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Press Conference 1986-07-24

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85'
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24 luglio 1986

Conference

Volterra (Italia)

Shri Mataji: Va tutto bene.

Yogini: Ci dice di non preoccuparci.

Romano Battaglia: Il signore è un inviato speciale de La Nazione. Adesso arriva anche Afeltra, voleva venire qui.

Signora: Ah, sta arrivando.

Romano Battaglia: Sì.

Signora: Se può spiegare tutto.

Signora: Sì. Voglio spiegare che il Dott. Afeltra e il Dott. De Martino sono due giornalisti molto famosi.

Uomo: Sì!

Signora: Davvero molto famosi, sono stati dirigenti di un quotidiano, redattori capo di diversi giornali. E, come dire, sono considerati autorità del giornalismo italiano. sapete. E il Dott. Afeltra desiderava incontrarla. Quindi è arrivato ora, se possiamo aspettare ad iniziare.

Guido: Allora è meglio prendere qualche altra sedia.

Signora: Almeno un paio, sono due.

Guido: Prendiamo altre sedie.

Signora: Con loro c’è anche un medico. In particolare si occupa di stampa scientifica.

Warren: Oh, bene.

Shri Mataji: Oh, bene, benissimo. Questo è ottimo. Infatti Sahaja Yoga si occupa di scienza. E dicevo che se qualcuno è interessato all’aspetto scientifico di Sahaja Yoga...

Warren: Guido, stai qui e fai prendere a lui le sedie.

Romano Battaglia: Lei voleva fare un’intervista? Voleva chiedere delle cose?

Shri Mataji: È troppo, vero? Non le piace questo? Possiamo metterlo qui.

Warren: Aprite le finestre.

Romano Battaglia: Allora spieghiamo che oggi, se piove, dobbiamo cambiare e andare alla Canniccia.

Signora: Chi deve farlo? Chi deve spiegarlo? Io. (In inglese alla yogini) Il tuo inglese è molto migliore del mio.

Yogini: Sì, ma tu sei accanto a Romano.

Signora: Okay.

Romano Battaglia: Il fatto è che, se piove, la Versiliana non è possibile.

Signora: Va bene. Se pioverà, l’incontro avrà luogo da un’altra parte. Spiacente.

Shri Mataji: Sì, vogliamo vedere stasera lì.

Signora: Sì, allora forse sarà alla Canniccia.

Non so cosa sia. Che cos’è la Canniccia?

Romano Battaglia: Sì, la Canniccia è vicino, a tre, cinque minuti di viaggio, dietro.

Signora: Soltanto a cinque minuti di distanza, dietro. Ma come si dice “la Grande Madre” in inglese?

Warren: “The Great Mother”.

Yogini: “The Great Mother, The Great Mother”.

Signora: “The Great Mother”? Ah, va bene. Dice che stasera non pioverà. Lei ha detto che stasera non pioverà.

Shri Mataji: No, stasera no. Andrà tutto bene, non preoccupatevi.

Signora: Va bene. Allora aspettate...

Romano Battaglia: Lei dice che solo stanotte piove? Stanotte?

Signora: No, no, no. Non piove.

Guido: Non ci saranno problemi.

Signora: Allora non abbiamo bisogno...

Shri Mataji: Non credo. Non so.

Signora: No.

Romano Battaglia: Bisogna essere là verso le cinque del pomeriggio. Le diciassette, quindi. Ci saranno delle interviste che vogliono fare, quindi...

Signora: Ci sono varie televisioni, radio e giornalisti che vogliono farle delle interviste, quindi abbiamo organizzato qualcosa.

Guido: Ci saranno molte televisioni e giornalisti.

Shri Mataji: Oh, va bene.

Romano Battaglia: Poi, un’altra cosa.

Guido: Dobbiamo essere lì per le cinque.

Shri Mataji: Sì, va bene.

Romano Battaglia: Un’altra cosa: mentre parla, noi andiamo in onda con la nostra radio su tutta la costa fino a Sanremo, quindi diecimila persone ascoltano.

Guido: Mentre Lei parlerà, circa diecimila persone ascolteranno alla radio in tutta la costa.

Shri Mataji: È stato molto gentile da parte tua organizzare questo.

Guido: È stato molto gentile a organizzare questo, dice Shri Mataji.

Romano Battaglia: Solamente che la Versiliana è un posto magico. Bello. È un bosco di due chilometri per due chilometri con questa villa del grande poeta D’Annunzio, dove ha scritto “Alcione” ed altre cose. Cambiando, se piove, è un’altra cosa.

Guido: Il Sig. Battaglia dice che la villa che abbiamo visto ieri sera è un luogo magico, che apparteneva a questo celebre poeta, e quindi, se dovranno cambiare il luogo stasera a causa della pioggia, ci sarà un’atmosfera diversa.

Shri Mataji: Va bene, non ha importanza. Va bene. Come preferite voi, qualunque sia il posto migliore.

Signora: Stanno arrivando?

Uomo: Già arrivati.

Romano Battaglia: Sono arrivati chi, cioè Afeltra?

Uomo: Sì, ma non sono nello stesso hotel?

Uomo: Sì, sì.

Romano Battaglia: Lei è sempre serena. Eh?

Guido: Lei è sempre serena?

Shri Mataji: (Ride) Ho un aspetto sereno? Non lo so.

Romano Battaglia: Io no. Io no.

Guido: Lui dice di non essere sempre sereno.

[Shri Mataji ride]

Romano Battaglia: Avanti, avanti, avanti, avanti, avanti.

Signora: No, bellissimo.

Romano Battaglia: Questo è il Dottor Gaetano Afeltra del Corriere della Sera. Molto importante.

Guido: Questo è il Sig. Afeltra del Corriere della Sera.

Signora: Dott. De Martino.

Guido: Dott. De Martino.

Signora: Dr. Pizzetti, lui è un medico. (In italiano ad un ospite) Allora, noi la coccoliamo e la mettiamo qui.

Shri Mataji: L’unica cosa è che così siete lontani.

Signora: Oh no, no, siamo più vicini.

Shri Mataji: Così sarebbe meglio (ride).

Signora: Sì.

Shri Mataji: Possiamo prendere altre sedie. È meglio stare più vicini.

Guido: È meglio essere più raccolti.

Shri Mataji: Prendete anche altre sedie, stanno arrivando.

Uomo 1: Allora è già cominciato?

Signora: No, no. Non ancora.

Romano Battaglia: No, siamo arrivati adesso. Stiamo parlando del tempo brutto. Sarebbe un peccato non poter usare (la Versiliana).

Shri Mataji: State comodi lì?

Signora: La Grande Madre dice... (In italiano) dice che stasera comunque non pioverà e di non preoccuparci. Romano Battaglia diceva che non è sempre sereno. Che cosa gli suggerirebbe Lei di fare?

Shri Mataji: Sapete, è uno stato. È uno stato. Si stabilisce dopo la realizzazione del Sé, come diciamo noi, dopo la rinascita, come diceva Cristo. Si stabilizza piano piano. È un processo evolutivo ed un processo vivente. Quindi ci vuole un po’ di tempo, ma si stabilizza. Venite, venite.

Romano Battaglia: Sono della radio?

Yogini: Sono della radio? Della radio.

Shri Mataji: Come farli stare comodi?

Yogini: Stiamo portando delle sedie.

Guido: Stanno portando delle sedie.

Shri Mataji: Questo è dunque uno stato che stabilite gradualmente.

Guido: Shri Mataji dice (che) è uno stato, una dimensione nuova, che dopo la realizzazione del Sé si stabilizza poco a poco.

Signora: Speriamo (qualcuno ride, Shri Mataji ride).

Romano Battaglia: Oggi, che cosa dobbiamo fare oggi? Cioè, per esempio, di che cosa dobbiamo parlare, per la gente, per tutta la gente?

Guido: Di che cosa vorrebbe parlare oggi, Shri Mataji?

Shri Mataji: Di tutto quello che vi interessa, tutto quello che volete chiedermi riguardo a come questo vi aiuti in tantissimi modi.

Guido: Dunque, quello che può interessarvi di più sapere, che il pubblico potrebbe...

Romano Battaglia: Il pubblico vuole sapere intanto chi è la Grande Madre, quindi bisogna spiegarlo bene, non so se lei o da Alganesh. Alganesh è qui?

Guido: Per prima cosa, dunque, il pubblico vorrebbe sapere che è Lei, chi è la “Grande Madre”.

Romano Battaglia: E poi, e poi...

Guido: Questo per ora.

Romano Battaglia: Sì.

Guido: No, per il... (In italiano) Lei dice per adesso?

Romano Battaglia: No, no, no. Va bene anche...

Guido: Per il pubblico.

Romano Battaglia: Io lo farei anche adesso, perché...

Uomo 1: Se permette, se posso, vorrei domandare una cosa semplicissima. Io sono a digiuno di tutto.

Guido: Sì.

Uomo 1: Mi trovo per la prima volta di fronte alla Grande Madre. Chi è, che cosa rappresenta e quale idea porta?

Guido: Questo signore dice che è per la prima volta di fronte a Lei, non sa niente e vorrebbe sapere qualcosa di Lei, qual è il Suo messaggio e così via.

Shri Mataji: Parlare di cosa...

Signora: Chi è lei, qual è l’idea e il messaggio che lei porta. In realtà ha due domande.

Shri Mataji: Per quanto mi riguarda, potete vedere come sono, e volete sapere qualcosa sulla mia nascita o altro?

Romano Battaglia: Stop. Facciamo subito la traduzione, sennò non si sente.

Uomo 1: Subito, subito.

Guido (traduce): Attualmente potete vedere come sono, e se volete sapere, non so, circa la mia nascita o la mia infanzia, eccetera...

Uomo 1: Io voglio sapere soltanto qual è l’ideologia, la fede che lei vuole portare? È portatrice di quali idee? Io non so nulla. Mi dica.

Guido: Vogliono sapere qual è l’idea ed il messaggio.

Shri Mataji: Sì, ecco. Sapete, io ho un messaggio da esprimere ed è che abbiamo dentro di noi un’Energia, l’Energia dello Spirito Santo come si dice nella religione cristiana, e che chiamiamo Adi Shakti in lingua indiana.

Guido: Shri Mataji dice che deve rivelare che dentro di noi esiste un potere, un’energia potenziale, che nella nostra tradizione viene definita il potere dello Spirito Santo, o nella tradizione indù viene definita come Adi Shakti.

Shri Mataji: Essa è dormiente, o addormentata, nell’osso triangolare chiamato “sacro” dentro di noi.

Guido: E questo potere è dentro di noi a livello potenziale, ma dormiente, e aspetta di essere risvegliato, nell’osso sacro che, non a caso, viene chiamato “sacro”.

Uomo 1: Chiedo scusa.

Romano Battaglia: Prego, prego.

Shri Mataji: Penso sia meglio che tu gli permetta di stare seduto correttamente. Va bene?

Uomo 1: Come dobbiamo fare per farlo esplodere?

Signora: È la Kundalini. Kundalini.

Guido: Sì, viene chiamata Kundalini.

Shri Mataji: (A lato) Si metta comodo. Oh, capisco. Perché non si sposta da questa parte?

Romano Battaglia: Lì c’è molto freddo a causa dell’aria condizionata...

Shri Mataji: Le dà fastidio l’aria?

Uomo 1: Vuole spegnere.

Signora: Vuole spegnere. (In inglese) Può spegnere?

Shri Mataji: Sì, sì. Va bene.

Uomo 1: Io voglio domandare alla Signora: come può esplodere questa cosa?

Guido: Come possiamo risvegliare questa energia?

Shri Mataji: Questa energia è un potere vivente in noi, come il germoglio in un seme, e si risveglia spontaneamente come un seme si risveglia quando lo mettete nella Madre Terra. Ha la qualità innata di risvegliarsi.

Guido: Dunque, questo potere è un potere vivente che ha lo stesso potenziale, diciamo, di un seme quando germoglia. Semplicemente lo mettiamo nella Madre Terra, che ha il potere di farlo germogliare.

Uomo 1: Sì, capisco benissimo e mi fa piacere sentire questo, ma vorrei domandare alla Signora: come faccio io, dopo che ho questa prospettiva, per sentirlo muovere in me, per aderire a questa sua fede, per sentire questa esplosione improvvisa?

Guido: Che cosa deve fare lui per sentire l’energia risvegliata in sé e per farne l’esperienza?

