Intervista Televisiva 1993-04-27
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(10/2016 SOTTOTITOLI) S H R I M A T A J I N I R M A L A D E V I Intervista Televisiva Atene (Grecia), 27 Aprile 1993
Intervistatore: Buonasera. Tante volte si prova la sensazione molto intensa di essere in un altro Paese anche se ci troviamo in questo Paese. Stasera abbiamo l’opportunità di compiere davvero un lungo viaggio. Un lungo viaggio nella saggezza, in luoghi lontani, nello spazio, nei nostri cuori, nella verità.
Questi sono tutti gli elementi concentrati nella persona della Santa Madre, che abbiamo invitato qui e Le siamo molto grati di averla (con noi) ...
Shri Mataji: Grazie.
Intervistatore: ... direttamente da una delle più antiche civiltà. Sa, noi siamo molto orgogliosi di essere membri di un’antichissima civiltà...
Shri Mataji: Bene.
Intervistatore: ... E molto di rado ci rendiamo conto di come altre antiche culture risplendano in altri Paesi del mondo.
Quindi, Le porgiamo il benvenuto unitamente alla verità di cui ci è portatrice. Vorremmo rivolgerle alcune domande a proposito di questa verità, e del modo in cui Lei vede, in questo stesso mondo, questo altro Paese, che è tutti i Paesi, che è il nostro cuore.
Shri Mataji: Dobbiamo capire una cosa: che cosa è la verità. La verità è che in realtà non siamo questo corpo, questa mente, questo intelletto, queste emozioni, questo ego, bensì siamo lo Spirito. E, nel nostro processo evolutivo, siamo pervenuti allo stadio della consapevolezza umana ma, oltre questo, c’è un piccolo salto evolutivo mediante il quale dobbiamo diventare lo Spirito. È molto semplice e può essere compiuto con grande facilità da chi ricerca la verità.
Intervistatore: Come descriverebbe il Suo sistema di pensiero, il metodo che Lei ha portato ai nostri cuori ed alle nostre menti?
Shri Mataji: Sì. Sarete sorpresi di sapere che in Grecia denominarono “Sacrum” un osso, l’osso triangolare, e questo significa che sapevano dell’esistenza di qualcosa di sacro riguardo a quell’osso.
Ebbene, quest’osso racchiude al suo interno un’energia residuale che serve a connetterci con il potere divino onnipervasivo.
Tutte le Scritture hanno parlato dell’amore divino onnipervasivo e di tutto il resto, ma non lo abbiamo mai percepito prima. È sorprendente come si dia per scontata ogni cosa vivente: ad esempio, il nostro cuore batte, (però) non sappiamo come batta. Inoltre si vedono crescere i fiori, ma non sappiamo in che modo crescano. Ma se comprendete che esiste una energia che compie tutto questo lavoro vivente, ebbene, è giunto il tempo per noi di conoscerla, percepirla, comprenderla ed anche di usarla.
Intervistatore: Come pensa che la gente sia giunta a tutte queste conclusioni, chiamate religioni, e qual è la connessione tra questo modo di accostarci alla verità che è una, e l’antica tradizione nel Suo Paese, che presumo essere l’India?
Shri Mataji: No, in tutte le religioni e scritture è scritto che dovete trasformarvi, occorre rinascere. Ogni religione ha affermato questo, non lo ha affermato soltanto una religione particolare. Ogni religione, persino l’Islam ha affermato che occorre essere un wali. Anche il Cristianesimo ha dichiarato che occorre rinascere. Insomma, non esiste una religione che non lo abbia sancito; però non si tratta di un mero certificato. Non ci si può limitare ad attribuirsi un certificato che si è rinati.
È qualcosa che avviene, e con questo sviluppate un nuovo stato, un nuovo stato della mente, uno stato del vostro essere grazie al quale diventate lo Spirito; e ci sono poteri dello Spirito che voi manifestate. Non si tratta semplicemente di parlare e tenere sermoni o conferenze, ma di qualcosa che avviene, è un processo vivente.
Intervistatore: Io penso che noi greci apparteniamo a ciò che definiamo il versante orientale della filosofia e della religione. È un sistema di pensiero per lo più esoterico – questo è il termine greco – che è una ricerca interiore. Shri Mataji: Sì.
Intervistatore: Penso sia alquanto attinente e affine alla più antica tradizione indiana.
Shri Mataji: Sì, certamente.
Intervistatore: Bene, quanto ritiene che questi antichissimi sistemi religiosi siano affini fra loro? Mi riferisco al paganesimo, ai nostri antenati [Shri Mataji: “Sì”] prima del Cristianesimo, ed anche agli ebrei e tutti gli altri, indù, buddisti, e il resto che Lei conosce.
Shri Mataji: Sì. Vede, in particolar modo in Grecia, avevate l’antica usanza di adorare la dea Atena. Ebbene, in sanscrito, “atha” significa primordiale, quindi per noi (Atena) è la Madre Primordiale, che nella nostra lingua chiamiamo Adi Shakti, vede, la Madre Primordiale.
E dovete aver notato che Lei ha, sul suo scudo ed anche nella sua mano, un serpente che è il simbolo dell’Energia dentro di voi, che giace addormentata nel vostro osso triangolare denominato sacro.
I greci ne erano dunque indubbiamente a conoscenza poiché, in caso contrario, non l’avrebbero chiamata Atena; e Lei deve essere stata... nelle nostre scritture è descritta perfettamente e non solo, ma la Grecia è chiamata Manipur Dwipe, ossia l’ombelico dell’universo.
