Che cosa accade dopo la realizzazione

Che cosa accade dopo la realizzazione 1978-06-26

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65'
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S H R I M A T A J I N I R M A L A D E V I

Che cosa accade dopo la realizzazione

Caxton Hall, Londra (UK), 26 Giugno 1978

La domanda riguarda ciò che effettivamente ci accade dopo la realizzazione del Sé. Certamente vi sentite in consapevolezza senza pensieri, sentite la consapevolezza collettiva, potete sentire la Kundalini degli altri, potete alzare la Kundalini, potete percepire i chakra. Tutto questo lo sapete. Ma in realtà occorre esaminare ciò che accade ad un essere umano a livello più profondo. Prima di tutto, quindi, cerchiamo di comprendere ciò che siamo come esseri umani prima della realizzazione, così capiremo quel che ci accade dopo la realizzazione.

Questo è un argomento molto sottile e vorrei che ascoltaste davvero con grandissima, grandissima concentrazione. Oggi non parlerò di cose astratte, ma di qualcosa di assolutamente molto concreto.

Un essere umano è il prodotto dell’evoluzione; voi sapete molto bene che è frutto dall’evoluzione. Ora è in atto una grande polemica. Non si capisce tutto ciò: questo è il motivo della controversia.

Ma (l’essere umano) si è evoluto attraverso sette stadi. Per questo si dice che ci siano voluti sette giorni per creare questo mondo. Possiamo dire che, per creare tutto l’universo, ci sono voluti circa sette stadi. Ma, come capite che un seme ha dentro di sé tutti gli elementi microscopici idonei a manifestare ogni sua parte, allo stesso modo sono stati creati gli esseri umani. E, come il seme si ricrea nel fiore o nel frutto, e poi si manifesta nuovamente così come aveva fatto l’albero dal quale ha origine, ugualmente si può affermare che anche ogni essere umano ha in sé tutti i semi. Andiamo, dunque, proprio all’origine della creazione, proprio all’inizio.

Naturalmente vi ho già spiegato come, per prima cosa, sia avvenuta la separazione tra il potere di Dio e Dio stesso. Ma poi, dopo questa separazione il potere, che fondamentalmente era uno solo, ha dato origine a tre poteri. Un solo potere può dare origine a tre poteri. L’elettricità, ad esempio, è un’energia unica ma può diventare calore, può diventare una forza magnetica, può diventare qualsiasi cosa.

Allo stesso modo, un solo potere di Dio, dell’amore divino, può dare origine a tre poteri; e questi tre poteri si sono mossi in modo ellittico. Di questo vi avevo già parlato nel mio discorso sulla creazione. Ma oggi che siamo così vicini e così pochi penso che possiamo affrontare meglio questo argomento.

Dunque, possiamo dire che il primo di questi tre poteri si trova sul lato sinistro, il secondo al centro e il terzo sul lato destro.

Questi tre poteri hanno iniziato a muoversi in modo ellittico, così. Diciamo che il punto centrale è Dio e questi sono i Suoi tre poteri. Ma non vi è un’unica linea, diciamo, bensì questi tre si muovono insieme in questo modo, come un’ellisse, tornano al punto di partenza per poi ricominciare.

Possono muoversi a 360 gradi ed anche in direzioni diverse. Attraverso questo movimento hanno creato lo spazio ed anche il tempo occorso loro per spostarsi da un punto ad un altro. E lo spazio era in mezzo a queste ellissi. Quindi, ogni movimento individuale, ogni singolo movimento ha creato lo spazio e il tempo. Quando questo movimento andava verso il basso, così, ruotava attorno ad un punto e poi iniziava ad ascendere come una spirale, diciamo. Dopodiché tornava nuovamente indietro.

Soltanto dopo che questo movimento ebbe avuto luogo, si creò questa forma tonda o circolare, che ora aveva tre poteri: uno al centro, uno in superficie e il terzo intorno ad essa, diciamo (l’entità da cui è scaturito il Big Bang, ndt).

Questi tre poteri in sanscrito sono chiamati Mahakali, Mahalakshmi e Mahasaraswati. Non esistono parole equivalenti in inglese. Ciò non significa che noi rifiutiamo ogni termine scientifico, ma non esistono termini equivalenti.

Uno di questi tre poteri, Mahasaraswati, è quello che deteneva in sé dei cinque elementi. Un potere era dotato dei cinque elementi.

Il secondo, Mahalakshmi, era quello che portava in sé il genio del potere evolutivo, quindi rappresentava il potere evolutivo.

Il terzo era il potere del desiderio, Mahakali.

Essi (questi tre poteri), si muovevano in modo circolare: in questo modo, la superficie esterna, come avete visto, è formata dal potere di Mahasaraswati, ossia dai cinque elementi.

Quando questo movimento circolare divenne molto consistente, in un certo senso tutto si solidificò. In inglese si può dire soltanto che si solidificò. D’altronde non esistono parole per certe espressioni. Ma possiamo dire solidificato. E, dopo essersi solidificato, esplose (fenomeno del big bang, ndt), ma possedeva tutti e tre questi poteri. Pensate. Per noi è impossibile comprenderlo. Essendo scienziati, possiamo capire i cinque elementi, ma non possiamo comprendere il potere dell’evoluzione. Però esiste, lo vediamo agire. Da dove proviene? E non possiamo comprendere neppure il potere del desiderio. Esiste. Ma noi non ci crediamo, non possiamo credere in un potere dotato di questi tre aspetti. Però esso c’è, esiste.