Shri Mataji: Niente, perché è spontaneo, voi non dovete fare niente. Supponiamo che io abbia le qualità di una Madre: in mia presenza la riceverete automaticamente. Allora avrete il potere e potrete trasmetterlo agli altri. È così.

Guido: Dunque, è un qualcosa che funziona in modo assolutamente naturale, non ci deve mettere alcuno sforzo. E Shri Mataji dice: “Io potrei essere paragonata a questo potere della Madre Terra” e, in presenza di Shri Mataji, questa sua energia può essere risvegliata in modo spontaneo, naturale.

Signora: E poi lui, una volta che...

Guido: E poi, a sua volta, lei la può trasmettere ad altre persone, una volta che è stata risvegliata in lei.

Shri Mataji: Sa, è come una candela accesa, come una candela accesa. Un fiammella accesa può accenderne un’altra.

Guido: Così come una candela accesa, così come una candela accesa, una fiammella accesa, può accendere altre candele.

Uomo 1: Occorre una preparazione spirituale da parte mia, un atteggiamento – diciamo così – fideistico, verso la sua, come dire, questa sua fede? Come posso io farmi trasmettere questa potenza da risvegliare l’altra che è nascosta in me?

Guido: Come può lui ottenerla così facilmente? Ha bisogno di una preparazione spirituale o di qualche formazione particolare?

Shri Mataji: No, no, no. Niente. Insomma, è proprio come un seme: lui come fa? È innato in voi. Non c’è niente (da fare), è tutto innato in voi.

Guido: È qualche cosa che è innato dentro di lei, e quindi, semplicemente come un seme germoglierà dentro la Madre Terra, allo stesso modo...

Shri Mataji: È come una connessione, un collegamento elettrico creato (come questo dispositivo) qui: appena lo collegate alla corrente centrale, inizia a funzionare. Voi siete stati creati così, in modo fantastico.

Guido: È come questo apparato diciamo elettrico: appena noi inseriamo la spina nella presa, comincia a emettere luce.

Uomo 1: Sì, ma io capisco benissimo, la signora è molto chiara e molto piena di sincerità in questa sua esposizione. Però capisco bene che dietro di lei c’è tutta una tradizione, c’è tutto un mondo al quale noi siamo estranei. Noi che apparteniamo, diciamo, a Forte dei Marmi, così lontana da questa fede, da questa ideologia, come posso fare per abbreviare il percorso e per avvicinarmi a Lei? Ecco.

Guido: Il signore ha detto che naturalmente Lei in India ha alle spalle una grande tradizione ed altro, ma come può una persona comune di questo luogo, di Forte dei Marmi, raggiungere tutto questo, e come si può velocizzare l’approccio?

Shri Mataji: Anche gli italiani sono persone davvero straordinarie. Come dico sempre, l’Italia è l’anima dell’Europa, e gli italiani sono molto bravi.

Guido: Shri Mataji dice che gli italiani sono persone in gamba, e definisce l’Italia come l’anima dell’Europa. E quindi...

Uomo 1: Io ringrazio la signora di questo, ma io voglio veramente attingere alla sua fonte.

Shri Mataji: Non serve alcuna tradizione.

Guido: Non c’è bisogno di tradizione.

Shri Mataji: L’unica cosa è che, grazie alla tradizione indiana, è facile convincere gli indiani (riguardo a Sahaja Yoga), perché lo conosciamo già. Pertanto è facile convincere gli scienziati, i medici, i professionisti, (mentre) qui è difficile.

Guido: Ora, siccome in India c’è questa tradizione, naturalmente è molto più semplice anche per persone di scienza immediatamente assorbire questa nuova conoscenza. Mentre qui c’è più scetticismo perché non siamo preparati a questo nuovo tipo di cultura.

Uomo 1: Ma io questo vorrei dire alla signora: che io, personalmente – credo anche gli altri – abbiamo sempre una grande ammirazione per questi portatori di fede, così, con questa certezza che loro hanno nella loro fede, cosa che non abbiamo noi, perché noi dubitiamo sempre. Noi abbiamo sempre la tentazione di dire: “Mah, sono tutte delle chiacchiere”. Anche nella tradizione cattolica c’è sempre il dubbio, mentre io ammiro in loro questa forza, questa specie di costanza della fede, senza nessun dubbio, va bene? È vero, poter possedere questo che è una cosa bella, questo dico io, possedere il non dubbio, che è una cosa bellissima.

Guido: Il signore ha detto di nutrire una grande ammirazione nei confronti degli indiani, perché loro hanno una grande fede, sicurezza dentro di sé e in questa tradizione. E dice: “Vorremmo anche noi raggiungere questa sicurezza, questa sicurezza senza dubbi”.

Shri Mataji: Certo, naturalmente, tutti l’hanno in sé, lo Spirito è in voi. Dovete soltanto raggiungerlo, tutto qui. È molto semplice.

Guido: Ha detto: “Ognuno ha dentro di sé, anche qui in Occidente, lo Spirito, ha dentro di sé questa fiammella. L’unica cosa è accenderla”.

Shri Mataji: Lui ha appena ricevuto la realizzazione.

Guido: Shri Mataji dice che lei già adesso ha avuto la realizzazione.

Shri Mataji: Verificate sulla sua testa.

Uomo 1: Ho avuto già?

Shri Mataji: Sì, l’ha avuta! Ora metta le mani in questo modo.

Guido: Metta le mani così.

Shri Mataji: Sì, l’ha avuta.

Uomo 1: Non mi fate fare magie! (Risate)

Shri Mataji: No no, sentite sulla sua testa. Sentite sulla sua testa, sentite... L’ha avuta, l’ha ricevuta.

Guido: Semplicemente rivolga le mani verso Shri Mataji.

Uomo 1: No, perché io sono molto fissato, eh.

Shri Mataji: L’ha già ricevuta. Ora guardi. Mi osservi semplicemente, senza pensare. Lui sente la brezza fresca?

Guido: Semplicemente guardi Shri Mataji senza pensare, e dica se avverte una specie di brezza fresca sulle mani o sulla testa.

Shri Mataji: Le scarpe qui sono molto negative. Deve toccare la Madre Terra.

Guido: Dovrebbe forse togliere le scarpe.

Shri Mataji: Deve toccare la Madre Terra.

Guido: Per avere il contatto con la materia (Madre Terra).

Shri Mataji: Ecco, ora l’ha avuta, l’ha ricevuta. Potete riceverla tutti. Per prima cosa è meglio... (parole non udibili perché le voci si sovrappongono).

Guido: Shri Mataji dice: “La cosa migliore... la cosa migliore...”.

Shri Mataji: Sarebbe meglio, perché questa Madre Terra ci aiuta un po’, sì.

Guido: Se tutti potete gentilmente togliere le scarpe e fare l’esperienza, perché...

[L’uomo dice qualcosa, parole indistinte]

Shri Mataji: Lui l’ha avuta, l’ha avuta. L’ha ricevuta mentre parlava con me.

Guido: Mentre lei parlava, ha già avuto questo risveglio dentro di lei.

Shri Mataji: Lui può guardarmi senza pensare.

Guido: E può guardare Shri Mataji senza pensare.

Shri Mataji: Sente la brezza fresca?

Uomo: No, no, no, no...

Yogini: Appoggi pure così nelle gambe.

Guido: Rilassato.

Shri Mataji: Iniziate a sentire la brezza fresca sulle mani, tutti voi.

Guido: Cominciate a sentire questa brezza fresca sulle vostre mani?

Uomo 1: Io non so se è la...

Shri Mataji: Sentita. (Ride)

Guido: Anche questo signore la sente.

Uomo 1: La metto insieme a questa grande simpatia per lei. Glielo dica. Glielo dica, glielo dica.

Shri Mataji: È ciò che ho detto! Gli italiani sono molto bravi, la otterranno prima! Lui l’ha ricevuta semplicemente...

Guido: Lui sente molta simpatia per Lei, Shri Mataji.

Uomo 1: Una grande simpatia!

Guido: Una grande simpatia per Lei.

Shri Mataji: (Ride) Molte grazie. Ora verificate.

Uomo: Sì, sì, si avverte.

Shri Mataji: Sì.

Signora: Perché io no?

Shri Mataji: Lei non sente, è un po’ sul fegato.

Guido: Metta la mano sinistra sul suo fegato.

Shri Mataji: Lei è un po’... Ha (un blocco al) fegato. Lei è un po’ sul fegato.

Guido: La sinistra. La sinistra, ecco. Così.

Shri Mataji: La mano sinistra, sì. Lei pensa troppo, ecco perché. Non pensi. Mi guardi senza pensare, ci provi.

Guido: Guardi senza pensare.

Shri Mataji: Guardate questi due yogi, avete sentito? Sì, bene. Guardate tutti come brillano i suoi occhi. Anche i suoi occhi brillano, scintillano.

Guido: I suoi occhi brillano.

Shri Mataji: Ah, ora il Vishuddhi sta meglio. Per favore, può togliersi la collana? Solo un po’. Ecco! Sì, bene. Sta bene? Tolga un po’ quella collana, sì, c’è un po’ di pressione su quel centro.

Guido: C’è un po’ di pressione in questo centro, questo chakra si chiama Vishuddhi.

Shri Mataji: Ora lui si sta rilassando. Chiudete gli occhi, vi sentirete in gioia. Chiudeteli, senza pensare. Gioite soltanto. Vi sentirete meglio.

Guido: Se chiudete gli occhi, vi sentirete benissimo.

Shri Mataji: Chiudete gli occhi, vi sentirete in gioia. Verificate voi stessi. Vi sentirete molto rilassati.

Guido: Vi sentirete più rilassati.

Shri Mataji: Lei sta bene? Ridete, tutto qui.

È tutto un gioco, è tutta una commedia (Shri Mataji ride).

Guido: È una commedia, è una grande commedia!

Uomo: Bene, bene, bene! Ma la fede è questa, è la certezza della speranza.

Guido: La fede è questa, la sicurezza della speranza.

Shri Mataji: Sì, questo è il vostro Sé, il vostro Sé, conoscete il vostro Sé.

Guido: Questo è il vostro Sé, è conoscere voi stessi, il vostro Sé interiore.

Shri Mataji: Guardate. Tu stai sentendo? Potresti non sentire a causa di un piccolo problema, tu hai un piccolo problema alla gola, vero?

Guido: Ha qualche problema alla gola?

Signora: Sì.

Shri Mataji: Ecco perché. Per favore, metta la mano sulla sua gola.

Guido: E questo impedisce, diciamo, la sensibilità sulle mani.

Shri Mataji: Come sta lei? Stai bene? Come stai? Bene, gioisci! Ora. Ah, bene! (Shri Mataji ride)

Guido: Vogliono continuare l’esperienza!

Shri Mataji: Sì, sì, continuate, è una bella cosa. Gioite, questa è la cosa principale. Chiudete gli occhi e gioitene per un po’.

Guido: La cosa migliore è chiudere gli occhi e gioire di questa esperienza, per un pochino.

Shri Mataji: Non pensate, rivolgete qui l’attenzione, sulla sommità della testa.

Guido: Adesso dovete mettere l’attenzione.

Shri Mataji: Se verificate, da qui esce della brezza fresca, dalla vostra testa esce una brezza fresca.

Guido: Se volete verificare, c’è una brezza fresca che esce anche dal vostro capo.

Shri Mataji: Sì, sulla sommità della testa, dall’area della fontanella.

Guido: Dalla sommità del capo.

Shri Mataji: Arriva un po’, un po’.

Guido: C’è, ma vi è questa mancanza di sensibilità a causa di questo problema al Vishuddhi.

Shri Mataji: Chiedeteglielo, con questa mano verso di me. Questa mano rivolta verso di me.

Guido: Metta la mano destra verso Shri Mataji.

Shri Mataji: Ora lei sta bene? Ditele di perdonare tutti.

Guido: Dica dentro di sé: “Io perdono tutti”.

Shri Mataji: Tutti.

Uomo: Metti la mano subito e senti il fresco...

Guido: Dica: “Madre, io perdono tutti”.

Shri Mataji: Tutti, è questo il problema (Shri Mataji ride). Perdoni tutti. Ah, meglio! Semplicemente perdoni.

Guido: Deve perdonare tutti.

Signora: (In italiano) Io credo di averlo sempre fatto. (In inglese) Io penso di farlo sempre.

Shri Mataji: Lo dica nel suo cuore.

