, non è possibile. Un sahaja yogi deve ottenere il vero battesimo. Il suo osso della fontanella deve ammorbidirsi e la Kundalini deve attraversarlo: solo allora è un sahaja yogi.
Non si può avere un tesseramento, non si può avere niente del genere. È qualcosa di assolutamente spontaneo e, se in voi non è accaduto, non siete dei sahaja yogi.
Finché non accade, state ancora cercando. Ma basta una frazione di secondo per farlo accadere in (certe) persone, come i bambini, direi.
Con altre persone, invece, può essere necessario molto tempo, perché abbiamo cercato di danneggiarci, di distruggere noi stessi.
Di fatto, in questa nazione ho visto che sono nate delle persone molto belle, molto genuine, oneste, umili. Grandi ricercatori del passato, di tempi antichi hanno avuto la benedizione di nascere in questa nazione, e anche in America. Però sono diventati impazienti e, nella loro impazienza, hanno cercato di distruggere se stessi.
Ed è così che, se avete distrutto questi centri, ci sarà un piccolo problema per breve tempo, ma lo risolveremo. Però dovete ottenerla. Siete nati per questo. Questa è l’evoluzione che deve avvenire. Dovete conoscere il vostro Sé. È un vostro diritto, dovete ottenerla.
Ma il modo non è quello di pretenderla, bensì di chiederla.
“Benedetti i miti, benedetti coloro che sono miti”: è già stato detto in passato che è importante la mitezza, non la vostra arroganza.
Se vi rivolgete a me con arroganza dicendo: “Ci dia la realizzazione”, vedete, non è questo il modo. Non sono io a dare, direi, ma siete voi che la ricevete.
Come il fiume Gange che scorre: non potete attingerne acqua gettandovi dei sassi. Dovete prendere una brocca, una brocca vuota, immergerla in esso e si riempirà da sola. Pertanto è la vostra richiesta che viene soddisfatta, e voi dovete scoprire questa soddisfazione. Senza di essa, non potete essere felici.
Adesso abbiamo dei sahaja yogi a Londra; ovviamente stiamo progredendo a passo di formica, direi (Shri Mataji ride). La ragione è che (questa) è la Realtà.
Vedete, tutte le altre organizzazioni si diffondono perché voi pagate e lì diventate un grande “ministro di stato” o qualcosa di simile; e indossate un medaglione e diventate il grande discepolo di un grosso falso guru e via dicendo. È molto facile fare così, vero?
Invece, per diventare sahaja yogi dovete affrontare voi stessi, dovete vedere voi stessi e poi, quando la bellezza vi si rivela, potete capire che questa è la Verità che dovete ricevere; e sono io a doverlo fare.
Non dovreste sentirvi in obbligo, perché questo è il mio lavoro. Sono “pagata” per questo, si può dire. Darvi la realizzazione è il mio lavoro. Devo farlo. Il vostro lavoro è riceverla, infatti è questa la ragione per cui siete qui. Non è questione di obbligo. È amore, solamente amore. Io devo amarvi e voi dovete ricevere questo amore da me. Esso semplicemente fluisce, emana, io vi indico solo il modo in cui riceverlo.
Ma, vedete, il nostro amore umano è così aggressivo che non siamo in grado di capire qualcuno che dice “ti amo”. Scappiamo. “Se mi ami è meglio che io scappi”, perché amore è sinonimo di possesso.
Vedete, l’amore umano è siffatto che amore significa dominazione, sopraffazione. (Mentre) questo è soltanto amore, che vi calma, che vi eleva ad una consapevolezza nuova mediante la quale riuscite a sentire sulle vostre dita – come mostrato qui (sul grafico) - l’illuminazione completa; e le vostre mani sanno dirvi quali centri ci sono, quali centri sono bloccati in voi e negli altri.
Ci sono così tante benedizioni di Sahaja Yoga di cui spero di parlarvi quando magari faremo un seminario qui; e anche tutte queste persone (sahaja yogi) possono parlarvene.
Ma io non conosco i vostri problemi. Mi farebbe piacere parlare con voi se ci sono problemi oppure domande, ma non troppo a lungo, perché i sahaja yogi ne sono alquanto preoccupati (Shri Mataji ride). La ragione è, prima di tutto, che tutti loro mi hanno posto molte domande, sapete, (Shri Mataji ride) e si vergognano molto quando se ne ricordano.
In secondo luogo, si agitano (chiedendosi) perché non prendiate la realizzazione, perché facciate domande, (mentre) è meglio prenderla, è nelle vostre mani. Quindi a loro non piace.
E, terzo, pensano che a volte facciate domande di nessuna utilità per voi stessi o per gli altri.
Dunque, una cosa da ricordare è che qui non si vende niente. Non avete pagato per questo. È qualcosa che semplicemente fluisce. Nessuno conosce una cosa simile in questo mondo.
Fluisce e basta, è una cosa bellissima. Se vedete una scena da qualche parte, una bella scena, vi limitate ad osservarla. Allo stesso modo, se venite con questo stesso atteggiamento di aprire gli occhi a questo, dovete - si chiama unmesh, significa aprire gli occhi – semplicemente aprire gli occhi alla bellezza che è il vostro Sé.
Per questo dovreste essere preparati a farlo e non dovrebbero esserci dubbi al riguardo; infatti non ne vale la pena, non ne vale la pena.
Ma se ne avete, mi piacerebbe occuparmene senz’altro, senza dubbio. Inoltre, a volte riceviamo domande davvero ottime.
Ho visto che alcune persone che pongono domande sono davvero molto valide e mi suggeriscono anche qualche idea riguardo alla natura del problema; quindi anche (queste domande, ndt) saranno molto gradite.