Ma noi non vogliamo accettarlo, perché con gli occhi fisici non possiamo vederlo. Non potete vedere il desiderio di una persona: direte per questo che quella persona non ha desideri?

Questi tre poteri esistevano. E con l’esplosione di quella grande massa globulare, chiamata Big Bang... di recente ho appreso che è già scritto nei libri di scienze che è chiamata Big Bang. In effetti non sapevo che l’avessero già scoperto. È quindi così che è stato creato il Big Bang.

E poi tutto ricominciò. I frammenti presero a roteare di continuo; le loro angolosità furono smussate dal loro stesso movimento e divennero corpi rotondi. Ma continuavano ad avere in sé questi tre poteri. Il primo potere conteneva in sé i cinque elementi (potere di Mahasaraswati, ndt), e questi elementi hanno agito nell’essere umano, o, diciamo, si sono manifestati nell’essere umano sotto forma di struttura dei vostri centri o chakra. La struttura materiale dei vostri centri proviene da questi cinque elementi derivati dal potere di Mahasaraswati. Ora, questi elementi, nelle medesime proporzioni, hanno creato certe stelle. Ecco perché - avendo queste stelle le medesime proporzioni e avendo anche dentro di noi gli stessi elementi in quella proporzione – si dice che le stelle agiscano sugli esseri umani.

Non è necessario addentrarsi in questo argomento, non è importante. Ai fini dell’evoluzione non è importante. Il nostro interesse principale è l’evoluzione. Il nostro interesse primario è evolvere in esseri superumani.

Il secondo potere è il potere evolutivo (potere di Mahalakshmi, ndt) e agisce sempre. Agisce quando la materia viene liberata. Inizialmente la materia è rappresentata, diciamo, dalla lava o dai gas caldissimi che si formano, i quali possiedono questi tre poteri, e che poi si solidificano. A quel punto i tre poteri si coordinano, cooperano e agiscono. In essi è il potere del desiderio (Mahakali, ndt) che desidera, che controlla: il desiderio di Dio. È Dio che desidera che tutto questo accada, e quindi funziona.

Per uno scienziato è impossibile crederlo. Ma gli scienziati devono rendersi conto che, anche se lo desiderano, non possono mutare la qualità della materia. Se il carbonio ha quattro valenze avrà quattro valenze. Se aggiungete acido cloridrico, diciamo, ad una soluzione di sodio - idrossido di sodio - otterrete una particolare reazione che non potete modificare.

Ma per quanto riguarda Dio, è stato il Suo desiderio a creare questo universo. E attraverso il Suo desiderio Egli ha creato tutti gli elementi che conoscete. È stato creato il carbonio; tutto grazie al potere evolutivo. Il desiderio conduce al potere evolutivo, e poi il potere evolutivo agisce sugli elementi e poi gli elementi si dividono dando luogo alle loro diverse manifestazioni.

Quando ciò avviene, lo stesso potere del desiderio agisce gradualmente attraverso il potere evolutivo, dando origine a diverse religioni, a diversi poteri.

Non esiste una traduzione per dharma. Abbiamo provato a cercarlo, sapete, a cercare un equivalente. Si potrebbe adottare la parola decoro, ma che cos’è il decoro per la materia? Niente. (Shri Mataji qui indica che la parola “dharma” non si applica soltanto alla moralità umana, ma indica il comportamento ben definito di ogni elemento naturale e materiale, ndt).

Ci stavo proprio pensando. Voglio dire, la materia non si preoccupa del decoro. Ma noi diciamo che l’etimologia della parola decoro indica la capacità di comprensione interiore. Dunque, la comprensione interiore è il desiderio di Dio, è comprendere il desiderio di Dio e manifestarlo attraverso il vostro essere.

Ma fino al livello umano si è fatto proprio il contrario. Gli esseri umani possono desiderare le cose, possono chiedere le cose. Anche gli animali possono chiederle, ma i loro desideri sono esauditi dal volere di Dio finché non si perviene allo stadio umano. Vi spiegherò come.

Dio ha creato, ad esempio, il carbonio: ma il carbonio non ha mai desiderato di essere creato, giusto? Dio ha voluto creare il carbonio, e così lo ha creato. Esso (il carbonio) non lo ha mai desiderato, in effetti non ci ha mai pensato, mai. Ma dal carbonio Egli ha creato altre cose ed altri elementi, sono derivati altri elementi. Ma la materia non lo ha mai desiderato. Al tempo della materia, il potere del desiderio era addormentato. Fu il potere del desiderio di Dio ad agire. Ma il carbonio non ne era consapevole, né lo ha chiesto (di essere creato). È semplice.

Il secondo punto è lo stadio animale, che fu anch’esso organizzato soltanto da Dio. Intendo dire che non si è affatto pervenuti dalla materia allo stato di esseri umani in virtù del nostro desiderio o per opera nostra, non è forse così? È stato Dio a desiderarlo. Così dagli elementi creò gli animali. Quando furono creati gli animali, quindi la vita, diciamo, quando la vita fu creata e si manifestò, anche il desiderio iniziò a manifestarsi.