Signora: Oh, l’ho fatto, l’ho fatto...

Shri Mataji: Sì, lo dica con il cuore.

Guido: Lo dica dentro di sé, col suo cuore: “Io perdono tutti”.

Shri Mataji: Bene, l’ha ricevuta perfettamente! (Shri Mataji ride) Vede, il silenzio è lì, dentro.

Uomo 1: Io vorrei domandare – cambiamo discorso – vorrei domandare: questa cosa, così, sostituisce la fede, no? Sostituisce l’altra fede di un altro, voglio dire, no?

Shri Mataji: Questa è shraddha, che non è una fede cieca, non è una fede cieca. Shraddha è la fede che si ha dopo aver visto.

Guido: Diciamo che non è una fede cieca: è quella che viene definita shraddha, cioè una fede illuminata, una fede consapevole. Consapevole dopo l’esperienza.

Uomo 1: Quali sono i riti che dovremmo fare per essere ortodossi, per essere aderenti, obbedienti a questa cosa? Come fede, come speranza?

Guido: Ci sono dei rituali da seguire per questa fede o con...

Shri Mataji: No, no, niente.

Guido: Non ci sono riti.

Shri Mataji: Niente, ma sapete, tutto questo si basa su una scienza davvero grandiosa.

Uomo: Noi, con questo incontro siamo, restiamo, diciamo così, in linea con la nostra fede cattolica, che noi cattolici pratichiamo, o in contrasto?

Guido: Dopo questo incontro, saranno in contrasto con la loro fede cattolica, o...?

Shri Mataji: No, niente affatto!

Guido: Oppure sono sulla stessa linea?

Shri Mataji: Sapete, la fede cattolica ha un po’ deviato dalla sua via principale, dalla sua corrente principale.

Guido: La fede cattolica, diciamo, ha un pochino sbandato in quello che era il puro messaggio del Cristo.

Shri Mataji: Ormai è diventata una proiezione mentale più di quanto (segua) Cristo.

Guido: È diventata adesso un pochino una proiezione della mente, anziché essere l’attualizzazione del messaggio di Cristo.

Uomo: Quindi noi con questo incontro siamo come cattolici nello stato di peccato.

Varie voci insieme: No.

Guido: Lui chiede: “Adesso, allora, noi cattolici in questo momento stiamo commettendo un peccato?”.

Shri Mataji: No, no, no. Voi adesso siete realmente cattolici autentici. Ciò che Cristo ha detto è che si deve rinascere. E questa è la realizzazione, l’attuazione del vostro battesimo: voi fate un passaggio, non si tratta di qualcosa di artificiale come quando un prete vi dice che voi siete cristiani. Quello è artificiale.

Guido: In effetti adesso siete dei veri cattolici, poiché il Cristo ha detto sempre: “Dovete nascere una seconda volta, nascere dallo Spirito”. E questa è l’attualizzazione del secondo battesimo, del vero battesimo, perché attraverso l’ascesa della Kundalini avviene questo ingresso in questa nuova dimensione dello Spirito.

Shri Mataji: E quando fanno l’esperienza reale...

Uomo: Non giudicatemi, non giudicatemi. Ci credo, assolutamente.

Shri Mataji: Sorprendentemente, quando fanno questa esperienza reale, anche gli ebrei rispettano Cristo, ed anche i musulmani e gli indù, perché si rendono conto dell’esistenza di Cristo.

Guido: Perché dopo l’esperienza, i musulmani, gli ebrei stessi, i buddisti...

Shri Mataji: Gli ebrei, gli ebrei.

Guido: ... tutti riconoscono e rispettano il Cristo, perché capiscono adesso che è esistito, e sanno della sua...

Shri Mataji: E dove si trova Cristo?

Uomo: Quindi il Suo messaggio si rivolge a tutte le religioni.

Guido: Universale.

Shri Mataji: Universale.

Guido: Universale.

Shri Mataji: Non può esserci fanatismo in Sahaja Yoga. Non ci sono scompartimenti.

Guido: Non può esserci fanatismo in Sahaja Yoga, poiché non ci sono dei compartimenti stagni, diciamo.

Uomo 1: Noi siamo stati dei grandi ammiratori - io personalmente e credo anche gli altri – dell’ascetismo di Gandhi, che ha rappresentato veramente qualcosa... Ed è l’unico messaggio arrivato in questi ultimi decenni. Desidererei conoscere dalla Signora, che mi pare di aver capito...

Guido: È stata vicino a Gandhi.

Uomo 1: ... che ha avuto frequentazione con il grande Mahatma, qual è la Sua impressione, che cosa ci resta di lui, e che cosa animava lui in questa cosa, questa fede che veramente ha riempito il mondo, pieno di ammirazione per loro?

Guido: Loro hanno grande ammirazione per il Mahatma Gandhi, e vorrebbero sapere da Lei qual è la Sua idea riguardo a lui, qual era il suo messaggio e qual era il Suo rapporto con lui e...

Shri Mataji: Sì. Sì. Vedete, io ero una bambina piccola quando mio padre mi portò da lui. Io avevo soltanto sette anni e quando ero piccola stavo da lui.

Guido: Shri Mataji, quando aveva solamente sette anni, Suo padre la condusse nell’ashram di Gandhi e lì cominciò a entrare in contatto con lui e con questo mondo.

Shri Mataji: Lui era molto gentile nei confronti dei bambini, diversamente era molto duro per con gli altri quanto riguarda la disciplina. Dovevano avere disciplina.

Guido: Ed era una persona estremamente dolce e gentile con i bambini, ma con le altre persone era estremamente rigido.

Uomo 1: Sì, va bene, rigido perché volevano osservare tutte le regole umane...

Guido: Voleva la disciplina. Sì. Sì.

Uomo 1: ... che sono da noi molto apprezzate. Ma la cosa che io noto è questa: che dentro loro sono così tolleranti, e sono così pieni di fede nello stesso tempo, pieni di ideali, come quelli di Gandhi. Al contrario di quello che è l’Occidente, che è sempre rissoso e sempre pieno di fermenti. Questa è una cosa che viene, diciamo, dall’ideologia di Gandhi, oppure appartiene alla natura, diciamo, antropologica della loro razza?

Guido: Il fatto che gli indiani siano sempre così pieni di fede, proviene dagli insegnamenti di Gandhi o è qualcosa di innato, diciamo, nella natura degli indiani?

Shri Mataji: Vedete, noi abbiamo una tradizione molto antica e diamo sempre ascolto ai grandi veggenti e saggi del nostro Paese, erano loro a guidarci. Quindi per noi è un’antica conoscenza il fatto di dover diventare lo Spirito.

Per questo non prestiamo molta attenzione alle altre cose. La prima cosa è che si deve diventare lo Spirito. Questi insegnamenti provengono dunque da una tradizione antica di migliaia di anni. Pertanto la nostra attenzione è sempre su questo, che si deve diventare lo Spirito.

Guido: Dunque la nostra tradizione è molto antica, e da sempre abbiamo saputo che il nostro scopo è quello di diventare, di raggiungere la completa identificazione con lo Spirito. E quindi abbiamo sempre seguito e ascoltato i santi e i veggenti del passato. Poiché questo...

Uomo 1: Sì, capisco benissimo. Lei vuol dire che appartiene un pochino alla fede, alla tradizione, alla cultura, ecc. Ora, senza voler interferire in quello che è un giudizio riservato che Lei può avere sull’Occidente, sull’Italia, sull’Europa eccetera: qual è il pensiero, il giudizio, che loro hanno in questo continuo tumulto che l’Europa ha tra Occidente e Oriente, tra America e Russia, tra Paesi satelliti, Terzo Mondo, come lo giudica? Lo giudica come una manifestazione di egoismo, una manifestazione di strapotere, oppure come un errore degli uomini, perché loro sono al di sopra di queste miserie?

Guido: Come giudicano gli indiani, o come giudica Lei, questo grande stravolgimento che sta avvenendo in tutto il mondo, nel mondo occidentale? Intendo dire le guerre, le lotte, i contrasti...

Uomo 1: Non un giudizio politico.

Guido: Non un giudizio politico.

Shri Mataji: No, lo so. Lo so, ma se diventate lo Spirito, osservate tutto da testimoni come una commedia in atto.

Guido: Una volta che diventiamo lo Spirito, identificati con lo Spirito, vediamo tutto come semplicemente una grande commedia, e diventiamo i testimoni di questa commedia, senza coinvolgimento.

Shri Mataji: Sapete, è così: quando siete a quel livello, potete capire perché la gente litighi, cos’abbia che non va.

A volte può essere l’ego, a volte possono essere i loro condizionamenti, entrano in gioco tutti questi aspetti. Ma gradualmente, tutti loro possono un giorno rendersi conto che fate parte integrante di un’unica personalità totale.

Guido: E dunque, una volta raggiunto questo stato, questo livello, si può meglio riconoscere quando le persone, ad esempio, agiscono sotto l’influenza dell’ego, oppure sotto l’influenza dei condizionamenti. Però c’è questa speranza che presto o tardi un giorno essi si renderanno conto di quello che sta loro succedendo.

Uomo 1: Senta, io da parte mia credo di aver esaurito tutto quello che mi interessava.

Voglio riconoscere alla signora Grande Madre molto rispetto, molta simpatia e naturalmente molta ammirazione per questo suo modo di porgere e per questa sua spiritualità che si vede che emana dalla sua persona.

Guido: Lui vorrebbe esprimerle la sua gratitudine, rispetto e ammirazione nei Suoi confronti...

Shri Mataji: Grazie, Dio la benedica.

Guido: ... per la Sua grande spiritualità ed il Suo profondo messaggio che sta portando avanti.

Shri Mataji: Molte grazie, grazie. Molte grazie.

Romano Battaglia: Io vorrei chiedere: quanti seguaci ha, nel mondo, la Grande Madre?

Guido: (In inglese) Lui vorrebbe sapere quanti seguaci ha Lei in tutto il mondo. (In italiano) Quanti seguaci.

Shri Mataji: Non ne tengo il conto. Io non li considero seguaci, sono i miei figli. Chiunque riceva la realizzazione è mio figlio. Penso che lui sia un bambino ormai rinato, sapete...

Guido: Shri Mataji dice: “Non li ho mai contati, e non li considero seguaci, sono come miei figli; quindi, ogni volta che uno di essi ha la realizzazione, diventa automaticamente come un mio figlio”.

Romano Battaglia: E come è considerata in India?

Guido: Come è considerata Lei in India?

Shri Mataji: (Ridendo) È imbarazzante.

Warren: Risponderò io a questa domanda: come l’incarnazione dello Spirito Santo, l’Adi Shakti.

Guido: In India, Shri Mataji è considerata come l’Adi Shakti, cioè l’incarnazione di questo Potere primordiale, cioè dello Spirito Santo nella nostra cultura.

Romano Battaglia: È vero che in India Lei non cammina sulla terra, ma La trasportano su una sedia?

Guido: È vero che Lei in India non cammina, ma La portano sulle spalle in processione su una grande sedia?

Shri Mataji: In processione sì, (ma) non su una sedia, bensì su un carro trainato da buoi.

Guido: Non su una sedia, diciamo, su una portantina, ma ci sono questi carri trainati da buoi, tutti allestiti e decorati. E fanno delle processioni, proprio, con migliaia di persone che vengono da tutta l’India.

Shri Mataji: Quando mi reco in un villaggio, tutti gli abitanti si riuniscono, cantano e mi portano (in processione) su un carro trainato da buoi.

Guido: Ci sono queste grandi processioni...

Uomo 1: Chiederò: perché ci si leva le scarpe? Qual è il simbolo? Qual è il significato? Alla stessa maniera come noi abbiamo dei riti? Perché? Me lo spieghi.

Guido: Lui vorrebbe sapere perché ci togliamo le scarpe.

Shri Mataji: Perché, sapete, questa Madre Terra assorbe i nostri problemi. Ecco perché.

Guido: Perché stabiliamo un contatto con la Madre Terra, la quale assorbe i nostri problemi.

Shri Mataji: La natura, sapete, anche la natura assorbe... ad esempio, questa signora ha più sole dentro di sé. Pertanto, avendo più sole dentro di sé, è importante che stia a contatto con la natura per acquisire un equilibrio corretto, intendo dire così.