Intervistatore: Sì. E, certamente, mi ha sorpreso constatare che Lei sia venuta qui a predicare i nostri antichi dei.
Shri Mataji: Sì, è vero.
Intervistatore: Ora, ciò che Lei ci sta dicendo riguardo ad Atena è che i serpenti... i serpenti sono creature che hanno grande familiarità con gli dei greci.
Shri Mataji: Sì, ma vede, questo serpente...
Intervistatore: ... hanno a che vedere con la medicina ed altro. Ora, qual è il messaggio di Atena che ritorna nuovamente attraverso di Lei ai giorni nostri?
Shri Mataji: Vede, Atena è Colei che tentò di far penetrare la sua lancia attraverso l’osso della fontanella di Zeus. Ora, questo è esattamente ciò che è Sahaja Yoga.
Noi pensiamo - anzi, crediamo, e lo abbiamo anche dimostrato - che questa energia, che chiamiamo Kundalini - poiché assomiglia ad un serpente avvolto a spirale [Intervistatore: “Sì”], in quanto è un energia che si muove come un serpente: è più che altro simbolico, non è un serpente vero e proprio - ebbene, questa energia è il riflesso di Atena dentro di noi e, quando ascende, va a toccare questo punto (tocca il Sahasrara) e apre l’osso della fontanella.
Questa è la reale attuazione del battesimo come descritto nel Cristianesimo, mediante il quale siete poi connessi con quella energia sottile che è onnipervadente.
Per la prima volta, cominciate a percepire sulle vostre mani quella brezza fresca descritta come brezza fresca dello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo è la stessa cosa di Atena, ma penso che i cristiani non siano riusciti ad associarli. Lei è la stessa cosa.
Intervistatore: Vediamo che tutti questi santi nel corso della storia tornano, si ripresentano e si trasfigurano a seconda delle tradizioni dei (vari) popoli.
Shri Mataji: Naturalmente.
Intervistatore: Ora, Lei ha fatto riferimento allo Yoga e, naturalmente, in questa parte del mondo, è qualcosa con cui abbiamo più o meno familiarità. Ebbene, per coloro che hanno meno familiarità, vorrei che Lei desse i fondamenti dello Yoga di cui stiamo parlando ora e ci desse qualche idea dell’ampio campo di azione di ciò che Lei definirebbe Yoga.
Shri Mataji: Vede, Yoga significa unirsi, Yoga è l’unione tra il vostro Sé con il divino. Quello è il vero Yoga spirituale. Tutti gli altri tipi di yoga, come lo yoga fisico e via dicendo, rappresentano solo una piccola parte di uno degli scritti di Patanjali[1]. Si tratta di una minima parte dove si trova ciò che è finalizzato a purificare il corpo e così via. Ma ormai non occorre fare tutto ciò. Innanzitutto, nei tempi moderni, se ho fatto qualche lavoro è questo... - Una volta le persone ottenevano la realizzazione del Sé, è vero, ma ogni maestro aveva un solo discepolo. Gradualmente, si è iniziato a parlarne.
A partire dal XII secolo, mi pare, divenne più aperto. Ma esiste da molto tempo.
Ebbene, quando hanno cominciato a parlarne, non era tuttavia possibile dare la realizzazione alle masse. La si poteva dare soltanto ad una singola persona. Dunque, la sola cosa che io ho fatto è stato elaborare le permutazioni e le combinazioni della natura umana e, in questo modo, ho capito come dare la realizzazione di massa.
E questa è l’unica conquista del moderno Sahaja Yoga. Sahaja Yoga, in India, è un sistema antico e deve essere stato presente anche qui, vista (la conoscenza di) l’esistenza dell’osso sacro e di tutti i simboli con cui viene raffigurata (Atena, ndt). Ma la sua pratica potrebbe non essere stata così aperta, potrebbe essere stata segreta a quei tempi in cui davano la realizzazione alla gente. E sono tempi antichi, migliaia di anni fa. Ma in India abbiamo mantenuto tutte quelle tradizioni e cose e tuttora rispettiamo e veneriamo la Dea Madre.
Noi rispettiamo Atena. È chiamata Adi Shakti, il nome è diverso ma, per noi, è lo Spirito Santo. Esiste ed agisce in ognuno.
È la vostra stessa energia interiore e agisce, ascende e attraversa l’area della fontanella. Attua, realizza l’esperienza che è stata descritta ed è questo che si deve percepire; diversamente sono solo parole, parole, parole, parole.
Tutte le religioni sono diventate nient’altro che parole e la gente ormai ne ha abbastanza. Si chiede che cosa sia tutto questo promettere, proclamare senza che ci accada nulla: rimaniamo proprio gli stessi. I nostri antenati erano così e noi siamo uguali. Ma ora il tempo è venuto, è una nuova era, come la chiamo io, per conseguire quello stato, un nuovo stato in cui divenite.
Per prima cosa diventate consapevoli senza pensieri, il che significa che vivete nel presente. I pensieri vi arrivano dal passato e dal futuro e voi danzate sulla cuspide dei pensieri. Però quando questo avviene (l’ascesa della Kundalini), i pensieri si separano e, tra un pensiero e l’altro, c’è uno spazio che chiamiamo presente, e questa è la realtà.
Il presente è la realtà, poiché il passato è concluso ed il futuro non esiste, quindi vivete nel presente. Quando vivete nel presente, iniziate a crescere spiritualmente.
E la prima cosa che vi accade è che diventate consapevoli senza pensieri.