Per esempio, un’ameba desidera mangiare. Ma il desiderio giunge a me e l’ameba lo soddisfa nel senso che, quando vede qualcosa, va e mangia: essa desidera e chiede. Il potere evolutivo però non è ancora evidente in nessun modo, lo è soltanto il potere del desiderio. All’inizio dunque soltanto la materia esiste ed è manifesta; poi subentra il potere del desiderio, finché non si perviene allo stadio umano.

Le scimmie non hanno mai desiderato di diventare esseri umani. Non so, se le consultaste direbbero: “Oh Dio, ti prego, salvaci da questa assurdità. Noi siamo felici così”.

Infatti non hanno chiesto loro di diventare esseri umani, né avevano idea di come fosse. Quindi, fino a questo punto, questo potere evolutivo non ha mai svolto alcun ruolo; (lo ha svolto) soltanto quando avete raggiunto lo stadio umano. Anzi, in questo momento, allo stadio molto evoluto di questi tempi moderni, del Kali Yuga, si può dire che...

Ovviamente, questo desiderio di conoscere ciò che è oltre, esiste fin dal momento della comparsa degli esseri umani sulla terra. Prima dello stadio umano questo desiderio non esisteva: (gli animali e altre creature presenti sulla terra prima degli esseri umani, ndt) non si curavano di ciò che è oltre.

Questa è una prerogativa soltanto degli esseri umani. Voi sapete come essi abbiano sviluppato l’ego e il superego e si siano separati, allontanati dall’energia principale, e sapete come essi vogliono essere. Ora, come si fa ad indurre qualcuno a pensare a ciò che è oltre?

Per prima cosa, si crea un’atmosfera che lo faccia sentire prigioniero. Un uccello che ha tutto il cielo per volare, non si preoccupa del cielo; ma mettetelo in una gabbia e allora inizierà a pensare a ciò che è al di là. Allo stesso modo, un essere umano... Voglio dire, in prigione è tutto molto sgradevole e molto crudele. Ma qui non è così. Ciò che sto tentando di dire è che l’imprigionamento dell’uomo nel suo guscio è stato inscenato perché, nel suo processo evolutivo, ha sollevato la testa sviluppando così l’ego e il superego.

E quando essi (ego e superego, ndt) si sono incontrati, ha avuto inizio questa consapevolezza dell’io, questa separazione, questa schiavitù, questa schiavitù umana.

Allora è sopraggiunto il desiderio di andare oltre. Allora, per la prima volta, il processo evolutivo ha iniziato ad agire attraverso di noi. Questo desiderio di andare oltre, il processo evolutivo, ha iniziato ad agire negli esseri umani.

Ha iniziato a muoversi da un lato e dall’altro, dando origine ad una cosa e ad un’altra. In questa ricerca si sono sviluppate svariate ideologie, si sono sviluppati molti “ismi”, molti tipi di yoga. (Provarono) di tutto, per arrivare a ciò che è oltre.

Si deve capire però che ogni cosa è stata realizzata da questo Desiderio. Se solo riusciste a comprendere che “Sia fatta la tua volontà” è il tema dell’evoluzione; se riusciste a sentire con il cuore che siete Sahaja, che è questa la realtà!

Questa è una cosa molto difficile per gli esseri umani, specialmente in luoghi in cui la gente ha fatto qualcosa: “Oh, questo l’ho fatto io”. Vedete che le loro statue sono erette con le spade sguainate nelle mani. Ma che cosa avete fatto? Avete ucciso molte persone e creato problemi. Che cosa avete ottenuto? Avete procurato gioia a qualcuno? Avete procurato l’ascesa evolutiva a qualcuno? Che cosa avete creato con tutta questa bellezza che vi circonda? Tutti gli sforzi umani messi insieme sono tutti assolutamente stupidi. Siete stati capaci di spezzare questa schiavitù? È una semplice domanda. (La risposta è) no.

Ma accettare “Sia fatta la tua volontà” è la cosa più difficile per gli esseri umani, ed ecco perché è difficile essere Sahaja.

Se vi dicessi di stare a testa in giù, lo fareste, non è vero? Persino se vi dicessi di estrarvi gli intestini[1], ci provereste, se dovete incontrare Dio. Ma se vi dico di venire a trovarmi (qui in Inghilterra, ndt) diranno che no, è meglio andare in India a vedere Mataji piuttosto che qui, perché, sapete, si deve fare qualche sforzo, si deve fare qualcosa.

Che vuol dire andare a Caxton Hall[2] liberamente e che Mataji darà la realizzazione? È oltre la concezione umana, oltre i poteri (umani), perché si pensa: “A quel punto perderò me stesso. Finora ho fatto tutto io, da solo. Com’è possibile?”. Questo è il primo dubbio che sorge nella mente.