Guido: E dunque la natura ci aiuta anche in ogni momento a ristabilire un certo equilibrio. Ad esempio, per la signora che ha un temperamento diciamo solare, cioè ha assorbito forse troppo sole in lei, è bene che abbia questo contatto con la natura, che assorba un pochino di questo eccesso di calore per ristabilire un certo equilibrio.

Romano Battaglia: Volevo fare una domanda. Che potere ha lei su un malato?

Guido: Qual è il Suo potere dinanzi ad una persona malata?

Shri Mataji: Oh, è un potere di confortare.

Guido: È un potere che conforta.

Uomo 1: Ah, benissimo, perfetta risposta.

Shri Mataji: È come... c’è un medico qui?

Guido: C’è qualche dottore?

Shri Mataji: Questa è un’energia che controlla il vostro sistema nervoso parasimpatico.

Guido: È un potere che controlla il sistema parasimpatico.

Shri Mataji: È come quando, supponiamo, dobbiate mettervi a correre: il battito cardiaco accelera. Questo è il (sistema nervoso) simpatico. (Mentre) il parasimpatico è quello che vi porta in equilibrio.

Guido: E dunque, quando ad esempio facciamo una corsa e il cuore batte più veloce, questo dipende dal sistema nervoso simpatico, ma il sistema parasimpatico è quello che invece riporta l’equilibrio nel nostro sistema.

Shri Mataji: Quando questa Kundalini, questa energia interiore sale, attraversa i nostri sei centri, che sono in realtà i centri sottili di tutti i plessi fisici, come li chiamiamo nella terminologia medica.

Guido: E dunque, quando la Kundalini, che è questo potere dentro di noi, viene risvegliato e sale, attraversa sei centri i quali corrispondono ai nostri plessi, diciamo, nel corpo fisico.

Shri Mataji: E quando questi plessi vengono nutriti da questa energia della Kundalini, che è un’energia vitale, si sta bene fisicamente.

Guido: E dunque quando questa energia vitale passa attraverso questi centri, i centri stessi vengono nutriti e curati automaticamente.

Uomo 1: Allora questo è qualcosa come l’agopuntura?

Guido: (Traduce in inglese) Ha qualcosa a che fare con l’agopuntura?

Uomo 1: È qualcosa molto, molto terra terra.

Shri Mataji: No, no, no, l’agopuntura è sbagliata, perché consiste soltanto nello spostare energia da un centro ad un altro.

Guido: Dunque, l’agopuntura agisce, diciamo, nel senso che muove, o sposta delle energie da un centro all’altro, attraverso piccoli canali.

Uomo 1: Dunque è quello l’agopuntura.

Shri Mataji: Qui, invece, ottenete...

Guido: Ma è diverso.

Uomo 1: È diverso, sì. È come un fatto pratico, un fatto pratico, come un fatto terapeutico.

Guido: Sì. Diciamo, non è un qualcosa che cura.

Uomo 1: Capisco.

Guido: Semplicemente sposta l’energia, però il problema rimane, la tensione rimane.

Shri Mataji: Ora, con questo avvenimento, con questo avvenimento si apre l’area della fontanella, ciò che noi definiamo battesimo. Allora entrate in contatto con l’energia sottile che è tutta intorno a noi - quella che avete percepito adesso, l’energia onnipervadente - ed essa inizia a fluire in voi in continuazione; allora è fuori questione ammalarsi.

Guido: Mentre, attraverso il risveglio della Kundalini, avviene qui l’apertura, alla sommità del capo, dove c’è l’osso della fontanella. E in quel momento noi attiviamo una connessione con questo potere onnipervadente, che è una fonte inesauribile di energia. Ecco perché noi veniamo curati e non possiamo neanche ammalarci.

Uomo 2: È molto difficile trovare, localizzare i centri nel cervello. Anche per me, anatomicamente è molto difficile.

Shri Mataji: No. Anatomicamente non è ...

Uomo 2: È molto difficile localizzarli.

Shri Mataji: Sì. Il fatto è...

Uomo 2: Lei sa dove sono i centri.

Shri Mataji: Sì, lo so. Io so dove si trovano. Anche voi potete sapere dove siano localizzati questi centri, attraverso il processo meditativo. Infatti, quando la Kundalini sale, a volte si ferma in un certo punto. Supponiamo che si fermi qui.

Uomo 2: Sì.

Shri Mataji: Sapete, il centro è il chiasma ottico, dove avviene l’incrocio di ...

Uomo 2: Il chiasma ottico, il centro ottico, è qui, no?

Shri Mataji: Che cosa dice?

Guido: Dunque, la domanda – riassumo un attimo...

Warren: Lasciamolo tradurre.

Guido: La domanda era che è molto difficile per la scienza medica poter localizzare, ad esempio, i centri nel cervello.

Shri Mataji: Avete dei libri su Sahaja Yoga?

Guido: E Shri Mataji dice che per Lei invece è molto facile, poiché...

Shri Mataji: Qualcosa proprio...

Guido: ... attraverso questo processo meditativo, quando la Kundalini sale, se c’è un problema in un determinato centro, la Kundalini si ferma in quel centro e comincia a pulsare e a segnalare qual è il centro che non funziona. Per esempio, qui dove c’è il chiasma ottico, ci sono questi due canali simpatici che si incrociano in corrispondenza della pineale e della pituitaria.

Uomo 1: Io non so se il professore ha detto una cosa che io volevo prima che lui parlasse. Conosco quel signore. Il professore è un grande medico e un grande anatomista, e quindi vorrei che lui rivolgesse delle domande alla stessa maniera come la signora può rivolgere a lui.

Guido: Il professore è un grande medico e un grande anatomista, e...

Shri Mataji: Ciò che ha detto è corretto, cioè che, se si apre, non si possono localizzare (i centri) anatomicamente. Questo perché sono centri di energia, e non si può individuare l’energia ad occhio nudo. Però si può vederne l’azione: quando la Kundalini si muove, si ferma in quel punto (dove è presente un blocco, ndt), e allora si può vedere ad occhio nudo la pulsazione al livello dell’osso sacro ed anche in altri centri. Supponiamo che, ad esempio, qualcuno abbia un problema al fegato: quando quella persona si chinerà, la vedrete pulsare lì sul fegato. Come una pulsazione, proprio una pulsazione. Anche l’osso sacro inizia a pulsare, come un cuore.

Guido: Dunque, trattandosi di centri sottili di energia, se noi sezioniamo il nostro corpo fisico, naturalmente non potremo vederli. Però, nel momento in cui la Kundalini si muove e si ferma, ad esempio, ad un particolare centro, allora comincia a rivelare, diciamo, l’entità del malessere, se vogliamo, proprio attraverso delle pulsazioni che possiamo vedere ad occhio nudo.

Questo è successo proprio con un giornalista della RAI l’anno scorso, e a un certo punto la Kundalini è salita qui fino al Nabhi chakra e abbiamo visto questo bozzo proprio nella schiena, che è fuoriuscito e ha cominciato a pulsare.

Shri Mataji: Se in alcune persone, non in tutte, il vostro centro... Il plesso solare che conoscete è controllato da quello che noi chiamiamo Nabhi chakra. È il centro che controlla il plesso solare dal punto di vista fisico. Se è bloccato, si può vedere.

Signora: Posso dire una cosa io? Posso dire una cosa io?

Guido: Sì, un attimo... [Sovrapposizione di voci] Sì. Ecco. Per esempio, c’è questo chakra, il Nabhi chakra, che controlla il plesso solare. E questo molto facilmente, se c’è un problema a questo centro, sarà facilmente visibile la Kundalini, quando si arresterà, vedere questa pulsazione. Proprio qui, in corrispondenza della spina dorsale.

Signora: Io volevo chiedere alla signora semplicemente una cosa: quando uno raggiunge questo potere, e trova in se stesso questa forza, questo potere: come si comporta poi nei confronti dei problemi della vita che esistono sempre, come li vince? Perché non è che si possano vincere soltanto con il potere interno nostro, no? Dobbiamo, come dire, confrontarci con i problemi che ci circondano. E allora, cosa si fa? Uno cos’è, abbandona i problemi, si mette in adorazione e lascia perdere tutto, o come li affronta? Perché questi qui giorno per giorno bisogna pur vivere.

Guido: Quando si ottiene questo potere e questo stato, come si riesce a gestire la vita, la vita quotidiana? Si dimentica di tutto, oppure...

Shri Mataji: No, no. Si diventa molto dinamici.

Guido: Diventa una persona estremamente dinamica.

Shri Mataji: Però dovete un po’ comprendere il vostro stesso meccanismo.

Guido: Ma deve anche acquisire una certa conoscenza del proprio meccanismo, diciamo.

Signora: Sì.

Shri Mataji: Quindi, ad esempio, voi saprete tutto attraverso la punta delle vostre dita. Queste sono le punte delle dita, che diventano sensibili, e voi iniziate a sentire qual è il problema sulle punte delle vostre dita. Questi (sulle mani) sono cinque centri, questo è il sesto e questo è il settimo. Sono sette centri che iniziano a decodificare (i messaggi), voi iniziate a ricevere messaggi sulle punte delle vostre dita.

Guido: E per esempio, attraverso le dita delle sue mani, potrà decodificare in un certo senso i messaggi che questi centri inviano a lei, cioè comincerà a riconoscere i centri sulla punta delle sue dita, ad esempio qui localizzati sulla mano, e chiaramente potrà sapere quali sono i centri, ad esempio, che non stanno funzionando bene dentro di lei e correggere.

Signora: Però queste sono tutte cose interne. Io voglio sapere il comportamento con il mondo esterno, che ci circonda, con cui ci dobbiamo sempre (confrontare). Non possiamo mica tutti andare a casa sua e andare... (non udibile).

Guido: (In italiano:) Sì. Sì. (In inglese:) Lei vuole sapere riguardo al comportamento nei confronti del mondo esterno.

Signora: Non esistono più questi problemi, o esistono ancora?

Shri Mataji: Oh, sì, sì. Ora, sapete, quando vi stabilizzate completamente come Spirito, il comportamento nei confronti degli altri è che divenite consapevoli. Diventate consapevoli, non è solo un concetto mentale, ma diventate consapevoli nel vostro sistema nervoso centrale di essere parte integrante del tutto, tutti sono dentro di noi. Chi è l’altro?

Guido: Dunque, una volta raggiunta questa identificazione con lo Spirito, dentro di lei scatta questo tipo di consapevolezza, che non è semplicemente una proiezione della mente: è un qualcosa di reale, di attuale. E, in questa consapevolezza, lei si renderà conto che è parte integrante del tutto, di questo universo, di questo mondo.

Uomo: Qual è la posizione della Madre di fronte al mistero della morte? E se lei prevede una vita successiva.

Guido: Qual è il Suo punto di vista riguardo al mistero della morte, e Lei si aspetta un’altra vita dopo la morte?

Shri Mataji: Allora, sì. Se non si è un’anima realizzata, quando non siete anime realizzate, dipende dal tipo di qualità della vita che avete avuto. E ricevete la vostra nuova nascita di conseguenza. Se, ad esempio, nella vita siete stati mediocri e non avete avuto idee di natura estrema, potete rinascere come una qualsiasi persona ordinaria. Se invece siete individui estremi, se ad esempio qualcuno è malvagio, una persona molto cattiva, vorrà rinascere come un individuo molto malvagio, in quanto vorrà soddisfare la malvagità in lui. E se c’è un santo, vorrà rinascere in una condizione tale da poter aiutare il mondo intero, per il beneficio del mondo intero. Quindi, dipende innanzitutto dalla qualità di una persona.

Guido: Dunque, Shri Mataji dice che, praticamente, questo processo di reincarnazione dipende dalla qualità della vita che noi abbiamo mantenuto durante questo periodo, diciamo, per cui una persona mediocre probabilmente si reincarnerà come persona mediocre, così come una persona diciamo un po’ satanica, diabolica, nel tentativo di soddisfare certi desideri insoddisfatti, si reincarnerà con questo problema di nuovo. Così come un grande santo si reincarnerà come santo, con il desiderio, diciamo, di...

[Interruzione dell’audio]

Signora: ... continua, per uno che, non so se c’è una maledizione.

Guido: È una maledizione eterna?

Shri Mataji: No, no. Dopo la realizzazione del Sé, finisce tutto. Allora siete voi a decidere se volete rinascere. In India, se una persona non è un’anima realizzata, non la seppelliamo nella Madre Terra, ma la cremiamo. La seppelliamo solo se è un’anima realizzata.