La seconda cosa che vi accade è che cominciate a percepire questa brezza fresca sulle vostre mani. Secondo la medicina, sapete che queste (Shri Mataji mostra le punta della dita) sono le terminazioni del sistema nervoso simpatico.
Dunque, ciò che avviene, quando ricevete la vostra realizzazione, è che iniziate a sentire tutto intorno questa brezza fresca e cominciate a provare quelle sensazioni sulla punta delle dita.
Ora, supponiamo che abbiate un problema in uno di questi centri - i centri sono sette: cinque, sei e sette (Shri Mataji li mostra sulla Sua mano: cinque sulle dita, il sesto alla base del palmo ed il settimo al centro del palmo, ndt) - lo percepite immediatamente sulla punta delle vostre dita. Non dovete andare da un medico per la diagnosi, lo sapete subito.
A quel punto, se sapete come curarlo, potete guarire fisicamente, potete guarire mentalmente; anche tutti i nostri problemi umani o, direi, tutti i problemi del mondo esistono a causa degli esseri umani. Tutti i nostri problemi umani sono provocati da (gli squilibri di) questi centri che sono dentro di noi.
Ora, quando questa energia (la Kundalini) ascende, li nutre, li integra e li corregge cosicché i nostri problemi fisici, mentali ed emozionali vengono risolti; allora sentite la vostra pace interiore. Ma la seconda cosa che acquisite è una nuova consapevolezza che chiamiamo coscienza collettiva.
In quello stato potete percepire non soltanto i vostri centri ma anche quelli degli altri. Ora, quando crescete spiritualmente, stando seduti qui potete sentire i centri di chiunque; stando seduti qui potete correggere i centri degli altri; però dovete crescere.
Ma come prima cosa iniziate a percepire la gioia del vostro essere, poiché nel vostro cuore risiede lo Spirito. E lo Spirito è la sorgente della gioia. È la fonte della verità assoluta. Così conoscete anche la verità assoluta. Infatti, sulla punta delle vostre dita potete fare qualunque domanda. Ad esempio si potrebbe chiedere: “Cristo era il figlio di Dio?”, d’accordo? Ponete questa domanda e, immediatamente, comincerete a sentire vibrazioni fortissime.
È sorprendente che Atena sia anche chiamata Pallas (Pallade). Pallas significa vibrazioni, significa che Lei dà vibrazioni. Queste vibrazioni vi diranno la verità assoluta.
Dal momento che viviamo in un mondo relativo, noi lottiamo; ma quando siamo nella verità assoluta, non esistono più lotte o problemi. Ora, quando avviene questo, diventate consapevoli a livello collettivo: (a quel punto) chi è l’altro? Tutti sono nel vostro corpo.
Potete sentire tutti dentro di voi e così diventate personalità universali. Questo è il carattere del vostro Spirito, poiché lo Spirito è il riflesso di Dio Onnipotente dentro di voi, e risiede in tutti.
Però, finché non siete anime realizzate, (lo Spirito) è solo un testimone; ma non appena diventate anime realizzate, inizia a manifestarsi. Si manifesta e (a quel punto) potete anche alzare la Kundalini degli altri. Potete dare la realizzazione agli altri. È come accendere una candela, e quella candela ne accende un’altra. È così che si diffonde.
Intervistatore: Questo è molto interessante. E mentre parla, sto annotando alcune cose che sono in contrasto con ciò cui siamo abituati in questo cosiddetto mondo occidentale. Mi sto interrogando su questa separazione tra corpo e mente di cui soffriamo.
È qualcosa di cui voi non risentite. È meraviglioso come, in Estremo Oriente, le persone e, naturalmente, il loro Spirito, non siano schizofrenici.
Shri Mataji: Sì.
Intervistatore: Come lo spiega? E come può la gente tornare a integrare corpo e mente, dato che, attualmente, in questa parte del mondo, ci sono persone che vivono per il loro corpo e altre che vivono per la loro mente?
Shri Mataji: Sono ignoranti. Vede, è questo il motivo per cui vivono nell’oscurità. Pensano che il corpo sia molto importante, ma conosco gente che, pur essendo in forma fisica eccellente, viene a chiedermi: “Madre, per favore, ci doni la pace, ci doni la gioia”. Nessuno sembra essere soddisfatto. Quindi, sono ignoranti...
Intervistatore: (interviene) È l’altra parte che manca.
Shri Mataji: Sì. Ma con questo (il risveglio della Kundalini) tutto viene integrato: il vostro corpo, la mente, il vostro fegato, l’ego, ogni cosa; e l’ego scompare proprio. Divenite senza ego. Non pensate di essere voi a fare qualcosa. Pensate che accade, semplicemente accade.
Intervistatore: Esiste anche l’altra idea che questo genere di profonda ricerca conduca allo stato di assoluto e, forse, questo assoluto è un’idea monistica, per cui si sta da soli, oppure tutto il mondo è (circoscritto a) se stessi.
Ora, ascoltandola, ho l’impressione che sia esattamente l’opposto, cioè che si sia in comunicazione con tutti e che si tratti di un approccio collettivo piuttosto che di una condizione di solitudine. Ed è un miracolo come, entrando in profondità in se stessi, si entri in contatto con chiunque altro. A questo punto, penso che sarà d’accordo con me sul fatto che è sbagliato considerare l’Oriente come qualcosa di mistico, come qualcosa di isolato dal mondo.
Shri Mataji: No, no, no, è universale. Con questo Sahaja Yoga siamo ormai attivi in cinquantasei nazioni. Specialmente in Russia, è sorprendente, ci sono migliaia e migliaia di sahaja yogi.