Ma questo processo evolutivo deve essere ricercato, deve essere chiesto. È questo il motivo per il quale gli esseri umani vivono sulla terra. Se non oggi, domani ci dovranno arrivare tutti. Diversamente vi saranno problemi di ogni genere: problemi fisici come il cancro. Il cancro non può essere curato, a meno che non la otteniate (la realizzazione), non è possibile. Provate. Continuate ad asportare il naso, gli occhi, le orecchie, ma si diffonderà. Non può essere curato. Dovete saltare in quello stadio che è oltre, diversamente non può essere curato.

Anche per quanto riguarda la religione. La gente rimane schiava e segue la religione. Ma non potete. Se siete schiavi, non state seguendo una religione ma soltanto le vostre idee personali, i vostri concetti. Non seguite il volere di Dio.

Ma quando diventate così, il vostro volere diventa quello di Dio. Ciò che accade è che attraverso il vostro essere le vibrazioni iniziano a fluire.

Il sistema nervoso parasimpatico all’interno di un essere umano è l’adempimento del desiderio di Dio. A quel punto il desiderio di Dio inizia a fluire attraverso di esso. Avviene l’integrazione totale e la manifestazione del potere evolutivo, nel senso che il desiderio viene riversato sugli elementi.

Ad esempio, abbiamo avuto qui una signora il cui marito era un ubriacone, un grosso bevitore. E lei non poteva venire a trovarmi perché suo marito era un beone. E mi chiese: “Madre, che cosa dovrei fare? Devo fare qualcosa riguardo a mio marito”. Risposi: “Bene. Portami dei limoni”, perché i limoni sono ottimi recettori di vibrazioni. È un dato di fatto. Suona strano ma è così. Che cosa posso farci? Se i limoni hanno questa proprietà devo usare i limoni. Se qualcos’altro è così, devo usare quello. Ma i limoni sono la cosa migliore. Così ho detto: “Bene, portami dei limoni”. Ho vibrato i limoni e glieli ho dati dicendo: “Mettiglieli sotto il cuscino per sette giorni”. E la settimana successiva quel signore era qui.

Ora, che cosa ho fatto io? Niente. In tutta franchezza non ci ho neppure pensato. In quei limoni ho semplicemente messo le vibrazioni, che sono il desiderio di Dio. Quando i limoni sono stati messi lì, il potere del desiderio del mio potere del desiderio, che è il volere di Dio, ha iniziato ad agire. (Shri Mataji per la verità qui parla di lime, ma certamente il discorso è valido anche per i limoni, ndt).

Ed essi hanno convinto le persone, le entità che forse potevano essere state dentro di lui. O magari hanno convinto anche la sua mente, o in qualche modo devono avere agito sul potere del suo desiderio, nel senso che il potere del suo desiderio è stato portato ad un livello tale per cui non ha più sentito il desiderio di bere ed è andato a posto.

Oggi incontrerete un ragazzo che arriverà qui, un ragazzo indiano. Avete visto quel ragazzino che viene da me. Quando era piccolo non capivano cosa gli fosse accaduto. Quando crebbe un po’ si accorsero che era estremamente agitato, non voleva star seduto nello stesso posto e non riusciva neppure a parlare. Correva di qua e di là piangendo e lamentandosi. E dovevano tenerlo sempre legato come un cane. E nessun dottore riusciva ad aiutarlo. Ricorsero a cose di ogni genere, e peggiorarono la situazione rivolgendosi ad un esorcista, la cosa più orribile che si possa fare ad un bambino. Un’azione assolutamente contro Dio, sapete, contro Dio. Così non poté accadere nulla. Allora qualcuno parlò loro di me. Vennero da me. Ed io lo trattai con i limoni, e il bambino ora sta seduto correttamente.

Ed oggi lei (la madre, ndt), mi ha detto al telefono: “La sua capacità di comprensione è molto migliorata. Capisce che è dignitoso sedersi compostamente e ora non si comporta male. Quando va in altri luoghi si siede educatamente, si comporta bene ed è bravo. Ha anche iniziato a pronunciare alcune parole”. Ora, io non ho fatto nulla. O forse avrò toccato quel ragazzo una sola volta.

Le vibrazioni che conoscete – queste vibrazioni divine - sono il desiderio del vostro Spirito. Ma l’esistenza stessa è un desiderio. L’esistenza stessa si basa sul desiderio. Nel momento in cui il desiderio si esaurisce, la vita finisce. Ecco perché esso è così importante, affinché l’essere umano si mantenga in vita. Essi faranno di tutto per vivere, perché questa è l’ultima cosa. Una volta che venga a mancare il desiderio di esistere, per un essere umano è la fine; ossia finché, come si dice, il desiderio è nel cuore. Appena il cuore si ferma, si muore.

Noi abbiamo dunque il desiderio. Abbiamo il desiderio di avere una casa. Tutti vogliono vivere a Buckingham Palace, no? Vogliamo questa e quell’altra cosa materiale; diventiamo quella cosa. Ma questo non è il desiderio di Dio. È il nostro desiderio e implica una schiavitù. Allora siamo schiavi: “Questo è il nostro desiderio. Noi chiediamo...”. Persino in Sahaja Yoga a volte mi chiedono: “Madre, che ne è del mio matrimonio? Avverrà?”. Lasciate fare a Dio. Ora, se deve avvenire, se deve essere, bene, allora ci penserà Dio, non voi.