Ma non statevene lì con l’atteggiamento dubbioso di un San Tommaso. Questa è una cosa. Quindi, se avete delle domande, dovete pormele, per favore fatemele; questo perché Sahaja Yoga è un argomento di portata molto ampia ed è piuttosto difficile comprenderlo.
Però questo è il mezzo grazie al quale ottenete la vostra integrazione fisica, mentale, emozionale e spirituale, perché entrano in gioco tutti i centri e (ottenete) l’illuminazione in tutti questi quattro aspetti della vostra vita, nella totalità, cosicché percepite la vostra integrazione nella consapevolezza collettiva.
Ora, questa è una frase piuttosto complicata e l’ho espressa concisamente, ma se avete dei problemi al riguardo fatemi pure delle domande, senza nessun timore, perché io sono una Madre.
Stai bene? (Shri Mataji ride) Bene, la senti. Anche loro sono nati realizzati. Vi renderete conto che a Brighton troverete molti bambini che sono nati realizzati. Nel giro di dieci anni saranno loro a prendere il controllo. Fino a quel momento difendete voi il forte.
Avete domande? Qualcosa?
Meglio farmele adesso perché durante la realizzazione non dovreste venirvene fuori con qualcosa, sapete. Alcuni di voi hanno già smesso di pensare, se notate. Quando la Kundalini ascende al di sopra di questo centro, smettete di pensare.
A voce un po’ più alta.
[Un ricercatore pone una domanda circa l’immagine che si ha di uno yogi come di qualcuno che viva da solo, in perenne isolamento].
Shri Mataji: È esatto, esatto, esatto. Concordo. Ma allora come farebbe (uno yogi del genere, ndt) a venire a Brighton?
Guardate dal punto di vista di Dio. Questi yogi vivono sulle colline, lo fanno tuttora. Ho detto loro – essi mi conoscono molto bene – “Perché non scendete?”. Non vogliono.
Fuggono da voi. Perché? Sanno che non li capirete mai, non vogliono essere crocifissi. Quelli che hanno osato scendere sono stati crocifissi e uccisi.
Non sono lì per loro scelta, sono lì perché fuggono dalla pazza folla. Si deve avere un grande cuore per venire giù su questa terra ad affrontare gente che è cieca.
Questo concetto che avete (dello yogi che vive isolato, ndt) è bellissimo, ma inutile! Loro non possono venire a Brighton! Neanche scenderanno dalle loro montagne. Ne conosco così tanti in India. Sanno tutto al riguardo. Non hanno voluto! Hanno detto: “No, non vogliamo che ci sia tagliata la testa!”.
In effetti alcuni si sono rotti le gambe, altri sono totalmente paralizzati, sono tutti bloccati, altri ancora sono costretti a letto e non sanno che fare di se stessi. Sono dovuta andare a curarli. È la verità!
Ma avere un’idea del genere significa di per sé che abbiamo di nuovo un concetto riguardo a Dio ed Egli dovrebbe rientrare nel nostro concetto.
Ora, loro non pioveranno dal cielo così. Lo faranno forse? E parleranno forse con voi?
Io ho imparato l’inglese per la prima volta in questa vita. Loro come possono conoscere l’inglese? Si siederanno lì con grandi pietre in mano e colpiranno chiunque arrivi. Non vogliono vedere la faccia di nessuno.
Questa è dunque la (vostra) idea di com’è uno yogi. E non potete concepire l’idea di uno yogi che viva in questo mondo.
I sahaja yogi devono vivere in questo mondo e non fuggire in questi luoghi remoti, nascosti da tutti. Noi dobbiamo illuminare il mondo intero, non essere un gruppetto di pochi individualisti seduti a far niente.
Loro sono assolutamente inutili per il nostro scopo. Quando glielo dico rispondono: “Verremo tra dodici anni”. Ora, cosa devo fare io, devo forse andare a prenderli e farli scendere? Loro stanno lì a macerarsi, non fanno assolutamente nulla.
E, insomma, ce ne sono molti così. Ed hanno un enorme rispetto per me e so che hanno sempre parlato di questo, anche a tutti i sahaja yogi.
E quando alcuni sahaja yogi andarono ad incontrare uno di loro, lui disse: “Quanti di voi sono disposti a dare la vita per questo?”. I sahaja yogi non sapevano cosa... Risposero: “Tutti noi possiamo dare la vita per Lei”. Ed io gli dissi: “Perché vuoi prendere la loro vita senza motivo?”.
Vedete, questi cosiddetti sahaja yogi che vivevano sulle montagne non hanno idea delle esigenze del mondo d’oggi: esso ha bisogno di pace, di una completa evoluzione.
Loro si preoccupano soltanto della propria evoluzione individuale. Fin dove arriveranno? Non potete procedere oltre.
Infatti nella natura avete visto che niente cresce fino a ottanta piedi (ca. 25 metri, ndt) come un albero di mango; non è forse così? Niente cresce in quel modo. Analogamente, chiunque cerchi di crescere così, va fuori posto. Lo yogi è una persona che vive in questo mondo. Questo concetto vi è venuto perché è stato creato da alcuni di questi orribili impostori.
I grandi yogi del nostro Paese, considerati e rispettati ancora oggi, hanno vissuto in questo mondo e non se ne sono mai andati nella giungla.
Guru Nanaka, ad esempio, che era un grande santo, dice (frase in sanscrito o hindi): “Perché fuggi nella giungla? Che cosa temi? Colui che è distaccato, Colui che è Santo vive in te; Colui che è lo Yogi vive in te. Dove fuggi?”.