Intervistatore: Molto di recente?
Shri Mataji: Sì, molto di recente, negli ultimi tre anni. Nel giro di tre anni ne abbiamo migliaia e migliaia. Vede, penso che nei Paesi democratici abbiamo avuto troppo tempo da perdere, come ad esempio scelte, questo, quello, problemi di ogni genere senza nessun motivo.
Mentre loro (russi) sono stati limitati ed avevano abbandonato tutte queste cose senza senso. Hanno pensato che qualunque cosa sia disponibile è tutto ciò che è possibile avere, per cui non esiste alcuna soluzione; di conseguenza lasciano perdere. Penso sia questo il motivo per cui sono molto introspettivi. Quindi, la Russia, migliaia di russi ed anche persone del Blocco Orientale hanno ricevuto la realizzazione.
Naturalmente anche in India lo conoscono, quindi anche lì ne abbiamo a migliaia, devo ammetterlo; però tanti Paesi come l’Austria, l’Italia... in Italia, in particolar modo, ormai sono talmente disgustati di tutto ciò che sta accadendo che si sono dedicati a Sahaja Yoga con grande intensità e arrivano persone di ogni genere. È qualcosa che deve accadere, che doveva accadere, che era già stato predetto e adesso sta accadendo.
Intervistatore: E, mi dica, stiamo facendo riferimento a Paesi con tradizioni religiose molto radicate: ad esempio l’Italia è un Paese fortemente cattolico, la Russia ha un passato ortodosso. E per quanto riguarda sistemi molto diversi come l’Africa o, diciamo, gli Stati Uniti d'America? Infatti, sa, quest’ultimo è il Nuovo Mondo in termini di una netta differenza nel modo di pensare e di approccio con il mondo. Come viene trasmesso lì il Suo messaggio?
Shri Mataji: Vede, in realtà, tutte queste incarnazioni, che si tratti di Cristo, o Rama, Krishna, Maometto, ognuno di loro...
Intervistatore: Li definisce incarnazioni di...
Shri Mataji: Vede, tutti loro erano incarnazioni. Sono nati tutti sullo stesso albero della vita, della spiritualità, simili a fiori meravigliosi, in epoche diverse; ma la gente ha strappato questi fiori ed ormai sta combattendo con i fiori morti.
Quindi, vede, nonostante la religione sia interiore, è tutto esteriore. Si va in chiesa e possiamo fare di tutto, si va alla moschea e si può fare di tutto, si va in un tempio e si fa di tutto.
Intendo dire che non esiste niente nella religione; ma con questo (Sahaja Yoga) la religione interiore si risveglia e voi diventate retti, diventate realmente angeli, ve lo assicuro.
Intervistatore: Allora mi dica: si diventa angeli, però si vive in questo mondo...
Shri Mataji: Si vive in questo mondo.
Intervistatore: ... e Lei sa che ci sono alcune cose alle quali siamo soliti fare riferimento quando si parla di religioni. Quindi mi chiedo se possiamo fare riferimento al modo di avvicinarci alla verità e alla visione del mondo che già conosciamo; e sto cercando di riferirmi ad alcuni precetti fissi. Le religioni hanno una etica, hanno regole di vita, codici di comportamento: in che modo fare l’amore, cos’è un peccato, cosa non lo è. Ebbene, qual è il Suo approccio questi argomenti?
Shri Mataji: Il mio approccio è che in ogni (caso) (le religioni) hanno completamente fallito. Nessuno le segue. (L’intervistatore ride) È vero, è un fatto (Shri Mataji ride) che dovremmo affrontare. In realtà, quando (la religione) è interiore, diventate il vostro maestro e sapete tutto da soli. Farò un esempio: se io tengo in mano un serpente e sono al buio, non posso vederlo. Ora, se mi dite che è un serpente, non lo accetterò e dirò: “No, no, non è un serpente, ho in mano una fune”. Ma se c’è un po’ di luce, lo lascerò immediatamente, non dovrete dirmi niente.
Allo stesso modo, quando si è illuminati, vedete da soli. Abbiamo visto persone rinunciare, smettere con le droghe nel giro di una notte, in una notte.
Una volta ricevuta la realizzazione non occorre che glielo dica io. Lo fanno da soli poiché hanno la propria luce, i loro poteri.
Intervistatore: Cos’è un peccatore, o una persona in difetto, secondo il Suo approccio?
Shri Mataji: Vede, è il nostro ego che ci suggerisce che una certa cosa è un peccato, un’altra non lo è, un’altra ancora lo è.
Intervistatore: È il nostro ego.
Shri Mataji: Ed anche i condizionamenti, sa. Sono presenti entrambi nell’affermare che una certa cosa è peccato. Per un musulmano, peccato è una certa cosa, per un indù è un’altra cosa. Come possono esistere differenti tipi di peccati? Se è un peccato, dopotutto deve essere universale, no? Quando ricevete la vostra realizzazione, vi rendete conto che ormai siete al di sopra di tutto il resto e semplicemente non fate niente di sbagliato, proprio non lo fate. Non vi piace, non lo fate e basta.
Intervistatore: Si rende conto però che abbiamo creato un mondo in cui abbiamo costruito questo errore; intendo dire che se si è musulmani si ha il diritto di sposare due, quattro donne, mentre nel nostro sistema questo non è accettato. Allora, come si fa a sapere, come fa Lei a sapere se ciò è corretto o no?