È qualcosa di molto sottile e per la gente è difficile da capire. Allora si può comprendere ciò che Krishna aveva detto: “Karmanyevadhikarsate ma phalesu kadachan”: noi dobbiamo fare ciò che vogliamo fare, possiamo compiere un karma (azione), ma i suoi frutti rimetteteli a Dio. Infatti Egli sa. Il desiderio di Dio deve agire. Il desiderio di Dio deve essere accettato ed è esso che deve agire.

Ma questo non è possibile tenendo una conferenza, facendovi un lavaggio del cervello: “Bene, affidate tutto a Dio!”: per “Dio” si può intendere un papa, un cardinale, oppure, in India, per “Dio” si può intendere una qualche sorta di prete che vende menzogne. Intendo dire che chiunque può essere Dio in questo modo. Non è questo il punto. È il Dio che è in voi che, se desidera, fa tutto ciò che è meglio per voi. Perciò, dopo la realizzazione, quel che avviene è che i vostri desideri diventano vibrati. I vostri desideri, le priorità, iniziano a cambiare, l’importanza (che si attribuisce alle cose) inizia a mutare, perché il desiderio di Dio inizia ad operare per vostro tramite.

È davvero interessante: proprio oggi qualcuno mi ha detto che era solito recarsi sempre in Germania e ci andava sempre per acquistare del vino. Infatti il vino era la sua bevanda preferita e gradiva in particolare quello tedesco; e, in questo periodo, c’era la festa del vino o qualcosa del genere. Dopo aver ricevuto la realizzazione, però, questa persona ha pensato di assaggiare un vino molto costoso e lo ha comprato. Ne ha presi due o tre sorsi ma non è proprio riuscito a berlo, non gli è piaciuto e lo ha buttato via.

Io però non ho detto che non dovete bere, ma è il Dio in voi che crea questa sensibilità. E voi percepite il Suo desiderio. Il vostro desiderio si fonde con Lui, ed è così che incominciate a rinunciare a queste cose. E questa è la cosa più grandiosa che accade ed è così che le vostre priorità mutano.

C’era una signora che era una donna di casa molto efficiente e sapeva quanti abiti aveva lei, quanti ne aveva suo marito e quanti ne avevano i figli e qual era il numero di telefono di X,Y e Z e della polizia e altri; sapeva tutto a memoria.

Era assolutamente efficiente, molto meticolosa, e in casa teneva tutto lucido, ogni cosa.

Ma se andavate a casa sua, nonostante tutta la sua efficienza, vi veniva immediatamente voglia di scappare dalla porta posteriore. Nessun calore, niente amore. Veniva da chiedersi dove ci si poteva sedere. Insomma, è un comportamento talmente meticoloso che non ci si sentiva rilassati stando seduti da nessuna parte. Infatti la signora era molto puntigliosa in tutto.

Poi ha avuto la realizzazione. E allora cos’è accaduto? Che le sue priorità sono cambiate. È venuta da me a lamentarsi: “Madre, sto dimenticando quasi tutti i miei numeri (di telefono), sto dimenticando come si cucina; non so dove sono le mie cose”. Ho detto: “Davvero? È molto triste”. Lei ha ribattuto: “Però mi sta accadendo una bella cosa”. Ed io: “Cosa ti accade di bello?”. E lei: “Faccio meglio le cose. Cucino molto meglio. La gente non mi sfugge; le cose si sono sistemate, sa”. Ho chiesto: “Come?”. E lei: “Non lo so. In qualche modo ho acquisito la percezione del tempismo (istinto di scegliere il momento giusto per agire, ndt) e ho perso quella del tempo”. Come si acquisisce il tempismo? La differenza fra tempo e tempismo è che il tempo dovete sempre controllarlo, mentre avere tempismo significa sapere (spontaneamente) che ore sono.

Proprio oggi, stavamo per venire qui e ho detto di prendere un taxi. Così lui è andato a chiamare un taxi. Noi eravamo al piano di sopra. Dopo non so quanti minuti - perché non guardo mai l’orologio, è sempre guasto - ho detto: “Scendiamo. Il taxi è arrivato”. Quando siamo scesi, il taxi ci stava aspettando. Non ha nemmeno dovuto suonare il campanello, che eravamo nel taxi.

Vedete, acquisite il tempismo. È talmente fantastico che la gente non riesce a credere che sia possibile. A quel punto, ciò che accade è che quello è il tempo di Dio. Egli organizza le cose in un modo che noi definiamo inconscio. L’inconscio diviene conscio dentro di noi. L’inconscio è il desiderio di Dio. Il desiderio di Dio in noi diventa conscio e inizia a guidarci sempre. E ci guida; se ci affidiamo alla sua guida, ci guida totalmente. Insomma, una cosa semplice come un taxi non è importante, anche se devo camminare non c’è differenza, ma sto dicendo che anche quell’aspetto viene curato.

Perché dunque preoccuparsi? Sedetevi tranquillamente. Fate quello che vi va, ed ecco, è lì. Accade. Capite questo punto? Noi diciamo: “Affidiamo tutto ai Tuoi piedi, o Signore”. Che significa? Con un solo movimento Egli può creare questo universo. Davvero, può farlo. Credetemi, può farlo. Lo ha fatto Lui. Non lo avete fatto voi. Voi non potete creare neppure un piccolo atomo.