Guido: E dunque, dopo la realizzazione del Sé tutto questo ha un termine. E naturalmente dipende dal nostro desiderio se vogliamo arrivare a questa condizione di rinascita. E, in India, la tradizione vuole che solamente le anime realizzate vengano sepolte nella terra, mentre tutte le altre persone vengono bruciate (cremate).

Warren: Credo che lei stia chiedendo se si può ascendere oltre il male che si commesso.

Shri Mataji: Sì, sì, ecco che cosa intende dire. Oh, certo, naturalmente. Questo è il centro coinvolto. Ora parlerò di Cristo, perché ci sono molti altri centri, ma vi parlerò del centro di Cristo che è la porta per entrare nell’area limbica, in quello che chiamiamo il regno di Dio, si può dire. Questo è dunque il centro dove vi è l’incrocio, come una croce. Lui risiede lì. Quando viene risvegliato, ciò che accade è... la terminazione di questi (due canali) sono da un lato l’ego, e dall’altro il super-ego. Si formano nella testa due strutture simili a palloni, ed è così che sviluppiamo la separazione: “Io sono questo, io sono quello”.

Guido: E dunque, questo centro, possiamo dire, in cui risiede il Cristo, il quale disse: “Io sono la porta e io sono la via, sono la porta stretta”, a questo centro, dove si incrociano questi due canali, proprio si forma questa croce, lì hanno origine questi due palloni, queste due sacche che vengono chiamati ego e super-ego, che rappresentano appunto i nostri condizionamenti – il super-ego – e la nostra...

Shri Mataji: Uno ha i condizionamenti, il super-ego ha i condizionamenti dentro di noi; e l’ego ha l’idea che sono stato io a fare un certo lavoro, buono o cattivo che sia, sapete. E tutte queste strutture vengono assorbite in questo modo e tutto si apre.

Guido: E, dunque, questi due palloni, quando sono troppo gonfi, ci precludono ogni possibilità di connessione con il tutto. Per cui, questi condizionamenti e questo ego, che è quello che ci fa sentire quelli che agiscono, che fanno le cose, che sono importanti, eccetera, una volta che questo centro viene illuminato, diciamo, automaticamente risucchia un pochino queste due sacche e quindi l’apertura è possibile verso questa nuova connessione.

Shri Mataji: E allora sviluppate in questo punto una zona ossea morbida, come i bambini; sviluppate una zona ossea morbida, come i bambini. E come gli animali, i quali non hanno la percezione di compiere cose sbagliate (sentendosi in colpa per questo), allo stesso modo, tutto questo ha fine. È per questo che si dice che Egli sia morto per i nostri peccati, sapete.

Signora: Chiede alla signora: lei ha detto che a un certo punto le persone che si realizzano, che realizzano questo Sé, che arrivano alla realizzazione, sono considerate, come dire, non dico sante, ma sono comunque riuscite, no? Vengono sepolte nella terra. Le altre vengono bruciate. Chi è che giudica queste cose qua, in senso assoluto? Chi è questo giudice così sicuro?

Guido: La signora chiede: chi giudica chi deve essere sepolto e chi deve essere cremato? (...)

Shri Mataji: Vedete, il giudizio avviene nel senso che, quando si riceve la realizzazione, si diventa l’assoluto, lo Spirito. Allora le vibrazioni vi dicono chi è un’anima realizzata e chi non lo è.

Guido: Adesso, una volta avuta la realizzazione, attraverso questa nuova consapevolezza, che è una consapevolezza vibratoria, abbiamo finalmente la possibilità di stabilire chi è un’anima realizzata e chi non lo è.

Shri Mataji: E inoltre sono descritti i segni caratteristici di una persona che sia un’anima realizzata. Il suo comportamento, la sua vita sono molto diversi dagli altri.

Guido: E, diciamo, ci sono un pochino dei canoni che descrivono quale sarà il comportamento, quale sarà il tipo di vita di un’anima realizzata.

Shri Mataji: Ora ad esempio vi sono molti impostori, falsi guru che sono arrivati per far colpo. E voi non potete rendervene conto, perché non sapete in che modo valutare una persona.

Guido: E per esempio adesso abbiamo avuto questa inflazione di falsi guru in Occidente, e non abbiamo un metro per giudicare quali sono quelli buoni e quali sono quelli falsi. Non sappiamo come riconoscerli.

Shri Mataji: La prima cosa è che non si può prendere denaro per questo lavoro. È spontaneo, è automatico, è divino. Non si può ricevere denaro per questo.

Guido: La cosa più facile, ad esempio, è quella di capire che per questo lavoro, che è un lavoro divino, un lavoro vivente, non si possono chiedere soldi.

Uomo 1: Senta, io vorrei fare una domanda precisa.

Guido: Sì.

Uomo 1: Però desidererei che la Gran Madre avesse la cortesia di rispondermi con un sì o un no, a delle domande precise, va bene. La prima è questa. La filosofia razionale dice che prima di noi non c’è nulla, e dopo di noi c’è il nulla. Lei invece è certa che alla morte succede qualcosa, c’è una sopravvivenza, sia pure inconscia, della personalità?

Guido: Lui vorrebbe avere una risposta, un sì o un no, a questa domanda.

Shri Mataji: Aprite la porta per far passare più aria. Sì. Sì.

Guido: La filosofia razionale afferma che prima della vita e dopo la morte non c’è nulla.

Uomo: Lei è d’accordo con questo?

Guido: Lei è d’accordo?

Shri Mataji: Che cosa? Chi dice che dopo la morte, dopo la vita...

Guido: Prima della vita. La filosofia razionale.

Shri Mataji: (C’è un malinteso, ndt) I russi devono ancora imparare molto.

Guido: Razionale, razionale.

Shri Mataji: Razionale? Oh, la razionalità è molto limitata.

Guido: La razionalità è molto limitata. È un qualcosa di molto limitato.

Uomo 1: Quindi lei crede nella reincarnazione.

Guido: Lei crede nella reincarnazione.

Shri Mataji: Sì, vedete, la razionalità non può arrivare molto lontano.

Guido: La razionalità non può andare molto lontano.

Uomo 1: D’accordo. Ma la domanda precisa è questa. Lei crede alla reincarnazione?

Gregoire: Ha detto sì.

Guido: Sì.

Uomo 1: Ecco, crede nella reincarnazione.

Guido: Sì.

Uomo 1: Ora. Credendo nella reincarnazione, naturalmente pensa che tutta sia diciamo inconsapevole, noi potremmo essere già stati reincarnati quarantadue volte.

Guido: (In italiano) Sì. (In inglese) Quindi, se crediamo nella reincarnazione, forse potremmo esserci già reincarnati molte volte.

Shri Mataji: Certamente, naturalmente, è così! È così, voi siete stati dei ricercatori nelle vostre vite precedenti. È per questo che l’avete ricevuta (la realizzazione) così rapidamente.

Guido: Shri Mataji dice (che) noi siamo stati, ci siamo reincarnati molte volte, e siamo stati dei grandi ricercatori nelle nostre vite passate. Ecco perché adesso abbiamo avuto la nostra realizzazione così velocemente, come lei ha avuto prima.

Signora: Quindi, ogni vita è un passo avanti verso l’evoluzione e la liberazione finale.

Guido: Ogni vita rappresenta un passo avanti verso la nostra realizzazione?

Shri Mataji: Non si può dire. Dipende da come conducete la vostra vita. Potreste andare avanti o indietro.

Guido: Dipende un pochino da come abbiamo condotto le nostre vite, possiamo avanzare o possiamo anche retrocedere.

Signora: Ripete sempre lo stesso... (parola indistinta).

Shri Mataji: Ma ora non fa differenza. Qualunque sia il passato, dimenticatelo.

Guido: Adesso, dopo la realizzazione, il passato è automaticamente cancellato. Non ha più alcuna influenza o alcuna importanza.

Romano Battaglia: Io volevo chiedere: il Suo credo è tutto fondato sullo Yoga, e Lei si ritiene l’ideatrice di un nuovo metodo Yoga? Come così per esempio Babaji, che ha fatto, ha messo a punto la respirazione “rebirthing”, rinascita?

Guido: Lui sta dicendo che il Suo sistema che si basa sullo Yoga è un sistema rivoluzionario, è qualcosa di nuovo, come... Ha parlato di Babaji, che ha creato una qualche tecnica di respirazione.

Shri Mataji: No, no. Sapete, in India è un sistema molto antico. È un sistema antichissimo. Ma il fatto è che non era molto efficace. Qualsiasi scoperta all’inizio è così, si può dire che su ogni albero all’inizio può esserci un solo fiore. Oggi però questa epoca è il tempo della fioritura. Pertanto, sta funzionando molto rapidamente.

Guido: Dunque, è qualcosa che affonda le proprie radici nella tradizione millenaria, se vogliamo, ma ha raggiunto adesso questa evoluzione, questo processo – una fase in cui, diciamo, la fioritura, il tempo della fioritura è arrivato, mentre prima c’era solamente un fiore o due su questo grande albero. Adesso il momento è giunto, il momento è pronto, diciamo, è arrivato, per questa fioritura in massa.

Romano Battaglia: Io ho detto se il suo credo è impostato sullo Yoga.

Signora: Non risponde alle domande.

Guido: Lui vuole sapere se il Suo sistema si basa sullo Yoga.

Shri Mataji: Yoga significa unione. Avete certamente ottenuto l’unione con il Divino. Quindi, Yoga significa la stessa cosa.

Guido: Yoga significa unione, unione con il Divino.

Shri Mataji: Ma se intende l’Hatha Yoga, lo spiegherò.

Guido: E non bisogna confondere forse con Hatha Yoga, che sono semplicemente della posizioni fisiche, eccetera.

Shri Mataji: Sì, è la stessa cosa. Anticamente, in India, gli studenti vivevano con un insegnante e vivevano come fratelli e sorelle. Era definita come un’università, diciamo.

E lì sceglievano solo alcuni bambini, pochissimi, per questa realizzazione. E poi insegnavano loro a sviluppare lentamente i diversi chakra e tutto il resto. Ma ora anche in Sahaja Yoga usiamo delle asana, ad esempio se vi è un problema al centro – noi diciamo chakra - del cuore, che si prende cura di... come li chiamate?

Warren: Degli anticorpi.

Shri Mataji: Come?

Warren: Degli anticorpi.

Shri Mataji: Anticorpi. No, non degli anticorpi. Intendo dire il chakra, il nome del plesso corrispondente al cuore: il plesso solare....

Guido: Il plesso cardiaco.

Warren: Cardiaco.

Guido: Il plesso cardiaco.

Shri Mataji: Il plesso cardiaco, cardiaco. Se il plesso cardiaco non funziona bene, dobbiamo eseguire una certa asana, un tipo di asana perché si apra a livello fisico. Se c’è un problema del genere la facciamo. Ma è qualcosa di scientifico, non è come prendere tutte le medicine insieme (indiscriminatamente, ndt). Noi facciamo ciò che è necessario per un centro particolare, ciò che è richiesto fisicamente. Invece, questo Yoga moderno consiste nel fare tutti gli esercizi senza averne alcuna idea. È fatto in modo indiscriminato.

Guido: Sì. Non facciamo ad esempio delle posizioni in modo indiscriminato. Semplicemente, se c’è la necessità, ad esempio, se c’è un disturbo a questo plesso cardiaco ci sono delle particolari posizioni che possiamo suggerire. Ma certamente non possiamo, ad esempio, prendere una pillola per il fegato se abbiamo mal di testa, o viceversa. E Shri Mataji dice che, nei tempi passati, c’erano questi discepoli che vivevano in comunità con il loro precettore, il loro insegnante, e tra questi solo pochissimi erano poi i prescelti che venivano portati avanti in questa conoscenza dei chakra eccetera, verso la realizzazione del Sé. E, quindi, il discorso dell’Hatha Yoga: le posizioni Hatha Yoga, le asana, sono un qualcosa che viene consigliato proprio ad hoc, quando c’è necessità.

Signora: È uno Yoga fisico quello che...

Uomo 2: Non sono rituali.

Shri Mataji: Prego?

Uomo 2: Voi non avete rituali, avete necessità di posizioni.

Shri Mataji: Non c’è necessità di...?

Uomo 2: Le Sue posizioni non sono rituali...

Shri Mataji: No, è tutto spontaneo.