Shri Mataji: Ora, vede, all’epoca in cui visse, Maometto fu attaccato: faceva parte di una tribù e le tribù venivano continuamente attaccate.
E tutti i giovani morirono, insomma, rimasero pochissimi uomini e (Maometto) voleva evitare la prostituzione. Allora pensò che la cosa migliore fosse permettere agli uomini di sposare le donne ormai rimaste senza marito. Egli credeva nel matrimonio e disse loro che dovevano sposarsi. C’erano anche ragazze giovani, che non avrebbero potuto avere un marito, ed Egli disse che avrebbero dovuto comunque sposarsi, diversamente sarebbero diventate prostitute. Quindi, per evitare questa eventualità, sancì che era lecito. In sanscrito si dice samayachar, ossia le incarnazioni agiscono in base al (le necessità del) momento storico.
Ora, ad esempio, in questo mio tempo, il mio compito è di dare la realizzazione e basta. Il mio unico lavoro è dare la realizzazione alla gente e quindi devo fare questo.
Ebbene, questo è il momento... sa, come nella crescita di un albero: all’inizio ci sono le radici, poi i germogli, poi gradualmente si sviluppa e giunge allo stadio in cui compaiono i fiori; io lo chiamo il tempo della fioritura poiché così tanti fiori stanno diventando frutti. Quindi, il tempo è venuto. Il tempo è maturo per l’arrivo di questa nuova era, senza la quale non potremo risolvere i problemi del nostro mondo.
Intervistatore: Penso sia un metodo molto pragmatico ed umano [Shri Mataji: “Naturalmente”] di guardare alla vita e Lei ha ragione; mi permetta, però, di insistere su questo punto. Sapete, ho di fronte a me una Santa Madre con i segni del modo in cui gli uomini, diciamo, considerano le donne. Lei porta un simbolo molto evidente del fatto che è sposata. Mi domando se questo metodo di approccio al mondo incida sulla relazione tra uomini e donne. Qual è la Sua opinione su...?
Shri Mataji: No, il matrimonio è molto importante.
Intervistatore: Il matrimonio è molto importante.
Shri Mataji: Vede, per noi il matrimonio è molto importante. Quest’anno abbiamo celebrato ottantasei matrimoni internazionali. Ottantasei.
Intervistatore: Cosa intende per internazionali? Misti, ho capito.
Shri Mataji: Internazionali, fra diversi Paesi. Intendo dire che una signora greca è stata unita in matrimonio con un francese, capisce?
Intervistatore: Capisco.
Shri Mataji: Così; e i loro figli sono anime realizzate, per la maggior parte. È molto sorprendente, hanno bambini splendidi. Tuttavia, di questi matrimoni, dovremmo dire che l’uno o due per cento è ancora problematico; ma per il resto sono tutti matrimoni riuscitissimi, bellissime unioni, e sono felici.
Fa parte della vita, ci si deve sposare; io non credo in tutte queste idee insensate sul non sposarsi e tutto il resto, poiché (il matrimonio) è qualcosa di naturale e tutto ciò che è naturale deve accadere.
Intervistatore: E Lei ritiene che... ad esempio, il modo in cui ci si sposa secondo la tradizione ebraica è diverso da quello della tradizione metodista. Lei dunque accetterebbe tutti questi metodi che esistono, o ai quali le persone sono abituate, o che appartengono alla loro cultura di nascita?
Shri Mataji: Cosa intende?
Intervistatore: Come si uniscono in matrimonio secondo il Suo stile di vita?
Shri Mataji: Vede, ciò che facciamo al momento, secondo il nostro stile di vita, è che se qualcuno desidera sposare una persona, va bene; se vengono da me a dire: “Madre, desideriamo sposarci”, d’accordo, però noi valutiamo le vibrazioni e altri aspetti. E, inoltre, non dovrebbe esserci troppa disparità e tutto questo; ma, come detto, allora acconsentiamo.
Se invece desiderano che siamo noi a scegliere per loro, supponiamo, ciò che si fa è che si frequentano per un mese durante un tour che organizziamo. In quel periodo valutiamo le loro vibrazioni, valutiamo le loro inclinazioni, abbiamo moduli nei quali dichiarare i propri interessi: se vi andrebbe di trasferirvi in un altro Paese, quale Paese preferite, la vostra altezza, l’istruzione, il tipo di ricerca precedente e tutto il resto. Otteniamo così tutti i dati biografici di quella persona, in base ai quali proponiamo quale persona sarebbe adatta.
Per un mese si frequentano e valutano se sono compatibili; in caso contrario, ci informano ed hanno un’altra possibilità di scelta, come vogliono. Ma non è una scelta casuale. Noi li guidiamo un po’, poiché dovrebbero anche conoscere il bagaglio di esperienze dell’altro, che tipo di persona sia; non ci si innamora semplicemente, per poi ritrovarsi nuovamente nei guai. E, insomma, ha funzionato molto bene, poiché c’è piena consapevolezza che stanno per sposare una persona che conoscono molto bene e che inoltre possiede queste qualità angeliche, sa, così non falliscono.
Intervistatore: E quando, dopo tutta questa preparazione, dopo tutto questo periodo difficile che date loro - per il loro bene, nel loro interesse e per la loro felicità, certamente - si rendono conto di essere compatibili, come si sposano? Secondo la loro tradizione o secondo la tradizione induista?
Shri Mataji: No, abbiamo un matrimonio di stile Sahaja Yoga.
Intervistatore: C’è un mistero, come lo chiamiamo noi.