Ebbene, sono questi gli yogi, e voi potete essere uno di loro. E nonostante ciò devo dirvi una cosa: loro sono molto gelosi dei sahaja yogi.
È vero, perché loro non sanno alzare la Kundalini come sa fare “questa gente” (i sahaja yogi, ndt); vi stupirà, ma è vero, devo dirvelo, è un dato di fatto.
Dicevano: “Madre, che cosa ha fatto?”.
Abbiamo una registrazione di un grandissimo yogi dall’India che dice: “Che cosa ha fatto questa gente perché Lei abbia dato loro le vibrazioni? Mentre - dice lui - io sono stato un ranocchio per ventunmila anni, ed ho ottenuto le vibrazioni dopo un’intensa pratica. E invece questa gente ottiene le vibrazioni così. Perché?”. Io ho risposto: “Forse è il capriccio di Dio. Tu perché te ne stai seduto lassù in cima ad una montagna? Per le tue conquiste personali, per un tuo vantaggio personale”. Vedete, è una sorta di sottilissima gratificazione dell’ego, direi.
E perché poi hanno paura degli altri? Capite? Voi dovete emancipare il mondo intero.
Cristo non andò a sedersi da qualche parte in cima ad una montagna. Nessuno lo fece. Rama non lo fece. Krishna non ci andò. Non lo fece nessuno di questi grandi santi che abbiamo avuto, quali Tukarama, Gyaneshwara. Vissero tutti da gente sposata, assolutamente normale. E sono loro ad essere rispettati.
Quindi l’idea di uno yogi di questo tipo (che vive isolato, ndt) è molto teatrale, posso assicurarvelo. Fareste meglio ad andare a vedere alcuni di loro (Shri Mataji ride), le condizioni orribili in cui vivono.
Ce n’è un altro che vive sull’Himalaya, in un luogo chiamato Ambernath, lui vive lì, sapete; un tipo strano. E aveva un discepolo, ne aveva uno solo, e lo mandò in un sobborgo di Bombay, un piccolo sobborgo, o meglio, una città vicino a Bombay, che era però un posto molto piccolo. E lì fondò un ashram e, dato che una delle mie sahaja yogini viveva lì, lui andò a dirle: “Il mio guru mi ha detto che Mataji sta per tornare qui dopo dodici anni e risveglierà il mio Agnya, l’Agnya chakra”.
Andò dunque a chiederle: “Quando verrà?”, e aggiunse: “La aspetto da dodici anni”.
È vero, potete andare a verificare e scoprirlo.
Ebbene, lei era piuttosto sorpresa che il suo guru gli avesse preannunciato l’arrivo di Mataji dopo dodici anni, è piuttosto sorprendente, sapete. Loro non sapevano che io avessi qualcosa di speciale e lei venne da me a parlarmene. Io dissi: “Bene, verrò dove vivi, digli che venga ad incontrarmi”.
Lui aveva un suo ashram e viveva lì. E io dissi: “Bene, digli che andrò nel suo ashram”.
Lui ovviamente venne al mio programma e cadde disteso al suolo in quanto vide alcune cose e tutto il resto.
Ma poi disse: “Madre, il mio guru la sta aspettando, meglio venire in serata”.
Io ci andai e chiesi al guru – naturalmente furono eseguiti tutti i rituali, e poi gli chiesi: “Perché non hai aperto il suo Agnya in questi dodici anni?”. E lui: “Chi ha aperto il mio Agnya? Perché dovrei aprire io il suo Agnya chakra?”.
Io risposi: “Non importa, tu però sai come aprirlo”. (Lui disse:) “Sì, lo so, ma non aprirò il suo Agnya. Che soffra”. Allora gli chiesi: “Che senso ha soffrire?”.
E lui: “È troppo facile”. “Ma perché dovresti farlo soffrire così?”. E lui: “Io ho sofferto così tanto, quindi anche lui dovrebbe soffrire”.
Poi gli diede un ceffone. Io ero seduta ed esclamai: “Perché? Perché lo hai picchiato? È molto brutto”. Lui rispose: “No, sa, prima, proprio prima che Lei arrivasse, lui stava fumando qui. Non ha nessuna vergogna”. E continuava così, sapete.
Io chiesi: “Perché? Che cosa è successo?”. (Il discepolo) rispose: “Lo sa? È arrivato qui, guardi, mi ha messo a testa in giù sopra il pozzo e ha detto: “Il tuo vizio del fumo deve sparire”.
Dunque è così che sono (Shri Mataji ride).
Allora dissi: “Va bene, vieni” [Shri Mataji allora aprì l’Agnya chakra al discepolo di quel guru, ndt]. E l’Agnya può essere aperto in un attimo, potete farlo anche voi.
Ma vedete, ciò che accade è che loro lo hanno ottenuto attraverso le loro terribili penitenze e via dicendo; e naturalmente si aspettano che anche gli altri eseguano tutte quelle penitenze e seguano lo stesso percorso. Ormai però l’individualismo è finito.
Andava bene all’inizio, quando soltanto uno o due fiori diventavano frutti. Ma quando arriva il tempo della fioritura, molti devono diventare frutti. Finché non scenderanno tutti su questa terra non serviranno a niente. Non riesco a capire la loro utilità. Se ne stanno semplicemente lì seduti. Ovviamente, standosene lì lavorano su alcune cose, essendo Sahaj sono anche dotati di consapevolezza collettiva, quindi possono lavorare su certe cose e quant’altro.