Uomo 2: ... hanno uno scopo fisico, diciamo, [Uomo 1: “Indicativo”], per il cuore, eccetera.

Guido: È... No...

Gregoire: Sta dicendo che le posizioni, nel Suo Yoga, non si basano su rituali, ma sulla necessità.

Shri Mataji: Sì, sulla necessità. È proprio come un medico, lei può capire.

Uomo 2: Sì, sì, sì, sì, capisco.

Shri Mataji: E quando si muove, finché la Kundalini non sale verso l’alto, non sapete dove si trovi l’ostruzione.

Uomo 2: Sì. Credo che in Europa consideriamo le vostre posizioni più come dei rituali che...

Shri Mataji: Sapete, l’idea di questa cosa [Uomo 2: “Sì. Sì. Sì.”] è più che voi siete i medici di voi stessi, diagnosticate voi stessi e curate voi stessi.

Uomo 2: Sì. Sì.

Shri Mataji: È così.

Guido: Dunque, in Sahaja Yoga, tutto viene fatto alla luce di questa nuova consapevolezza in cui noi diventiamo i nostri stessi dottori, i nostri stessi medici, poiché sappiamo, siamo consapevoli del nostro sistema e sappiamo dove esistono i blocchi, sappiamo come curarli eccetera.

Shri Mataji: Quando la Kundalini si muove, capite dove si blocca, ma prima deve muoversi. Diversamente, come saprete dove si è bloccata?

Uomo 2: Sì. Sì. Sì.

Guido: E dunque, quando la Kundalini si muove, e si ferma ad esempio ad un certo centro, sappiamo esattamente qual è il centro in cui si è fermata, e quindi possiamo prendere provvedimenti, diciamo, in questo caso. Non è semplicemente fare della ginnastica o fare degli esercizi così.

Uomo: Voi seguaci - dovrebbero essere tutti longevi.

Guido: Allora, tutti i Suoi seguaci dovrebbero avere una lunga vita.

Shri Mataji: Gli yogi, gli yogi, certamente.

Ora, in India, all’Università di Delhi, hanno stabilito che una persona laureata in medicina può fare il dottorato con Sahaja Yoga.

Ed hanno scoperto, conducendo una ricerca, che le persone che sono sahaja yogi, come lo è lui, hanno una migliore resistenza, resistenza cutanea, hanno il cuore, i denti in migliori condizioni, un equilibrio maggiore, i loro nervi sono più in salute e si comportano come se fossero molto più giovani di quanto siano realmente. Pertanto tutti stanno facendo ricerca lì e possono prendere il dottorato in medicina.

Guido: Adesso, ad esempio, all’università di Delhi è stato aperto un corso per i già laureati in medicina, per avere una specializzazione, un dottorato, in Sahaja Yoga.

Ed hanno già scoperto che i sahaja yogi, cioè coloro che praticano e che seguono Shri Mataji, hanno ad esempio una più alta resistenza alla fatica fisica, hanno ad esempio la pelle più elastica, hanno un cuore più resistente...

Shri Mataji: Molti disturbi... Il cuore, il cuore migliora.

Guido: ... i nervi più saldi.

Shri Mataji: La pressione sanguigna si normalizza. Alcune persone hanno... Lui qui è un medico. Aveva una fortissima ipertensione. E ora la sua pressione sanguigna è assolutamente normale. Tutti i problemi, sapete, tantissimi disturbi vengono curati. Persino il cancro viene curato da Sahaja Yoga. Se mantenete la pratica di Sahaja Yoga, potete guarire completamente dal cancro.

Guido: Per esempio Shri Mataji dice che, attraverso appunto la pratica di Sahaja Yoga, qualunque tipo di problema fisico può essere curato, anche i problemi più gravi. E ha fatto l’esempio del dottor Warren, che è un famoso medico australiano, il quale aveva proprio problemi cardiaci, di circolazione, di pressione alta, il quale adesso è normalissimo e conduce una vita efficiente e dinamica.

Shri Mataji: Ora, questa signora era... Il medico le aveva detto che lei non avrebbe potuto in alcun modo avere figli, non poteva avere figli. E, dopo il matrimonio, per tre anni circa non era riuscita ad averne. Con la pratica di Sahaja Yoga, adesso ha un bel bambino.

Guido: Ad esempio, a questa signora svizzera i medici avevano diagnosticato che non avrebbe potuto avere bambini. Invece, dopo Sahaja Yoga, nel giro di un paio d’anni, ha avuto un bellissimo bambino.

Shri Mataji: Ora spiegherò come funziona - è meglio – con un linguaggio molto semplice, un linguaggio semplicissimo.

Guido: Adesso Shri Mataji vorrebbe semplicemente spiegare, in due parole, come questo meccanismo funziona.

Uomo 1: Benissimo. Benissimo.

Shri Mataji: Con un linguaggio molto semplice, sapete, così che sarete in grado di capire anche se non siete dei medici.

Guido: In modo molto semplice, sintetico.

Shri Mataji: Vedete, questo ad esempio è un centro, e queste ad esempio sono le vertebre, e questo è il centro in mezzo. Questo è il simpatico di sinistra e questo è il simpatico di destra.

Guido: Dunque, supponendo che questo sia il centro, e questo sia il sistema nervoso simpatico di destra e simpatico di sinistra - qui ci sono le vertebre...

Shri Mataji: Ora, questo centro, diciamo, si prende cura di questo lato e di questo lato, alimentando l’attività del simpatico.

Guido: E dunque questi due lati suppliscono energia all’attività simpatica.

Shri Mataji: Secondo Sahaja Yoga, il lato destro si prende cura dell’aspetto fisico e mentale, mentre il sinistro dell’aspetto emozionale. Naturalmente i medici non sono in grado di distinguere, ma noi sì.

Guido: E dunque, secondo Sahaja Yoga, il lato destro supplisce energia per tutta l’attività fisica e mentale, mentre il lato sinistro supplisce energia per l’attività emotiva, emozionale.

Shri Mataji: Quindi, vedete, secondo Sahaja Yoga, quando un centro inizia a spostarsi troppo sul lato destro, ad agire troppo sul lato destro, ad esempio, o anche sul lato sinistro – in ciascuno dei due modi – troppa energia viene estratta da quel centro in particolare.

Guido: E dunque si può creare una condizione di disequilibrio, quando c’è un eccesso di attività in un lato o nell’altro, per cui il centro va naturalmente “fuori centro”.

Romano Battaglia: Io sono completamente fuori centro... (Risate)

Guido: Lui dice di essere completamente fuori centro.

Shri Mataji: (Ridendo) No, no, non lo sei (ride). Pensavo ci fosse andato (ride). Ora, ciò che accade è che, quando questo chakra diventa iperattivo a causa dell’energia, i due aspetti iniziano a staccarsi l’uno dall’altro ed esso perde la connessione con il tutto, perché il midollo spinale perde il centro.

Guido: E, dunque, quando c’è un eccesso di attività in un lato o nell’altro, avviene un pochino il distacco di quello che è l’attività appropriata di questo centro, e quindi c’è una sconnessione.

Shri Mataji: Ora, i medici accettano... sì.

Guido: E quindi perdiamo la connessione con il tutto.

Shri Mataji: I medici accettano l’esistenza di un agente scatenante, che loro chiamano Proteina 52 o 58, che effettivamente proviene dal lato sinistro.

Guido: Dunque, i dottori hanno detto che c’è un qualcosa che agisce in questo sistema, che loro definiscono Proteina 52, o 58.

Shri Mataji: Ciò significa che, secondo noi, si tratta di una malattia psicosomatica, che ha a che vedere con la psiche.

Guido: E quindi queste proteine abitualmente sono quelle che agiscono lungo il canale sinistro e procurano il cancro.

Shri Mataji: Quindi, questo problema ha origine dalla psiche.

Guido: Per noi invece è semplicemente un problema psicosomatico, quindi un qualcosa che proviene dalla nostra psiche.

Shri Mataji: Quindi, per prima cosa si è vulnerabili al cancro, e poi, quando esso si innesca, (il chakra) si separa.

Guido: E dunque, prima, naturalmente dentro di noi si crea una certa vulnerabilità, una predisposizione verso questo attacco del cancro. Shri Mataji: E l’energia...

Guido: (Finisce di tradurre la frase) Dopodiché avviene la disconnessione. (A Shri Mataji) Mi scusi.

Shri Mataji: A quel punto (quel chakra) inizia a funzionare in maniera arbitraria, sapete, perché non ha (più) connessione con il tutto; e diventa maligno.

Guido: E quindi, una volta persa questa connessione con il tutto, questa integrazione se vogliamo, le parti sconnesse cominciano ad agire per conto loro.

Warren: E diventa maligno.

Guido: E diventa un qualcosa di maligno.

Shri Mataji: Allora, quando la Kundalini sale, agisce come un filo all’interno delle perle, sapete: semplicemente le riallinea tutte.

Guido: E, quindi, quando la Kundalini sale, agisce un pochino come il filo di una collana, che deve ricucire, ripassare attraverso il centro e riportare piano piano...

Shri Mataji: E inoltre fornisce energia in quel punto.

Guido: E naturalmente fornisce energia a questo centro, energia fresca, vitale.

Uomo 1: Dall’esposizione della signora, mi sembra tutto chiaro. Perché io capisco bene quello che ha detto adesso: quando si determina uno squilibrio, naturalmente allora queste qui diventano delle – chiamiamole cellule maligne, e quindi possono degenerare. Mi sembra logico, razionale, comprensibile. Allora, tutto questo può essere riparato da questo sistema Yoga, no?

Guido: Sì.

Uomo 1: Io devo dire, per esperienza personale di uditore, ne ho sempre sentito un gran bene, di questo Yoga. E so anche di persone che hanno avuto degli effetti. Però, all’atto pratico, io, quando chiedo dov’è questa cosa, tu capiti in mano o di persone che si improvvisano... Ora, giacché si tratta di una cosa seria, direi quasi di una disciplina, perché non si possono avere delle indicazioni pratiche? Per esempio, la signora sta a Milano. Poter dire: quello che esercita questa cosa è questo. Cioè un’indicazione vera.

Guido: C’è, c’è. C’è, c’è.

Yogini: C’è, c’è.

Guido: C’è tutto.

Yogini: C’è tutto.

Uomo 1: Ah, c’è?

Guido: (A Shri Mataji) Lui dice che crede molto a ciò che Lei dice, la Sua esposizione è stata molto chiara, e vuole... Sì.

[Uomo 1 parla a lato con la yogini]

Uomo 1: Centri.

Yogini: Centri, centri di Sahaja Yoga a Milano... (Conversazione indistinta a lato).

Guido: E lui vuole avere...

Shri Mataji: Qualcosa di permanente.

Guido: Sì, vuole sapere dove sono i Suoi centri [Shri Mataji: “Sì”], per avere una migliore discriminazione nei confronti dei falsi guru e dei falsi insegnamenti.

Shri Mataji: Sì, certamente.

Romano Battaglia: Come si fa a tenere insieme queste perle della collana? Come si fa a creare questa forza che dà questo equilibrio? Qual è il metodo? Io...

Gregoire: È una domanda molto pertinente, Shri Mataji. Ha chiesto: “Come si fa a tenere tutte le perle con il filo? Da dove proviene questa forza, in grado di risvegliare questa energia?”.

Shri Mataji: In me?

Guido: No, in una persona, in una persona comune.

Signora: In chiunque.

Shri Mataji: (Accade) perché siete fatti in questo modo. Diventate uno con il Tutto, sapete, l’energia è sottile come l’etere, è l’energia sottile del potere onnipervadente. Voi diventate uno con essa ed inizia a fluire come un tutt’uno, quando ottenete la connessione con il Tutto.

Guido: Dunque, noi siamo stati creati, concepiti così. E quindi, una volta che abbiamo questa connessione con questa energia onnipervadente, che permea tutto il cosmo, così come l’etere, allora...

Shri Mataji: Dovete mantenere a posto la vostra connessione, non dovrebbe essere una connessione allentata.

Guido: E, dunque, è essenziale mantenere la nostra connessione sempre attiva. Non dobbiamo perdere questa connessione con il tutto.

Romano Battaglia: Appunto, ma come si fa...?

Guido: Lui chiede come si fa a mantenere la connessione.

Shri Mataji: Bisogna prestare un po’ di attenzione a questo per circa una settimana al massimo, loro possono spiegarvi come fare. Bisogna lavorarci un po’.