Shri Mataji: No, no, assolutamente nessun mistero. Non ci sono misteri in Sahaja Yoga. Noi parliamo di tutti i centri (sottili), diciamo il nome di tutti i centri, di tutte le Deità che presiedono i centri e poi affermiamo (durante la cerimonia) che è in base a questi centri che dovete sposarvi. E per questo motivo devono promettere che avranno cura dei loro centri, si adopereranno affinché la loro vita sia retta ed è così che si sposano. Noi abbiamo un sistema aperto, non ci sono misteri in Sahaja Yoga, nessun mistero.
Intervistatore: Sa, sono molto tentato dal Suo approccio al mondo poiché non lascia adito a dubbi, non c’è niente di oscuro.
Shri Mataji: No, no.
Intervistatore: Ora mi lasci affrontare un altro fenomeno che è molto antico ma estremamente attuale.
Parliamo di amore e di persone che stanno bene insieme. Qual è il Suo approccio nel caso di due uomini che vogliano stare, vivere insieme? Noi li chiamiamo omosessuali.
Shri Mataji: Penso sia piuttosto innaturale. Ho visto anche persone con questi problemi, sono venute da me, avevano una possessione. Un uomo era posseduto (dallo spirito) di una donna e quindi desiderava un uomo, ma una volta che la possessione se ne fu andata, divenne assolutamente normale.
Gli uomini sono più semplici, si adattano molto facilmente alla vita matrimoniale. Penso che alle donne omosessuali occorra un po’ di tempo per andare a posto, non so. Forse si sentono disturbate emotivamente, o comunque sia. Ma gli uomini se la cavano benissimo.
Intervistatore: Che definizione darebbe di normale e naturale?
Shri Mataji: Normale è un uomo che vuole sposare una donna, questo è normale. In India non possiamo nemmeno concepirlo, non avevo mai sentito che accadessero queste cose.
Intervistatore: Pensa che non esista o che non si sappia?
Shri Mataji: No, no, noi... Forse in India fanno qualcosa, ma non abbiamo mai conosciuto qualcuno così. Anche quando studiavo medicina, non ne ho mai saputo niente.
Intervistatore: Sono certo che, ora che Lei viaggia in tutto il mondo...
Shri Mataji: Ora, ovviamente, dopo essere arrivati in Occidente, abbiamo scoperto tutto questo...
Intervistatore: Intendo dire che non accade solo agli uomini, accade anche alle donne.
Shri Mataji: Sì. Però, sa, penso che forse possano esserci delle ragioni. Ho incontrato anche un signore che era una guardia della Regina, il quale era diventato omosessuale poiché sua moglie era molto sgradevole (l’intervistatore ride) e lo tormentava moltissimo. Perciò...
Intervistatore: Quindi, Lei ritiene esista sempre una spiegazione, che accada qualcosa di negativo.
Shri Mataji: Sì. Così quel signore pensò fosse meglio avere un uomo, vede, niente problemi, nessuna discussione. Ecco perché diventò così (omosessuale); ma quando entrò in Sahaja Yoga si trasformò completamente. Ora ha una brava moglie, dei figli ed è molto felice.
Pertanto ritengo che talvolta siano condizioni anormali e problemi a portare le persone a tutto questo. Ci sono tante ragioni per questo, ma si può correggere, se lo desiderano. Se non vogliono, non si può forzare. Non si può imporre a nessuno la realizzazione del Sé.
Intervistatore: Ma potete accettarli in quanto persone che cercano di raggiungere la purezza...?
Shri Mataji: Sì, se vogliono... Ma quando vengono in Sahaja Yoga cambiano automaticamente.
Intervistatore: Possono non cambiare sotto questi aspetti?
Shri Mataji: Finora, non c’è stato nessuno così.
Intervistatore: Capisco. Adesso mi parli della confessione. È qualcosa che ci è familiare nel Cristianesimo. Esiste qualcuno (in Sahaja Yoga) con quella funzione? Automaticamente, appena si sente parlare di una “Santa Madre”, per esempio, arriva un momento in cui si crea una gerarchia. Ebbene, qual è la gerarchia tra i mortali, in...
Shri Mataji: No, da noi non esistono cose simili; vede, quando entrano in Sahaja Yoga, specialmente i cristiani, cattolici e via dicendo, mi inviano lettere alte così con la descrizione di tutto ciò che di sbagliato hanno fatto e una cosa e un’altra. Io non le leggo mai, le brucio e basta. Non è importante.
Intervistatore (ridendo): Dovrebbe spedirgliele indietro, vede.
Shri Mataji: Sa... sì, non va bene. Infatti, vede, il passato è passato, ormai è finito. Dimenticatelo. Perché? È passato.
Intervistatore: Ma, sa, come fanno a non ripeterle se non sono consapevoli che sono azioni sbagliate, o che c’è qualcosa a cui dovrebbero prestare attenzione?
Shri Mataji: Vede, ciò che accade è che è tutto un gioco dell’ego e dei condizionamenti. L’ego continua a ripetere che avete fatto questo e quell’errore e la gente si sente continuamente in colpa. Non c’è alcun bisogno di sentirsi colpevoli o altro. Semplicemente funziona, siete esseri umani e, dopo tutto, solo gli esseri umani possono commettere errori, non siete Dei. Che motivo c’è di essere così arrabbiati con voi stessi per questo? Dovreste solo rendervi conto che potete diventare lo Spirito, ed esso è purezza.
È come quando si dice che in uno stagno possono esserci vermi e ogni sorta d’altro, ma quando diventate il loto siete fragranti, siete al di sopra (dello stagno e di tutto questo), nulla può danneggiarvi. Allo stesso modo voi ottenete la vita, la vita eterna. Dunque...