Così, quando dopo la realizzazione ci arrendiamo - prima della realizzazione niente ha significato, no - quando, dopo la realizzazione, diciamo: “Ci arrendiamo a te o Signore”. Oh! Egli ha un suo sistema di telecomunicazione, ha una forza dinamica. Così vi sorprenderà sapere che si tratta di un Potere che ha in sé il desiderio di Dio, in ogni sua particella.

Ora, riuscite a pensare ad una materia che possieda il potere evolutivo, le vibrazioni e il potere del desiderio? Ogni sua parte, ogni sua particella lo contiene.

Ma quando questa luce è accesa in voi, ogni volta che toccate qualcosa, la ottenete. Quella cosa, che sia materia, animale o essere umano, ne viene toccata e si trasforma. L’unica cosa è che gli esseri umani ne sono consapevoli, mentre le altre (creature) no.

Oggi è entrato qualcuno che aveva una fasciatura. Ho detto: “Bene, prendi il mio scialle e passacelo sopra”. Tutto qui, ed è guarito. Sapete, avviene. Voi lo chiamate miracolo. Ma moltissimi altri miracoli sono dati per scontati. Pensate ai nostri occhi.

La cosa fondamentale che vi accade, dunque, è che il potere del vostro desiderio si fonde con Dio, e che dappertutto, ovunque esista il potere del desiderio di Dio... Non esiste luogo (in cui esso non sia presente, ndt), in quanto è la prima e l’ultima cosa. È stato il primo a manifestarsi ed è la nostra ultima destinazione, quindi è la prima e l’ultima cosa. È ovunque e non esiste luogo in cui non sia presente. È per questo che si dice: “Tu sei ovunque. Non esiste luogo in cui Tu non sia”. È così e funziona. Soltanto i nostri cari confratelli, gli esponenti del genere umano, possono negarlo. Esiste e viene rispettata la grande libertà degli esseri umani di essere stupidi, di essere pazzi, di essere arroganti, egoisti, di essere ciechi. Nel nome della scienza e nel nome della razionalità, la gente fa cose di ogni genere e non approda a nulla.

Ma, come dite voi, gli esseri umani hanno la libertà di essere stupidi, folli, di essere superficiali, irrilevanti, e in qualche modo hanno accettato di esserlo. Ecco perché far venire persone in Sahaja è difficile.

Inoltre, il desiderio di Dio pensa, capisce, organizza e vi ama, ma non vi vizia. Vi ama ma non vi vizia. Se davvero state ricercando, allora soltanto vi appare dinanzi. Diversamente non lo farà. È molto sottile; è un avvenimento molto sottile. Si manifesta in coloro i quali desiderano veramente che il loro desiderio diventi una cosa sola con Dio. Soltanto queste persone ottengono la realizzazione.

Pertanto, non potete valutare Sahaja Yoga in modo democratico. No, non potete. Perché democraticamente potete chiedervi quante sono le persone che vengono in Sahaja Yoga. No, non è affatto questo. Meno ne vengono, meglio è. Questo è evidente, perché vedete, la maggioranza delle persone al mondo è folle e stupida; che fare quindi? Se poi ne vengono di più, significa soltanto che ci sono più persone che sono diventate sagge, che vogliono diventare sagge, che vogliono migliorarsi, che vogliono cambiare la propria esistenza. Sono veri ricercatori. Questo infatti non è qualcosa di superficiale, che normalmente il sessanta per cento della gente accetta. E (fra quelli che vengono) ce n’è poi un altro trenta per cento che ricerca solo qualche vantaggio personale, o di rivestire un ruolo importante. Quindi è corretto parlare del novanta per cento (di persone che non colgono l’essenza, l’importanza di Sahaja Yoga, ndt).

Infatti ritengono di dover rivestire qualche ruolo. Io non so! Anche se vi dico di tirarvi i capelli.... Sapete, c’è una comunità in India, in cui...insomma, noi abbiamo gente di ogni tipo, ma questa qui è speciale. È una corrente del giainismo chiamata Digambara. Non indossano abiti, sapete? Niente. Sono assolutamente... non indossano neppure la biancheria intima, vivono proprio senza vestiti. È molto imbarazzante, sapete.

In effetti, quando io ero molto giovane e mio marito lavorava come esattore distrettuale, ci capitò di essere invitati ad una funzione da questi giainisti Digambara. Fino ad allora non sapevo che vivessero sempre così; pensavo che, almeno in presenza di altri, si vestissero.

Invece no, fecero sedere davanti l’esattore e sua moglie con tutti gli onori; e c’era moltissima gente, almeno mille persone. E questi Digambara stavano seduti su una piattaforma a circa quattro piedi di altezza. Immaginate l’imbarazzo. Io non sapevo dove guardare, sapete. E continuavano a grattarsi il corpo e così via ed era terribilmente imbarazzante, tutto davvero sgradevole.

Ma loro sono disposti a fare anche questo perché pensano così di diventare Digambara, ossia grandi santi, sapete. Così sono disposti a praticare quella aberrazione e quella orribile indecenza.