Guido: E dunque, seguendo per una settimana, più o meno, alcune istruzioni che noi possiamo darvi ai nostri centri, allora vi sarà spiegato come mantenere attiva questa connessione.

Signora: Io ho tre domande per la Grande Madre. Per prima cosa, quando lo ha scoperto e, voglio dire, quando si è sentita così sicura di essere nel giusto. Prima domanda...

Shri Mataji: Sì, sì.

Signora: E la seconda...

Warren: Aspettiamo.

Guido: Facciamo una per volta.

Shri Mataji: Sì, va bene.

Guido: La signora ha chiesto...

Signora: La prima domanda è ...

Shri Mataji: Vede, c’è un...

Signora: Ho chiesto...

Shri Mataji: Io sono nata così. Sapevo fin dall’infanzia di avere una missione. E ne ero alquanto consapevole. Così come noi siamo coscienti di essere degli esseri umani, io ero consapevole che questo fosse il mio lavoro. E questo è un punto.

Signora: Okay. Va bene.

Guido: Dunque, la signora ha chiesto quando Shri Mataji ha messo a punto, ha scoperto questo sistema e ha scoperto che funzionava. E Shri Mataji ha detto che è nata così, è nata con questo potere, con questa particolarità, e ne è diventata consapevole.

Signora: La mia domanda era quando lei, in realtà, è diventata consapevole che era depositaria di una cosa così importante?

Guido: Quando è diventata consapevole di avere questo potere dentro di Sé...?

Shri Mataji: Oh, vede, ero del tutto consapevole di essere io stessa un’anima realizzata e di avere questa connessione; ne ero consapevole fin dalla prima infanzia. Ma sapevo anche di dover creare un avvenimento a livello di massa.

Guido: Dunque, Shri Mataji è stata consapevole della Sua condizione di anima realizzata sin dalla prima infanzia, ma quello che Lei voleva concepire era questo sistema per poter dare la realizzazione alle masse, a livello di massa.

Shri Mataji: Quindi, vede, con il metodo meditativo, ho cercato di scoprire qual è il problema degli esseri umani, perché non possiamo operare una salvezza a livello di massa.

Guido: E dunque, la prima cosa che ha cercato di focalizzare nelle Sue meditazioni è che cosa non funziona negli esseri umani, e come arrivare a dare la realizzazione in massa.

Shri Mataji: E quali sono le permutazioni e combinazioni che possiamo elaborare perché diventi un avvenimento di massa.

Guido: E, dunque, ha cercato di mettere a punto tutte le varie combinazioni e possibilità per poter effettuare questo tipo di realizzazione a livello di massa.

Shri Mataji: Quindi, per un lungo periodo della mia vita, ci ho lavorato. Ero sposata, avevo due figlie, tuttavia lavoravo interiormente per scoprire quale fosse il problema, perché non si riuscisse ad avere un avvenimento di massa.

Guido: E dunque, pur conducendo una vita diciamo normale, di signora sposata, madre di due figlie, sposa di un diplomatico ecc., dentro di Sé ha sempre cercato di mettere a punto questo sistema per dare la realizzazione a livello di massa.

Shri Mataji: Anche mio padre era un’anima realizzata e conosceva la mia missione. Lui era solito dire: “Dovresti cercare di trovare un mezzo per poter dare la realizzazione a livello di massa”.

Guido: E il padre stesso, che era un’anima realizzata, già Le consigliava dall’infanzia di lavorare in un certo senso a questo progetto per trovare il sistema di dare la realizzazione alla massa.

Shri Mataji: E, direi, ora ho circa sessantaquattro anni, ho sessantaquattro anni e, nel ’70, nel 1970, il cinque maggio, sono riuscita a realizzarlo.

Guido: E dunque Shri Mataji, che adesso ha sessantaquattro anni, il cinque maggio del 1970 è riuscita a mettere a punto questo sistema rivoluzionario, se vogliamo.

Signora: Penso sia meglio fare la domanda in italiano, così che la gente possa capire.

Shri Mataji: Sì, sì, sì.

Signora: Quindi... (In italiano) Io capisco che questo suo metodo è un metodo più preventivo che curativo, perché una volta che la persona è ammalata, mi pare che – se si tratta di malattie leggere, probabilmente interviene come scompenso, non lo so, cardiocircolatorio o altro. Ma se sono malattie di tipo degenerativo tipo cancro eccetera, mi pare che non so se la signora possa intervenire. Allora questo – poiché è così importante l’intervento preventivo, io credo che di fronte a un intervento così fondamentale per il benessere dell’umanità, tutti noi che dovessimo riuscire a mettere a punto la realizzazione di questo nostro Sé e poi porgerlo agli altri, dovremmo dedicare tutta la vita perché l’umanità fosse tutta in buono stato e felice, a questo punto; e sarebbe molto facile, mi pare un po’ troppo semplicistico. Ecco, questo è un po’...

Gregoire: Lei dice (che) il Suo metodo è più preventivo che curativo, poiché con questo metodo il male non può avere successo. E se è così, questa è una cosa talmente importante per l’umanità che...

Shri Mataji: Certamente!

Gregoire: ... dovremmo dedicare a questo tutta la nostra vita...

Shri Mataji: Sì, certamente!

Gregoire: ... ma le pare che tutto sembri troppo semplice. Perché non accade?

Shri Mataji: Vedete, come abbiamo fatto a diventare esseri umani dallo stadio di ameba? È molto semplice.

Guido: Dunque, la domanda è questa: come siamo diventati esseri umani dallo stato primordiale di ameba? In un modo molto spontaneo.

Shri Mataji: Vedete, ciò significa che tutto ciò che è vitale deve essere semplice.

Guido: Dunque, tutto ciò che è vitale deve essere semplice.

Shri Mataji: Vedete, se dovessimo andare in biblioteca per imparare a respirare, saremmo tutti morti. (Shri Mataji ride)

Guido: Dunque, ad esempio, se per respirare dovessimo fare, non so, strani esercizi, passare attraverso strane cose per una cosa così semplice, che cosa succederebbe?

Shri Mataji: Il momento è arrivato. In realtà, quel tempo è arrivato.

Guido: Il fatto è che il tempo è maturo per questo avvenimento.

Uomo: Questo è vero.

Shri Mataji: Ecco perché. È arrivata la maturazione, i fiori sono pronti, il vento deve soffiare. Tutto qui. Fine.

Signora: Tanti profeti, insomma, Cristo ha detto che il tempo era giunto. E guardi a che punto è oggi il mondo! Quindi...

Shri Mataji: Sì, forse. Forse, magari non erano profeti autentici. Ma è vero che il momento è arrivato, i fiori sono pronti e voi dovete essere trasformati. Dopotutto, Dio deve prendersi cura di questo mondo.

Guido: E dunque il tempo è arrivato, i tempi sono pronti, sono maturi, e il vento deve soffiare e deve avvenire questa fioritura adesso.

Uomo 1: Adesso io faccio una domanda molto terra terra. Glielo dica e traduca queste.

Guido: Lui farà una domanda molto...

Gregoire: Terra terra.

Guido: Terra terra.

Shri Mataji: Sì, sì.

Uomo 1: Io vorrei dire questo, non so se interpretare il pensiero di tutti gli ascoltatori. Almeno io, personalmente, sono affascinato dal modo come la signora porge, come spiega e come razionalizza tutto anche a noi, su di un argomento che in fondo è molto fideistico.

Guido: Lui è assolutamente affascinato dal modo in cui Lei espone e spiega tutto questo argomento.

Uomo 1: Però noi veniamo da una cultura cattolica, da un’educazione cattolica. Quindi, questa nostra fede – dico quello, adesso lasciamo stare il fatto individuale se io credo o non credo – ma, dico, nel Paese la cultura cattolica ci porta, fin dall’infanzia, all’osservanza di certi riti, per cui si arriva ad una maturazione nell’età di adolescenza a poter poi personalmente dire: “Ci credo, non ci credo, eccetera”. E quindi questa è, diciamo, una parte.

Guido: Ma nella nostra cultura noi apprendiamo certe cose, e quando arriviamo all’adolescenza si sono già instaurati in noi certi condizionamenti. E ad un certo punto dobbiamo decidere se vogliamo accettare o meno un certo rituale, certe cose dalla Chiesa cattolica.

Shri Mataji: No, non è necessario che accettiate niente.

Guido: Lui non ha finito, Shri Mataji.

Shri Mataji: Oh, non ha finito, capisco.

Uomo 1: La domanda che ha rivolto il collega, Battaglia, è molto semplice, ed è quella che vorrei rivolgere io.

Guido: Sì.

Uomo 1: Noi siamo affascinati, come le ho detto. Vorremmo aggrapparci al modo come poter... Noi, quando andiamo dal medico, ci dicono: “Voi, per l’arteriosclerosi, cercate di non mangiare grassi, non consumate zucchero, non fate questo, non fate quest’altro”. Ecco che Battaglia dice: “Io vorrei sapere come posso portare in equilibrio queste cose”. Perché non c’è la possibilità di poter dire a noi, che siamo incolti in questa cosa, come dobbiamo fare? Ma non così in maniera astratta, ma in maniera concreta...

Guido: Pratica.

Uomo 1: ... pratica, per afferrarci, per poter mettere a saldare questi due anelli.

Shri Mataji: È l’aspetto pratico.

Guido: Vuole conoscere l’aspetto pratico, come ottenerlo in modo pratico.

Shri Mataji: Sì, sì. Sapete, in realtà cresce completamente da solo dentro di voi.

Quando (la Kundalini) viene attivata – ora, questa signora non la sente. Non fa niente, la sentirà molto presto. Il motivo è che lei ha un piccolo problema qui, diciamo, sul chakra del Vishuddhi, come lo chiamiamo noi, per questo le mani non sono molto sensibili e lei non la percepisce. Ma una volta curato – infatti penso che lei debba parlare troppo durante le interviste, potrebbe forse essere uno dei motivi – andrà a posto. Dunque è spontaneo. Agisce automaticamente. Però avete bisogno di un piccolo aiuto da parte di qualcuno che abbia questa conoscenza. Ora, ad esempio, lui ha questa conoscenza. Lui è un altro italiano, abbiamo molti italiani. Lui è svizzero e abbiamo persone dalla Bolivia, da ogni luogo, di qualsiasi età, ed hanno imparato tutti in pochissimo tempo, poiché cresce dentro di voi!

Guido: Dunque, è un meccanismo che adesso è scattato ed è una crescita che avviene, una maturazione che avviene piano piano. E dunque, per quello che riguarda le tecniche o la conoscenza di queste tecniche, è qualcosa che si acquisisce, diciamo, molto facilmente e agevolmente. Così come è successo un pochino per noi, che non sapevamo forse nulla di chakra, di energia, eccetera, quando ci siamo affacciati a Sahaja Yoga; e poi abbiamo acquisito questa conoscenza.

Shri Mataji: Tutto qui. E, inoltre, abbiamo un centro a Milano, abbiamo un centro a Roma.

Guido: Dunque, abbiamo dei centri di Sahaja Yoga stabiliti in Milano, in Roma, a Venezia e poi in tutto il mondo.

Uomo 1: Dove si fa una terapia, diciamo così, pratica, per queste cose.

Guido: Sì, diciamo che si cura l’aspetto pratico, l’applicazione pratica di queste tecniche di Sahaja Yoga.

Shri Mataji: Li abbiamo ovunque, dappertutto, in tutto il mondo.

Uomo 1: Adesso faccio un’altra domanda. Bisogna essere, diciamo così, aderenti all’ideologia della signora, e quindi l’efficacia dello Yoga è regolare? Oppure si può anche esercitare Yoga ed avere i benefici ugualmente, senza avere la fede in queste cose?

Guido: Possono trarre beneficio da questo Yoga senza avere shraddha, senza avere fede in Lei?

Shri Mataji: Oh, li avrete (ride).

Guido: Dice: “Succederà forse automaticamente”.

Shri Mataji: Vede, perché lei ha appena detto di nutrire simpatia nei miei confronti, e se è così io la concedo.

Uomo 1: Cioè, l’efficacia stessa della cura ti porta ad una gratitudine, alla fede.

Guido: In un certo senso. Già il fatto che lei provi simpatia per la Signora è positivo.

Shri Mataji: Sì. Dà così tanta gioire sentire l’unione, sapete.

Guido: È un qualcosa di così gratificante, che dà così gioia, che automaticamente...