Tuttavia si deve venire a lavorare con la gente. Se si è lontani dal fiume e si dice: “Ho sete”, che c’è di così straordinario? Se però stando vicini al fiume si riesce a sopportare la sete, allora sì che si è qualcosa di straordinario, no?
Vivere nel deserto e dire: “Controllo la mia fame e la mia sete e non ho attaccamenti”, non ha senso.
Perché avete paura? Se siete abbastanza forti, ovunque vi troviate siete dei sannyasi, siete distaccati.
Avete letto la storia di Janaka, il padre di Sita? Egli era chiamato Videhi, Videhi. È stato il solo, in tutta la storia, ad essere chiamato Videhi. Videhi significa persona distaccata dal suo essere. Egli non si curava... si può definire un vero yogi, Videhi. Videha è il corpo. Egli ha trasceso il corpo. E aveva figli, aveva moglie, aveva il suo regno ed era un grande intenditore d’arte, come si dice.
E quando Nachiketa andò da lui... Dato che lui (Nachiketa) viveva con un guru e, ogni volta che questo re (Janaka) andava da lui, il guru si alzava, gli toccava i piedi e lo faceva sedere al suo posto, Nachiketa chiese al suo guru: “Signore, perché tocchi i suoi piedi? È un padre di famiglia, perché dovresti toccargli i piedi? Perché dovremmo alzarci tutti? Lo fai perché è il suocero di Rama? È così?”.
Il guru rispose: “No, non per questo, ma perché lui è Videhi. Lui è il solo in grado di dare la realizzazione. Neppure Yogi Vashishta poteva dare la realizzazione. Lui è il solo autorizzato a dare la realizzazione, noi non possiamo darla”.
Allora Nachiketa andò da Lui (Raja Janaka) a chiedergli: “Sire, posso conoscere il mio Sé?”.
Egli rispose: “Perché vuoi conoscerlo?”. È piuttosto difficile. Gli mostrò tutte quelle cose cercando di capire se lui fosse realmente disposto a farlo. Se non si è disposti a farlo è molto difficile. Così lo mise alla prova e tutto il resto e disse: “Bene, me ne occuperò”.
Poi lo invitò a dormire in una stanza decorata molto riccamente e tutta d’oro e lui, vedendola, si domandava: “Che tipo di yogi è questo che vive qui circondato da oro e da ogni cosa? Eppure è considerato il più grande yogi di ogni epoca: come mai è chiamato Videhi?”.
Il motivo è che, essendo lui (Janaka) un re, era quella la sua vita ed era così per questo.
Egli non prendeva denaro da nessun altro, denaro altrui.
Non era un parassita; quello in cui viveva era il suo regno.
Ebbene, lui (Nachiketa) guardava ed era sorpreso. Poi, il giorno dopo Raja Janaka gli disse: “Bene, adesso, per prima cosa, andiamo a fare un bagno nel fiume”. Andarono dunque al fiume e fecero entrambi il bagno. Mentre facevano il bagno, al re arrivò un messaggio: “Il tuo palazzo è in fiamme”. Lui rispose: “Va bene, adesso sto meditando – non disse una parola (sull’incendio, ndt) – e non disturbatemi”. E continuò a meditare.
Poi arrivò il messaggio: “I tuoi familiari sono usciti tutti dal palazzo e se ne stanno andando”. Poi arrivò il messaggio: “Il fuoco si sta avvicinando e i tuoi abiti e tutto il resto potrebbero prendere fuoco”. E lui continuava a meditare. Ma questo tipo che avrebbe dovuto essere lo yogi (ossia Nachiketa; Shri Mataji ride, ndt), quello che era andato ad imparare il distacco, corse fuori a prendere i suoi vestiti, sapete (Shri Mataji ride), non poteva vivere... sebbene avesse pochi vestiti, corse fuori...[interruzione nella registrazione]
... di queste cose così “importanti” come un palazzo e la famiglia e tutti che scappavano.
(Raja Janaka) disse: “Io ero in sintonia con Dio. La verità è questa. Il resto è tutto falso, è tutta maya. È tutta illusione. E perché preoccuparsi delle illusioni?”. Ed anche lui ebbe un solo discepolo a cui diede la realizzazione, ossia Nachiketa.
È questo il guaio. Se (gli yogi che vivono isolati, ndt) fossero in grado di dare la realizzazione in massa, potrebbero venire giù, ma non lo sono.
E quando qualcuno nasce al decimo piano e tutti gli altri al piano terra, è impossibile far loro capire. Non possono capirlo.
Ecco perché Sahaja Yoga è dovuto venire come Maha Yoga, come lo Yoga supremo. La manifestazione di oggi è del Maha Yoga, dove incontrate il Divino. Dove migliaia e migliaia devono riceverlo. È giunto il tempo che io chiamo il tempo della fioritura.
Alcuni dicono che è il tempo della distruzione, altri dicono che è il tempo del giudizio, ma io lo chiamo il tempo della fioritura. E questo è il tempo in cui dovete riceverlo.
Questi concetti non vi aiuteranno, non hanno mai aiutato né voi né nessuno. Quindi non abbiate concetti al riguardo, ricevetelo e basta. Una volta ricevuto, praticatelo. Qui.
Non serve farlo nella foresta, perché quando tornerete indietro sarete ancora nella medesima condizione. È qui che sviluppate l’immunità: in questo mondo in cui vivete. Nella vostra famiglia, fra la vostra gente. Qui sviluppate quella immunità.
Saprete che il male è male e, dopo la realizzazione, non vi piacerà. Gradualmente vi svilupperete così bene che il male scomparirà. Dovremo farlo qui a Brighton, e dobbiamo stabilizzarlo in ogni situazione negativa.