Oltre a questo, però, l’aspetto peggiore era che stavano tutti a strapparsi i capelli. E noi non capivamo perché stessero sempre a strapparsi i capelli e cose del genere. Un’altra regola che hanno è che non devono andare dal barbiere, ma non devono avere peli sul corpo. Così si strappano continuamente i capelli. È diventata una sorta di autismo.

È un dato di fatto, vi dico. E credo ve ne siano cinque, seimila così in India che praticano questa assurdità. Camminano per strada e, mentre camminano, nessuno li multa per la nudità.

Diversamente, in India non è permesso andare nudi per strada. Sapete, si è multati per questo. Ma c’è anche gente così. Perché da un punto di vista giuridico diranno: “La nostra religione è questa e non potete impedirci di seguire la nostra religione idiota”. E così si deve accettare questa cosa (e lasciarli fare, ndt).

Pensate, ci sono migliaia di persone che commettono queste assurdità in nome della religione. E si sentono molto superiori. Non guardano nessuno: “No, noi siamo grandi. Abbiamo sacrificato il nostro pudore, la nostra razionalità, ma più di tutto abbiamo sacrificato la nostra saggezza in nome di Dio. E ci siederemo alla destra di Dio quando entreremo nel regno dei cieli”. Quello di cui vi parlo è un caso estremo; perché quando descrivo gli estremi, la gente capisce perfettamente gli estremi ai quali arriviamo nella nostra concettualizzazione della realtà e della nostra comprensione di quella realtà.

Quindi, per essere lì, si deve sapere che il mantra più importante è: “Sia fatta la tua volontà”. Un po’ di distensione per il vostro signor EGO, scritto a lettere maiuscole. Se si potesse lasciargli un po’ di spazio (a questo mantra, ndt) le cose funzionerebbero così (Shri Mataji schiocca le dita, ndt). Piuttosto difficile, perché quello (l’ego) è lo strumento che è stato usato finora per esprimervi; ma per esprimere Dio è meglio abbandonarlo (l’ego).

Ma quando, dopo la realizzazione, si verifica ciò, voi dominate tutti gli elementi. Cosa sono questi elementi, dopo tutto? Non sono altro che la polvere dei Suoi piedi. Solo gli esseri umani li hanno messi sulla Sua testa (ossia li hanno resi più importanti di Dio, ndt) dando loro la libertà di scegliere. Ed ecco perché devo chiedervi di ricorrere alla vostra saggezza, di arrendervi alla vostra saggezza e rinunciare per un po’ al vostro E-G-O. Allora me ne occuperò io. Lasciate che entri in contatto con la Kundalini, ripetutamente. È tutto innato; è tutto in voi; agirà e funzionerà; ha funzionato con molti e funzionerà con voi.

Ma è una questione individuale. È una questione individuale per quanto concerne l’ego. Ma è anche un’energia collettiva. Come molti canali, sapete? In India, ad esempio, funziona molto di più perché hanno molti più canali per farlo funzionare. Vedete, queste sono le mani: Dio usa i sahaja yogi come Sue mani per farlo funzionare. Avrete sentito dire che la Dea ha mille mani. Lei ha dietro di sé questi poteri ed essi sono le sue mani, e Lei usa poteri diversi poiché deve svolgere un lavoro complicato. Qualcuno (di questi poteri, o mani, ndt) deve farvi distaccare dai capelli; qualcuno deve farvi distaccare dal naso; qualcuno deve farvi distaccare dagli occhi. Il problema è che siamo molto attaccati ad ogni cosa, qualcuno ne è persino orgoglioso. Ho visto gente andar fiera persino delle proprie cravatte che si possono comprare al mercato.

Queste cose devono dunque essere eliminate. Una volta che abbiate rilassato il vostro ego, tutti questi poteri agiranno, vedete, e tutto andrà a posto. Naturalmente lo strumento è mutato. Lo strumento dell’ego è mutato. In questo modo le priorità cambiano. Ma che cosa si ottiene come risultato? La beatitudine, la gioia. Tutte le promesse di tutte le scritture. Il momento è giunto e dovreste averlo, dovreste averlo. Acquistatene la padronanza e usatelo. È così che deve essere.

Ma ho visto gente che ha ottenuto la realizzazione in Sahaja Yoga, e mi telefona: “Stiamo molto bene, Madre, ci sentiamo molto bene”. Meditano a casa. Ma voi dovete venire qui, perché è un modo molto più profondo di purificarsi. E chi vi purificherà? Io sono la donna del bucato. Sono io che devo fare il lavoro. Meglio perciò venire in lavanderia, è questo il punto. E farlo funzionare. E una volta stabilizzati, vi stupirete di voi stessi. Con il solo movimento delle mani potete alzare la Kundalini. Potete farlo. Pensateci. Potete dare la realizzazione. Provate, perché il vostro desiderio si fonde con il desiderio di Dio.

A causa dell’orientamento all’ego, a causa dell’azione dell’ego, la cosa peggiore capitata agli esseri umani è un’attenzione disturbata, dispersa. L’attenzione non è concentrata.

L’orientamento all’ego ha provocato una attenzione tanto disturbata che non riusciamo a tenere i nostri occhi fissi su un punto. O guardiamo gli altri o vogliamo che gli altri guardino noi. Tutta la nostra attenzione vaga in questo modo. Non riusciamo a osservare noi stessi, che è il punto dove l’attenzione deve dirigersi.