Intervistatore: Questo è vero, ma chi dice se si è nel giusto o in errore?
Shri Mataji: Voi stessi.
Intervistatore: Ma...
Shri Mataji: Vede, non devo dirvelo io, poiché lo percepite voi stessi, quella moralità dentro di voi la sentite voi stessi.
Intervistatore: Intende dire che si sente quando si è nel giusto ...
Shri Mataji: Lo si sente.
Intervistatore: Anche quando si sbaglia lo si sente.
Shri Mataji: Normalmente no, sa, giusto e sbagliato sono concetti differenti.
È così: quando si ottiene questo (la realizzazione), sentite, percepite dentro di voi di conoscere l’assoluto, infatti potete anche servirvene.
Supponiamo ora che ci sia un malato di cancro: ebbene, se rivolgete le mani verso di lui e domandate (qual è il problema, ndt), ciò che accade è che sapete quali chakra sono bloccati.
Immediatamente sapete che quella persona ha il cancro. Lui magari non lo sa, i medici magari non lo sanno, ma voi lo sapete. Poi, per quanto vi riguarda, vi ponete una domanda: “Questa cosa va bene?”. Potete farla poiché ora siete tutt’uno con la verità assoluta. Ormai non è più questione che ve lo dica qualcuno, lo sapete e basta. Come quelli che vengono a dirmi: “Madre, sa, il mio Agnya chakra ha un blocco”. Quello è il centro di Cristo, e indica che quella persona ha un problema di ego. Noi però normalmente non diciamo mai: “Ho un problema di ego”.
Intervistatore: Non lo si fa, soprattutto se si tratta di ego.
Shri Mataji: (ridendo) No, no, nessuno dice così (l’intervistatore ride). Ora, quando venite a dirmi che il vostro Agnya è bloccato, significa che avete ego; ebbene, si può correggere.
Intervistatore: Si può correggere.
Shri Mataji: Sì, naturalmente!
Intervistatore: Adesso affrontiamo il tema della coscienza e della salute. Cos’è per Lei un miracolo?
Shri Mataji: Cos’è un... ?
Intervistatore: Che cos’è un miracolo? Significa qualcosa per lei o è solo...
Shri Mataji: Non penso si tratti di miracolo.
Intervistatore: ... una cosa tra tante altre. È una via per l’assoluto ...
Shri Mataji: Sì, è la vostra posizione nell’evoluzione. Vede, ad esempio, si dice che prima siamo stati scimpanzé; bene, prendiamo questo caso, eravamo scimpanzé. Poi alcuni scimpanzé sono diventati esseri umani, altri esseri umani, ma tutti quegli esseri umani adesso non esistono più[2].
Ora ci siamo noi, quindi esiste un profondo divario tra noi e gli scimpanzé.
Anche tra noi che siamo anime realizzate e gli esseri umani c’è un divario. Ora, non si può dire quanti esseri umani diventeranno esseri spirituali. Dovrebbero. Secondo Giovanni sono soltanto centoquarantaquattromila, ma penso che abbiamo già superato questo limite.
Intervistatore: Secondo Giovanni...
Shri Mataji: Giovanni. Giovanni, il discepolo di Cristo.
Intervistatore: Oh capisco, cita gli apostoli, capisco.
Shri Mataji: La Rivelazione[3], sì.
Intervistatore: Capisco.
Shri Mataji: Così. Però forse il suo calcolo era errato (ridendo), perché abbiamo già superato quel tetto, penso (ridono entrambi).
Comunque sia, quando ora diventate un essere spirituale, gli altri sono lasciati indietro. Diversamente, guardate in che modo adesso ci stiamo distruggendo.
Pensate a questa questione dell’AIDS. Se andate in America rimanete scioccati: la gente è molto nervosa, soffrono di schizofrenia, hanno questa e quella malattia ed ogni sorta di cose distruttive. Adesso ascoltando questa musica orribile stanno diventando sordi, poi perdono i capelli e sta accadendo di tutto; però loro seguono sempre qualcosa di distruttivo. Di ogni genere. Come chi veda qualcuno entrare in un pub, uscirne e cadere a terra e poi, a sua volta, entri e paghi per stramazzare a terra; di nuovo, insomma, non riesce a rendersi conto che è distruttivo.
Dopo la realizzazione, invece, capite ciò che è distruttivo e ciò che è costruttivo. Quindi, una persona realizzata inizia a salire molto più in alto rispetto a chi non lo è; esiste un profondo divario, ritengo ci sia. Però si può colmare così (velocemente, ndt), nel giro di un mese si può cambiare.
Intervistatore: In un mese!
Shri Mataji: Vede, si diventa esperti.
Intervistatore: È un processo molto veloce. Ora mi dica: in tutte le religioni ci sono livelli differenti, classi diverse, man mano che si cresce. Esiste una qualche forma di apprendistato per i bambini piccoli? Come vengono introdotti a questo sistema di Yoga?
Shri Mataji: Chi?
Intervistatore: I bimbi piccoli.
Shri Mataji: Vede, i bambini piccoli, se nascono realizzati, mi riconoscono subito. (Parole non udibili)
Intervistatore: E a che età possono farlo?
Shri Mataji: Sa, anche i neonati molto piccoli.
Intervistatore: Davvero?
Shri Mataji: Non appena mi vedono, iniziano a sorridere e a parlarmi, è dolcissimo.
Intervistatore: Capisco.