È questo. È molto più audace e impegnativo che fuggire sull’Himalaya e stabilirsi lì tranquillamente.
Tutto ciò che guadagnate, qualsiasi moglie abbiate, ovunque viviate, va perfettamente bene. Non si deve rinunciare a niente. Se non si è attaccati a nulla, a cosa si deve rinunciare? Questo è un concetto che la gente non comprende, sapete. Come questi Hare Rama Hare Krishna. Sono venuti anche da me a dirmi: “Madre, Lei ha una casa così bella, Suo marito ha una posizione importante nella vita e Lei ha tutto intorno a sé. Mentre noi abbiamo rinunciato ad ogni cosa”.
Io replicai: “A cosa avete rinunciato?”. “Oh, abbiamo rinunciato a questo, abbiamo rinunciato a quello”. Chiesi: “Davvero? Bene, venerate Shri Krishna?”. “Sì, sì – risposero – veneriamo anche Shri Krishna”. Io dissi: “Va bene. Ora, qualunque cosa qui sul mio corpo, o in questa casa, che riteniate degna di un granello di polvere dei piedi di Shri Krishna, potete portarvela via. Potete portare via qualsiasi cosa sia degna anche di un solo granello di polvere. Guardatevi attorno: ogni cosa, qualsiasi cosa vi sembri di valore pari ad un granello di polvere dei Suoi piedi, potete portarla via”.
Ora, questo fu troppo per loro, non se lo aspettavano. Girarono e girarono e conclusero: “Ci pare che non ci sia niente che ne sia degno”. Rinunciarono. Io dissi: “Allora a che cosa avete rinunciato? Alle pietre! Alla polvere! Perché credete nei miti? A che cosa rinuncerete?”.
Quando vi accade questo, ne gioite veramente. Egli ha creato ogni cosa per la vostra gioia. Tutto l’universo è creato per la vostra gioia. Ma voi non avete quella sensibilità per gioirne, poiché avete un senso di possesso.
Possedere questa stanza... se fosse mia, sarebbe un grattacapo. Invece è bello che sia vostra e io venga qui a parlare tranquillamente e poi me ne vada. Nessuna preoccupazione.
Dunque, tutte queste idee sono un mito. Questo è un mito, anche il fatto di pensare di possedere questa stanza. Insomma, voi non potete possedere niente, dovete lasciare tutto qui.
Che cosa possedete quando ve ne andate? La vostra Realizzazione del Sé.
Rinascerete così; i bambini che erano già realizzati, stanno nascendo oggi come anime realizzate. E sono stati santi, anche loro sono vissuti sull’Himalaya; ma adesso sono venuti in questo mondo da persone coraggiose per affrontare la realtà. Non è facile.
Dopo la realizzazione capirete cosa intendo. D’accordo? Bene.
Non dovete rinunciare a niente, a niente.
È proprio qui, dentro di voi. Ma Nanaka ha detto: “A meno che non otteniate la realizzazione del Sé, questo bhrama, questa illusione, questa incomprensione non scomparirà”. Deve essere sollevata la cortina.
Yogi: Questo lo ha davvero colpito.
Shri Mataji: Ora, quanti di voi sentono la brezza fresca nelle mani? Portate l’attenzione alle vostre mani. Siete tutti anime realizzate. Quindi nessun problema, siete straordinari (ride).
Loro non sono complicati (probabilmente parla dei bambini, ndt). Appoggiate le mani, i piedi a terra, così. Chiedete a Madre Terra di correggere i vostri problemi ed ogni altra cosa. Vedete, è solo questione di un essere interiore disintegrato.
Vedete, è come se questo (probabilmente il microfono, ndt) non fosse connesso, questa parte fosse staccata, questa fosse staccata, questa fosse staccata, quest’altra è staccata. Queste parti devono essere collegate correttamente e questo (cavo) deve essere attaccato alla corrente.
Sono questi i due problemi: prima di tutto che siamo anche disintegrati e, secondo, che non siamo collegati alla centrale di energia.
Anche questa disintegrazione viene integrata dall’ascesa della Kundalini, poiché essa attraversa tutti gli aspetti del vostro essere integrandovi.
Una volta integrati, funziona con maggiore rapidità.
Adesso verificate da soli, proprio così, proprio così, in questo modo. Sedetevi molto comodamente e attendete che vi accada.
Potete chiudere gli occhi e controllare se c’è qualche pensiero nella mente. Chiedete alla vostra mente che cosa sta pensando.
[Shri Mataji dice a lato: “Dietro”. (Si odono dei colpi, come delle pacche, ndt). “Lui ha un blocco qui”].
E in questo punto perdonate gli altri, per favore, perdonate. Dite semplicemente: “Noi perdoniamo”. Il perdono è importante, ma non perdonare è un mito. Dopo tutto che cosa facciamo se non perdoniamo? È solo un creare problemi a noi stessi. Perdonate. Dite: “Noi perdoniamo”.
Soltanto allora potete essere perdonati per i vostri errori, ecco perché dovete ripetere più volte: “Io perdono”. E poi: “Per favore, perdonaci”. Capito? Bene. Sta meglio? Visto?
(Shri Mataji ride). Funziona. Sente la brezza fresca? Un po’? Bene.
E lei? La sente? Molto bene. E questo signore?
La sente? Non ancora. Sente la brezza fresca? Non ancora. Il Nabhi sinistro è molto forte.
Sapete, il problema di Nabhi sinistro è... va bene, si risolverà, non si preoccupi.
Adesso Gavin? Bene (Shri Mataji ride).