Ed è questo il danno peggiore provocato dall’ego: disperdere qua e là la vostra attenzione. Questo è il motivo, sapete, per cui, se andate nei negozi di antiquariato, potrete scoprire che, in questo Paese, vi sono state persone che creavano oggetti bellissimi...

(Interruzione nella registrazione)

... vediamo come ha operato l’inconscio. (...) Vi dico: non avete visto un (...). Non l’avete visto uscire? Non l’avete visto prima? L’attenzione di tutti va lì, questo è l’inconscio in azione. Di nuovo. Vedete, perché dovrebbe uscire in questo momento? L’attenzione lo farà scendere.

Vi sto dicendo qualcosa di importante, di molto importante. La vostra attenzione diminuisce subito. Questo è il volere di Dio, Lui lo ha detto.

Sto dicendo che l’attenzione può concentrarsi soltanto ora, dopo la realizzazione.

Ma anche le anime realizzate devono lavorarci. Ritengo questo sia il problema peggiore che vedo: la nostra attenzione è talmente dispersa che non riusciamo a fare nulla con concentrazione.

Ecco perché persiste anche questo mercato dei guru. Non riusciamo nemmeno a praticare Sahaja Yoga con concentrazione; infatti, quando entriamo in Sahaja Yoga stiamo bene: “Oh, Madre, ci siamo sentiti benissimo, felicissimi”. E finisce lì perché l’attenzione non rimane fissa su un punto, inizia a vagare e si disperde ovunque. Non raggiunge nessuna profondità o elevatezza. Se le mettete insieme, funzionerà.

E per peggiorare la situazione, per peggiorare la situazione, l’orientamento all’ego ci ha spinti in direzione del sesso. L’attenzione è divenuta impura, ed è per questo che si può affermare che essa ristagna a causa dell’orientamento all’ego, ma imputridisce a causa delle oscenità alle quali prestiamo attenzione.

Pertanto, per purificare l’attenzione, per purificare questa spazzatura trasformandola in uno splendido lago cristallino, dovete entrare dentro di voi. Dovete permetterle di sedimentare. Dovete sentirvi fieri. La bellezza arriverà, secondo la propria natura. E a quel punto vedrete una increspatura nel vostro lago interiore, uno spazio pacifico nel quale vedrete la beatitudine di Dio fluire in voi, attraverso di voi che lo osservate e lo vedete manifestarsi negli altri. È questo che occorre chiedere.

Nessuna attività mentale può realizzarlo. È soltanto il desiderio di essere così a farlo funzionare, è soltanto il desiderio di essere una cosa sola con Dio a farlo. Invece, l’attività mentale, la razionalità lo indebolisce. Non potete raggiungere Dio con la razionalità. Quindi diventate umili di cuore. Per questo si dice: “Chi sarà benedetto dovrà diventare umile di cuore”. È verissimo.

È assolutamente vero che dobbiamo diventare umili di cuore, così funzionerà. E mantenete salda la vostra attenzione. È troppo quello che vi chiedo? Avete iniziato con un cuore umile, come bambini. Solo in questa vita tutto questo si è accumulato un po’ troppo. Nelle vite passate non eravate così, la situazione era molto migliore. Soltanto in questa vita avete oltrepassato un po’ il limite. Ma non è difficile tornare indietro.

Cercate quindi di diventare umili di cuore, e funzionerà. Ogni volta che la Kundalini toccherà, o, diciamo, oltrepasserà (il Sahasrara, ndt), ogni volta che avrete quell’esperienza, serbatela nella memoria, desideratela e funzionerà. Non ricordatevi dei difetti che avete avuto, dei luoghi in cui siete stati.

Quando salite in cima ad una collina o ad una montagna, non vi ricordate di tutti i fossi nei quali siete caduti durante l’infanzia. Gioite dell’atmosfera sulla sommità della collina. Rendetelo un forte ricordo dentro di voi, e cercate di conservarlo lì. So che per alcuni è difficile: vanno giù e poi si risollevano. A causa dei problemi che hanno avuto prima, la Kundalini ricade. Ma in Sahaja Yoga vi è ogni accorgimento, e se il desiderio è forte – non l’attività mentale, ma il desiderio – funzionerà. Ed questo vi ho spiegato perché deve essere: “Sia fatta la tua volontà”. Accettatelo fin dall’inizio. Questa è la base sulla quale ascenderete. Tutti i dettagli ve li darò più avanti, ma questo è il fondamento del quale avrete i dettagli.

Ora possiamo chiudere gli occhi. Rivolgete le mani verso di me.

Dite: “Sia fatta la tua volontà”.

Mettete le mani verso di me in questo modo e dite nel vostro cuore: “Sia fatta la tua volontà”. Vi accorgerete subito di essere andati oltre i pensieri.

[1] “Vasti”, esercizio praticato nell’Hatha Yoga per purificare il retto e il colon.

[2] Sala a Londra dove Shri Mataji ha tenuto molti programmi pubblici all’inizio di Sahaja Yoga in Inghilterra e dove si tiene anche questo discorso.

Caxton Hall, London (England)

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