Uomo 1: Si è portati ad aderire a quella cosa.

Shri Mataji: È tutto automatico, avviene tutto in modo automatico: le vostre abitudini scompaiono e diventate molto potenti, tutto accade in modo automatico.

Guido: E dunque è tutto in modo automatico, in modo naturale, senza sforzo.

Uomo 1: L’ultima domanda, molto banale.

Guido: Sì.

Altro uomo: Il bollo rosso che porta indosso, è emblematico o decorativo?

Guido: Il tikka (bindi) che Lei ha sulla fronte, è emblematico...

Shri Mataji: È per le donne sposate.

Guido: Questo si porta per le signore sposate, in India.

Romano Battaglia: Ultima domanda perché devo andar via, perché devo andar là per lavorare.

Guido: Deve andare a lavorare.

Romano Battaglia: L’ultima volta a Milano, Lei ha messo le mani su di me e ha scoperto subito i miei punti deboli.

Guido: Quando Lei lo ha visto, l’ultima volta a Milano, Lei ha scoperto immediatamente quali sono i suoi punti deboli.

[Shri Mataji ride]

Romano Battaglia: Ecco, no, volevo sapere: quali sono i Suoi poteri? Anche perché io, telefonando ad Alganesh, mi sono preoccupato. Ho detto: “Speriamo che non piova”. Alganesh, con sicurezza, mi ha detto: “Quando arriva la Grande Madre, non piove”. Ecco, volevo sapere quali sono questi poteri, con questa sicurezza.

Guido: Lui vorrebbe sapere qualcosa in merito ai Suoi poteri, perché lui ha telefonato ad Alganesh, che gli ha detto: “Quando Shri Mataji arriva, non piove”. Perché lei afferma ciò con tanta sicurezza? Quali sono i Suoi poteri?

Shri Mataji: Sapete, è così perché loro hanno fatto l’esperienza. Il fatto è che loro hanno fatto l’esperienza.

Guido: Perché Alganesh, come noi, ha fatto l’esperienza.

Shri Mataji: Qualunque cosa io dica accade, e lei ne ha fatto esperienza. Quindi, con l’esperienza, quando sperimentate questo ripetutamente, a quel punto dovere avere fede in me. Potete prendere la mia fotografia lì dalla mia borsa?

Guido: E dunque, quando abbiamo fatto l’esperienza, e abbiamo avuto la prova che quello che Shri Mataji dice è vero e succede, allora da quello possiamo avere la certezza.

Shri Mataji: Vi farò un esempio. Bene.

Guido: Adesso vi darò un esempio.

Romano Battaglia: No, scusate, questo è importante: dice che (parole indistinte) la possibilità di cambiare il tempo!

Shri Mataji: In realtà una volta stavo parlando in un villaggio. Ad esempio io vedo molte cose che voi non vedete.

Guido: Per esempio, Shri Mataji ha la possibilità di vedere molte cose che noi non possiamo vedere. Una volta stava tenendo una conferenza in un villaggio in India.

Shri Mataji: Sapete, io sapevo cosa stava accadendo. Ma qualcuno iniziò a scattare fotografie e sulle fotografie si vede la luce che arriva sulla mia testa, sette fotografie (in cui si vede la luce) che arriva sulla mia testa.

Guido: E, dunque, c’erano molte persone, fotografi inconsapevoli che scattavano delle fotografie. E Shri Mataji sapeva quello che stava succedendo in quel momento.

Shri Mataji: Ed io ridevo, lo sapevo, quindi ho anche messo la mano così.

Guido: E Shri Mataji ad un certo punto ha cominciato a sorridere. Ha messo la Sua mano così. E sulle foto è rimasta impressionata una luce che proveniva proprio dall’alto e che era diretta verso di Lei. Una luce che noi non potevamo vedere ad occhio nudo.

Shri Mataji: E l’hanno vista in questa fotografia, ce ne sono molte così. C’è una fotografia che loro hanno scattato a... Racconta in italiano ciò che è accaduto. Sono andati a Zermatt.

Guido: Zermatt.

Shri Mataji: Dove si trova il...

Gregoire: Ah, sì, è una piccola storia riguardo a Shri Mataji, per fare un esempio che ci sono molti fatti straordinari che sono successi. Per esempio mio fratello lavora in una banca a Ginevra, un uomo normale, va bene.

Lui va a Zermatt... - è normale per uno svizzero lavorare in una banca (ride) - lui va a Zermatt, fa un havan, che è un rito con il fuoco, vedico, molto antico, ma eseguito secondo l’insegnamento di Shri Mataji.

E durante questo havan, ha detto i nomi di una deità che si chiama Ganesha in sanscrito, che è il dio con la testa di elefante, che è il dio dell’innocenza. Da dietro il Cervino, è uscita una nuvola di 7 chilometri di diametro che era assolutamente la faccia di un elefante.

Si vedeva la proboscide, si vedevano le due orecchie... Mi scusi il disturbo, ma come si può fare? Abbiamo scattato le foto e sulle foto si vedono queste cose. È un fatto. Noi non possiamo dire di no, è successo e ci sono le foto.

Guido: E c’era anche il viso di Shri Mataji.

Gregoire: Eh?

Guido: Ed anche il Suo viso si vedeva nelle nuvole.

Shri Mataji: Mi pare che qui indossavo persino un anello di diamanti.

Gregoire: E poi, dopo questo elefante, si poteva vedere nelle nuvole, con i filigrani delle nuvole, nel cielo blu, si vedeva il volto di Shri Mataji. Ma noi non abbiamo preso queste foto, perché noi siamo (partiti?) da Ginevra questa mattina, non sapevamo.

Shri Mataji: Ho con me una fotografia, una fotografia: come potete spiegare questa cosa? Ne ho una, perché loro non hanno portato niente. Avrebbero dovuto portare dei libri, ma vivono nella terza o quinta dimensione (Shri Mataji ride). Nessun libro, niente.

Gregoire: No, questo è un esempio per dire che succedono molte cose che noi consideriamo impossibili.

Shri Mataji: Ci sono molte fotografie così, sapete, con le luci che vanno... che creano tutti...

Guido: Lui ha le fotografie. Lui ha le fotografie.

Shri Mataji: Le ha?

Uomo: Sì.

Guido: Lui sta portando le fotografie.

Shri Mataji: Nessun libro, avevate detto di avere cinquecento libri!

Yogi: Shri Mataji, io ho le fotografie, io ho le Sue fotografie.

Shri Mataji: Bene. Ma con bei colori, e il libro... Sì.

Yogi: No, questo è ... (Non udibile).

Shri Mataji: Sta arrivando.

Romano Battaglia: È troppo tardi.

Shri Mataji: Ci sono molte esperienze così. Una fotografia, una macchina fotografica è molto onesta.

Romano Battaglia: E che cos’è quella luce?

Shri Mataji: È molto sottile.

Romano Battaglia: E che cos’è quella luce?

Guido: Lui chiede che cos’è questa luce.

Shri Mataji: Questa è la luce del mio cuore, il mio amore.

Guido: È la luce del Suo cuore.

Romano Battaglia: E allora oggi non pioverà.

Guido: Lui chiede: allora oggi non pioverà?

Shri Mataji: No.

Uomo: Non lo so.

Guido: Non pioverà.

Romano Battaglia: Non lo sa, ha detto.

Guido: No, ha detto: “Non pioverà”.

Shri Mataji: Non preoccupatevi.

Romano Battaglia: E se piovesse?

Guido: Ha detto di non preoccuparsi.

Signora: Alla Canniccia è molto bello.

Romano Battaglia: E se piovesse? Questo è il mio problema.

(Risate)

Uomo: (San) Tommaso!

Signora: Uomo di poca fede, vede, lei non crede e pioverà! Bisogna crederci.

Uomo: Quindi, nel Suo messaggio, c’è più scienza o più fede?

Guido: Nel Suo messaggio, c’è più scienza o più fede?

Shri Mataji: Tutto.

Guido: C’è tutto.

Shri Mataji: È un’integrazione. Anche la scienza ha la stessa origine. La scienza è ciò che noi scopriamo. Ma l’origine, la sorgente è la stessa. La fede è anche amore. Ed anche la scienza è un’espressione della stessa cosa.

Guido: È un’integrazione dei due, poiché la scienza deriva da quello che noi riusciamo a scoprire, e la fede viene dall’amore. E quindi le due cose provengono dalla stessa sorgente.

Shri Mataji: Vi farò un esempio, vi farò un esempio. Un giorno ho detto che l’atomo di carbonio, il carbonio rappresenta Ganesha, l’innocenza.

Guido: Dunque, Shri Mataji ha detto, un giorno, ha rivelato che l’atomo del carbonio rappresenta proprio questa innocenza di Shri Ganesha.

Shri Mataji: Se gli si scatta una fotografia, osservandolo da un lato sembra un OM, somiglia ad un OM.

Guido: E, all’esame spettrografico, ha rivelato che in un lato esso ha un OM, cioè questo segno...

Shri Mataji: E se la osservate dall’altro lato si vede una svastica orientata nel senso della costruzione, non della distruzione. La svastica ha due direzioni.

Guido: E, visto invece dall’altro lato, si vede chiaramente una svastica con i quattro filamenti che ruota in senso orario, cioè nel senso costruttivo e non distruttivo come era all’epoca nazista.

Shri Mataji: E se lo guardate dal basso verso l’alto, vedete una croce.

Guido: E, visto dal basso verso l’alto, c’è una croce.

Shri Mataji: Ora, mediante un nuovo metodo, hanno cercato di scattarne una fotografia. Ed hanno osservato che, osservandolo da sinistra a destra, si vede l’OM. Osservandolo da destra a sinistra, l’atomo (di carbonio) sembra una svastica.

Guido: E dunque hanno cercato di fare delle fotografie a questo, e si sono accorti che quando fotografano il lato sinistro in effetti hanno la riproduzione del lato destro e viceversa.

Shri Mataji: Uno scienziato molto noto in America lo ha fatto.

Guido: E questo l’hanno fatto degli scienziati americani.

Romano Battaglia: Allora, Grande Madre...

Shri Mataji: Oh, molte grazie. Molte grazie per queste cose.

Romano Battaglia: Se mi dà un po’ di energia con la sua mano...

Guido: Lui vorrebbe ricevere un po’ di energia dalla Sua mano.

Shri Mataji: Va bene. Ho una piccola cosa, perché ho pensato a lui, di dovergli dare questo.

Romano Battaglia: ... Mi butto in terra...

Shri Mataji: Dovrei darglielo adesso (il regalo)?

Guido: Sì, Shri Mataji.

Shri Mataji: Va bene. Ho pensato a te in continuazione.

Guido: Shri Mataji ha detto che ha pensato molto a lei.

Romano Battaglia: Come?

Guido: Shri Mataji ha pensato molto a lei.

Shri Mataji: Ed io ho un piccolo (regalo) per te, per ricordarti di me. Sono andata in Austria, ho pensato a te e ho preso una cosa carina...

Guido: E quando è stata in Austria, ha pensato di portarle un regalino dall’Austria.

Shri Mataji: Una cosa piccolissima.

Guido: Una cosa molto piccola.

Yogini: Ma col cuore.

Romano Battaglia: Dove eravate?

Shri Mataji: In silenzio. Gioisci di te stesso.

Guido: Gioisca di se stesso, dentro di sé.

Shri Mataji: Sentite lei sulla testa. Riuscite a sentirla tutti, vedete? La brezza fresca.

Guido: Tutti potete sentire questa brezza sulla sua testa, che esce dalla sua testa.

Shri Mataji: Dalla testa di lei. Dalla testa di lei.

Uomo: Con la sinistra.

Signora: Sì, è vero!

Altro uomo: Bellissimo questo.

Signora: Sì.

Shri Mataji: Sì, potete farlo molto facilmente. È chiaramente... (parola indistinta).

Signora: No? Sì o no?

Shri Mataji: Ah, sentite ora!

Signora: È vero.

Signora: Sì?

Signora: Sì.

Shri Mataji: Benissimo. C’è! Insomma, provare per credere (Shri Mataji ride). Avete mostrato la fotografia?

Yogi: Sì, Shri Mataji, la fotografia è lì.

Shri Mataji: Sì, c’è una fotografia. Salve, ecco, questa è una. Vede, questa è una delle fotografie.

Signora: Questa è una...

[Fine della registrazione audio]

Volterra (Italy)

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