Chiudete gli occhi e gioite. Questo in cui la ricevete è il momento migliore. È il più alto. Ricordatelo; infatti dopo qualche tempo lo dimenticherete, poi comincerete a pensarci e potreste perderla. Quindi meglio pensare a ciò che avete ottenuto, sentitelo, sentite il rilassamento.
[Shri Mataji dice a lato: ”Il Nabhi sinistro è troppo”]. Non mettete l’attenzione su un punto particolare, lasciatela del tutto libera. Molte persone hanno l’abitudine di guardare tra - come si dice - tra le sopracciglia o, a volte, più in alto. Mettete l’attenzione soltanto sull’osso della fontanella, qui, sulla sommità della testa se vi accorgete che l’attenzione è molto instabile; ma diversamente lasciatela stare, è il modo migliore.
[Lunga pausa]. Va meglio il Nabhi sinistro? Bene. Sono bambini straordinari. Vedete, loro scelgono i genitori, si scelgono i genitori. Sono grandi persone.
C’è ancora il Nabhi sinistro, Mark? Adesso va meglio. Sta migliorando...
Migliorato?... (...) È parecchio. Si sta liberando. È doloroso, l’ho visto. Lei che cosa dice?
Meglio adesso. Come va, sente la brezza fresca? Non ancora? Adesso? Sì che cosa? Ah, non ancora? Mi pare sia iniziato. Vediamo come sente la fronte. Perché oggi hanno l’Hamsa. Lo sistemeremo.
E questo signore qui nell’angolo, dietro di te? No. Lui l’ha avuta. L’ha avuta?... questo signore. Ha sentito la brezza fresca?
Sente una brezza fresca nelle mani? Bene.
Vediamo uno per uno, va bene?
Lei l’ha sentita? Bene. Lei non sa. Controlla, Patricia. Può togliersi il cappotto per favore? Ora vediamo. Lato sinistro. Bene, e lei?
Qui esiste una tendenza, se lo avete notato, per cui la gente ha una specie di senso di colpa per ogni cosa. E non c’è niente di cui sentirsi in colpa.
La gente si sente in colpa persino di qualcosa che accade in Vietnam. Si sentono in colpa per questo. Certo, se siete al livello di consapevolezza collettiva e lo sentite, allora lo correggete anche; diversamente, se vi sentite in colpa a livello mentale, questo crea problemi.
Quindi dite: “Io non sono colpevole di nulla”. Dite così. Dopo tutto, questo è il tempio di Dio e nel tempio di Dio c’è una luce. E noi non abbiamo il diritto di disprezzarlo, in alcun modo. D’accordo?
Ah! Questa signora... come sta? Meglio? [La signora: “Meglio”]. Era questo il problema, credo. Eh? (Shri Mataji ride), anche lei si è sentita colpevole per qualcosa di illusorio (Shri Mataji ride).
Ah! Meglio? Visto? Tutti voi avevate questo problema, pensate un po’. È tutto un mito. Siete tutti delle persone splendide. Dio vi ha creati appositamente, per un certo scopo. Dunque di che cosa vi sentite colpevoli?
Quelli che dovrebbero sentirsi in colpa non si sentono in colpa, anche se in realtà dovrebbe sentirsi colpevoli per ciò che fanno (ride). Per esempio, avrebbe dovuto sentirsi in colpa lo Scià, poi questo tipo, questo Ayatollah[3] dovrebbe sentirsi in colpa, o qualcuno di questo genere che commette azioni sbagliate. Questa gente non è (ossia non si sente mai) colpevole.
Anche quando vengono arrestati dalla polizia diranno di non essere colpevoli. Mentre voi vorreste tormentare voi stessi senza motivo!
Adesso va meglio, il cuore si è liberato. Ecco perché siete così seri! (Shri Mataji ride). Ah, bene, adesso lei la sente. Bene? Era quello il blocco. In te ed anche in lei. Ora non pensateci. Dimenticate questa faccenda del senso di colpa. La sente adesso, la brezza fresca? Questo cos’è? Un po’. Bene, funzionerà, funzionerà.
E lei? No? Anche lei ha questo problema del senso di colpa? È di moda, ecco tutto (Shri Mataji ride).
Non esiste niente del genere. Voi non siete responsabili. E quale colpa potete mai avere? Che cosa possiamo fare che sia più grande dell’amore di Dio?
Dobbiamo avere fiducia in Lui, dobbiamo aver fede nel Suo amore. Dobbiamo sapere che Lui ci ha creati per qualche proposito e non distruggerà la Sua creazione. Non assumetevi assolutamente la responsabilità di sentirvi in colpa. Meglio? Ancora meglio, sì, migliora, quanto più me ne occupo; non è vero? È un dato di fatto (Shri Mataji ride).
Adesso lei la sente? No? Qual è il suo problema? Lui è a posto con il cuore?
Yogi: C’è ancora (il blocco, ndt).
Shri Mataji: Sta migliorando.
Yogi: Jagadamba.
Shri Mataji: Non sale (la Kundalini, ndt) oltre questo, qui? L’Hamsa assorbe troppo. Ha fatto qualche Hatha Yoga o qualcosa qui? Intendo esercizi di respirazione, pranayama?
L’ha praticato? L’Hatha Yoga o qualcosa, corsa, jogging? Hatha Yoga... che lavoro fa? Che cosa fa? Venditore (Shri Mataji ride). Lei lavora troppo, vero?
Ricercatore: No, non mi pare.
Shri Mataji: Non le pare? Sta già evidenziando segni del suo... Ah, sta funzionando. Metta la mano destra sul cuore. Un po’ più in basso.
Infatti, se si lavora troppo, il cuore suggerisce che sta lavorando troppo. Lei è sposato? E sua madre dov’è? Come sta?
Ricercatore: Molto bene.
Shri Mataji: Molto bene? Anche il suo cuore destro è terribile.
[Uno yogi sussurra a Shri Mataji: “Forse ha praticato karate”].
Shri Mataji (ridendo): Bene, sì (ride). Lui è... lui ha chiesto se lei ha praticato il karate.
Ricercatore: Molti, molti anni fa.
Shri Mataji (ride): Lui ha detto che... sapete, anche lui aveva problemi a causa del karate e ha suggerito che forse è il karate (ride). Vedete, il karate può davvero (danneggiarvi?) nel cuore...
E ora lui è ritornato fuori con questo, dicendo... Dato che loro hanno provato tutto questo, tutti questi circhi, sanno qual era il problema.
Lui aveva problemi dovuti al karate, sapete, il suo cuore era sempre bloccato. Non significa che il vostro cuore sia debole o altro, ma significa che nel centro del cuore c’è un problema.
Vedete, quando ci occupiamo troppo del nostro essere fisico, il nostro Spirito recede perché dovremmo occuparci del nostro Spirito. Quello è il punto principale. Appoggi lì la mano.
[Shri Mataji inizia a ripetere: “Atma Paramatma Aham Sakshat[4]”].
In realtà voi siete quello, siete lo Spirito. Ma la nostra attenzione è all’esterno, ecco perché pensiamo di essere questo corpo, questa mente, mentre siamo lo Spirito. La nostra attenzione deve essere maggiormente sullo Spirito.
Vedete, questa candela non ha significato senza una fiamma che arde. Non ha significato. Ah, meglio adesso? Sente il fresco nella mano?
Rivolga la mano sinistra in questo modo. Chiuda gli occhi. Voglio dire, metta un po’... da questo lato.
E lei? È ancora aumentata oppure no? Non molto. Anche lei metta... Ora, che cosa fa lei, è uno scienziato? Allora cosa? Funzionario statale?! (Shri Mataji ride) Questo è anche peggio di uno scienziato! (Risate generali). Lo è anche mio marito, sapete (ride). Ah, è una cosa terribile essere un funzionario statale (ilarità generale), metta la mano destra... la sinistra così. Proprio così, aperta. Così, aperta. Sente dolore? Va bene?
Che cos’è Mark? Il Nabhi sinistro? Ancora.
Va bene? Dovremo chiedere a qualcuno di aiutarla, non si preoccupi, d’accordo? Controllate - chi è seduto dietro senta le sue vibrazioni.
Bene. Il cuore destro. Dov’è suo padre? Suo padre. Dove? Salisbury. Che cosa ci fa? Non lo sa. Non gli scrive? Al momento non lo sa. Ma sta bene?
Ricercatrice: Sì.
Shri Mataji: Gli vuole bene?
Ricercatrice: Sì, moltissimo.
Shri Mataji: Tutto a posto con lui, sicura?
[La signora risponde di sì.]
Shri Mataji: Va meglio, adesso? Ora il cuore sinistro. Sta salendo, sta salendo. Lei è a posto, l’ha ottenuta. L’hanno ottenuta entrambi. Sta funzionando. Sente meglio nelle mani adesso? Prova su di lui, Markus, lì. Questo signore, puoi controllare... cosa ha detto?
(Shri Mataji ride). Lo sapevo, adesso controlli anche sulla testa. Vedo uscire (vibrazioni) fredde.
Qui. Senta sulla sua testa. È troppo per lei (ride). Ora. Strofini un po’ le mani. Ha anche la pressione bassa? Ce l’ha?
Penso debba controllarla. Strofini le mani. Va bene. Venga qui. L’ha avuta, lì, per favore venga qui... Adesso vediamo questa signora.
Si sieda, le spiace sedersi per terra? Si sieda da questa parte, si sieda. Mi lasci controllare. Tenda le mani. Sente dolore se premo qui? [Ricercatore: “No”]. Un problema di Vishuddhi.
Va bene? Cuore sinistro. Metta questa sul cuore. Capito? Ora vediamo.
Va bene? Che cosa dice? Venga... venga avanti, mi dica. Dov’è la cosa che sente nelle mani? Chiedeteglielo.
...
Sì. Prendete questi ragazzi e poi... avanti. Quale? Loro sono molto bravi... Henry, come stai adesso? Bene? Bene, sono contenta. Il signore che faceva le domande è sparito, vero? Sta tornando.
Come sta? Cuore sinistro. Adesso la mano destra. Passa da destra a sinistra, vero?
Lui come sta? Come sta? Che cosa dice?
Jane? Per favore, guarda anche questa signora. ... Adesso, una volta illuminati, potete fare la stessa cosa. Dovete imparare. Vi basterà pochissimo tempo.
I bambini sono così semplici che possono incominciare a farlo immediatamente.
Ah! Lui l’ha avuta. Ditegli di legarla... Lui sta meglio? Molto meglio adesso. Si sente meglio adesso?... Bene.
L’Agnya sinistro. Ha praticato molto lo spiritismo con qualcuno? Ha lavorato con ....? No? Nessuno del genere. Non ne conosce per niente. Che cosa ha fatto?
Ricercatore: Lavoro in una compagnia di autobus.
Shri Mataji: Come?
Ricercatore: Lavoro in una compagnia di autobus.
Shri Mataji: Una compagnia di autobus.
Ricercatore: Sì.
Yogi: È ancora molto bloccato.
Shri Mataji: Mano sinistra. Si sta liberando. Beve?
Ricercatore: No.
Shri Mataji: Proprio niente?
Ricercatore: No.
Shri Mataji: Mmm. Va bene? L’avevo detto. Sente meglio sulla mano, adesso? Sente la brezza fresca?
Ricercatore: Sì.
Shri Mataji: Ora, questi autobus viaggiano anche di notte, vero?
Ricercatore. Sì.
Shri Mataji: E lei deve viaggiare di notte?
Ricercatore: No, non viaggio in autobus, io...
Shri Mataji: Quindi...
Ricercatore: Lavoro in ufficio.
Shri Mataji: In ufficio.
Ricercatore: Sì.
Shri Mataji: E di notte non va da qualche parte?
Ricercatore: No.
Shri Mataji: Mai?
Ricercatore: No, a parte qui no.
Shri Mataji: Mai di notte, qualche volta la notte, a mezzanotte?
Ricercatore: No.
Shri Mataji: Mai.
....meglio adesso. Qualche... C’è ancora.
(...)
Yogi: Sì, perché c’è lo Swadishthana sinistro.
Shri Mataji: Quindi il problema... vede, noi sapremo anche qual è il problema, ecco perché le chiedevo il motivo, le chiedevo questo. C’è una chiesa lì?
Ricercatore: No, è solo un...
Shri Mataji: È un luogo di sepoltura.
Ricercatore: Un cimitero.
Shri Mataji: Come?
Ricercatore: È un cimitero.
Shri Mataji: Un cimitero. È il cimitero della città?
Ricercatore: Sì.
Shri Mataji: È una casa in affitto o l’ha comprata?
Ricercatore: No, è mia.
Shri Mataji: Come?
Ricercatore: È mia.
Shri Mataji: Sua.
Ricercatore: Sì.
Shri Mataji: Lei parla gallese?
Ricercatore: Sì.
Shri Mataji: Troppo bene.
Ricercatore: Probabilmente.
Shri Mataji: Diciamo che il posto non è adatto, sa? Questi luoghi di sepoltura non sono positivi.
Va bene? Lui sta bene?
Ricercatore: Loro dicono di sì (risate).
Shri Mataji: Che cos’è? E tu? Si è alzato la Kundalini? E poi l’ha legata. Diciamo, loro la sentono?
Ricercatore: Sì.
Shri Mataji: Bene. Loro sono i vice cancellieri. L’ha avuta. E non sente la brezza fresca?
Bene, chiuda gli occhi, rivolga entrambe le mani verso di me. Ed anche questo signore è... sì. Alzategli la Kundalini.
Prendete questi ragazzi, tutti e due. Riuscite a vedere? Venite avanti, venite tutti e due avanti e aiutate lì. Potete fargli un gran bene.
Cosa evidenzia? Avete questi? Voi due dovete occuparvi entrambi di questo signore.
Chi c’è lì? Non so. Quel signore là. [Yogi: “Nabhi”] Va bene.
Yogi: È molto fresco, Madre.
Altro yogi: Sento le vibrazioni fresche, sento fresco.
Yogi: Cuore sinistro lì...
Shri Mataji: Lei non dovrebbe vivere vicino ad un cimitero, sa. Ci sono certe cose che si devono sapere. È un problema creato da questi cimiteri...
Senti! Occupati di questo signore che è dietro. Com’è?
Yogi: Lui è a posto.
Shri Mataji: Quello è il Sahasrara – l’ha avuta?
Yogi: Sento le mie mani ghiacciate.
Shri Mataji: Ghiacciate? (Ride) Sì. Va bene.
Adesso le riscaldi. Meglio adesso? Ancora fredde (ride). Meglio adesso, vede? Va bene. Che cos’è questo?... Guardate come fanno questi ragazzi, venite avanti e lavorate qui.
Venite avanti. No, rivolgete le vostre mani verso di lui. Vedete, guardate i vice cancellieri che svolgono il lavoro. Ora, che cosa dite? Va bene? Possono chiederlo, che cosa dite? È meglio che me lo diciate, voi due. Come lo trovate? Lei sente meglio? Non ancora. Qui.
Non avete fiducia in me? Per niente. Come può funzionare allora? Siete venuti da noi per qualcosa di molto grande, non è così? Per la vostra realizzazione. Dovete avere un po’ di fede. Questa è la cosa più seria di tutte. Insomma, io non voglio niente da voi.
Ragazzo: E noi non vogliamo niente da lei.
Yogi: (Allora) perché siete qui?
Shri Mataji: Perché siete qui?
Yogi: Che motivo c’è di venire qui a disturbarci se non volete niente?
Shri Mataji: “Non vogliamo niente”... Volete avere qualcosa. È molto semplice, sapete? Siete venuti qui per avere qualcosa.
E tu sei l’unico qui che dice di non aver fede in me, e dal momento che sei venuto qui per avere dubbi... non si fa tutta questa strada soltanto per dubitare di una persona, non è così?
(Fine della registrazione audio)
[1] Città situata sulla costa meridionale dell’Inghilterra.
[2] Rif.: Discorso sulla Creazione del 20/02/1977 e i disegni di Shri Mataji.
[3] L’Ayatollah Khomeini (1902-1989) fu il capo religioso e politico dell’Iran dal 1979 (anno di questo discorso) al 1989. Il suo governo fu impostato su uno stretto moralismo di linea fondamentalista. Il regime da lui instaurato inaugurò una linea di potere teocratico in Iran che persiste tuttora.
[4] La traduzione è all’incirca “Io sono lo Spirito individuale e lo Spirito Supremo”.