Shri Mataji: E, in generale, i bambini sono davvero adatti per la realizzazione poiché sono anime pure, sono innocenti. Sono i migliori. Insomma, ovviamente, oggigiorno ci preoccupiamo moltissimo per i bambini poiché stanno diventando viziati e via dicendo, ma quando vengono in Sahaja Yoga diventano bambini eccellenti.
Adesso abbiamo anche una scuola in India, sull’Himalaya; abbiamo una bellissima scuola per bambini e tutti affermano che sono molto maturi, molto assennati, molto saggi e rispettosi. Vale davvero la pena vedere come si comportano e tutto il resto. Perché, vede, il loro Spirito inizia a manifestarsi.
Intervistatore: Adesso vorrebbe descriverci alcune pratiche, o preghiere, o qualsiasi altra cosa che alcuni dei suoi discepoli devono assolutamente fare?
Shri Mataji: Vede, non esiste alcuna prescrizione in quanto tale, se non quella adatta ai vostri chakra.
Se un centro è compromesso o c’è un qualunque problema in uno dei centri, dovreste sapere come curarlo e correggerlo. Allora ci sono poche cose che dovete fare, mediante le quali potete correggerlo. È molto semplice.
Intervistatore: Lo è.
Shri Mataji: Sì, molto.
Intervistatore: Beh, sono certo che ha tutto il tempo per incontrare gente ovunque nel mondo mentre viaggia ininterrottamente. Ora, mi parli di...
Shri Mataji: Sa, al massimo resto a casa per tre, quattro giorni, poi sono in viaggio.
Intervistatore: Lei viaggia.
Shri Mataji: Sì.
Intervistatore: Come...
Shri Mataji: In India mi trattengo per circa due mesi con la mia famiglia. Anche loro (familiari), qualche volta vengono qui, sa.
Intervistatore: Ora, come è iniziato tutto questo? Intendo dire che adesso Lei è come un apostolo. Insomma, come... che cosa la ispira a fare tutto questo? Si considera la fondatrice di questo modo di avvicinarsi alla verità?
Shri Mataji: È ciò che si dice, ma in realtà, vede, Sahaja Yoga è un sistema antico. Come le ho detto, lo si applicava ad una sola persona (alla volta).
Ma se intende che sono la fondatrice di questo movimento (di realizzazione) di massa, allora sì.
Intervistatore: Lei lo è.
Shri Mataji: Però c’è, c’era già tutto, c’erano già tutte queste cose. Se ho fatto qualcosa è stato elaborare le permutazioni e combinazioni negli esseri umani, come ho detto, il motivo per il quale non potevano ricevere la realizzazione a livello di massa. Qualsiasi scoperta, comunque sia, è inutile se non può essere usata da tutti. Ebbene, io l’ho elaborata e viene realizzata attraverso di me.
Intervistatore: È un sistema che si avvicina alla gente. Ora, Lei, come... ci parli della Sua vita adesso. Lei è realmente qualcuno che predica un nuovo messaggio in tutto il mondo: come viene accettato?
Shri Mataji: Benissimo, poiché questo è un tempo, un periodo speciale; l’epoca moderna, in India, viene chiamata Kali Yuga. È il periodo peggiore, sa, (in cui) si compiranno peccati di ogni genere, azioni di ogni tipo. Sono descritte cose orribili per questo (periodo); però, allo stesso tempo, ci sarà una categoria, molto numerosa, di persone che sono ricercatori della verità.
È già stato profetizzato da William Blake in Inghilterra, vede. Egli ha scritto al riguardo che: “In quel tempo nasceranno uomini di Dio i quali avranno la capacità di diventare divini e di rendere così (divini, santi) gli altri”. Lo ha descritto molto chiaramente.
Intervistatore: Quindi, lui, in un’altra parte del mondo, con la sua cultura personale, ha raggiunto, con i suoi mezzi, ciò che Lei ha raggiunto in altri modi. Ha rapporti o incontri con le figure guida delle altre religioni?
Shri Mataji: Piuttosto difficile (ride).
Intervistatore: Perché?
Shri Mataji: Poiché, vede, hanno idee preconcette, e la maggior parte delle religioni sono orientate al potere oppure al denaro, non sono rivolte allo Spirito.
Intervistatore: Capisco. Beh, questo è molto serio.
Shri Mataji: Questo è un grosso problema, sa. Se (i capi religiosi) fossero orientati allo Spirito, li avrei incontrati ed avrei parlato loro molto volentieri, ma non lo sono. Questo è un grande problema.
Intervistatore: E definirebbe, considererebbe le persone che La seguono e vivono con Lei al pari di una Chiesa?
Shri Mataji: Vale lo stesso per... (la chiesa cristiana). Io stessa sono nata in una famiglia cristiana.
Intervistatore: Capisco. Bene, Lei pensa dunque che sia altrettanto semplice per un cristiano, al pari di chiunque altro, venirne fuori e trovare questo metodo?
Shri Mataji: All’estero i cristiani sono a posto, infatti sembrano aver cominciato ormai a pensare di dover avere qualcosa in più della chiesa, sa, la chiesa non è sufficiente; ormai infatti stanno chiudendo tutte le chiese ovunque, quindi c’è qualcosa che deve essere scoperto.
Ma in alcuni posti come l’India i cristiani non sono così, non sono ricercatori. Pensano che i cristiani all’estero siano dei santi, sa? Alcuni di loro credono anche che Cristo sia nato in Inghilterra. Riesce a crederci?
Intervistatore: (ride) Beh, sono certo che, se Cristo è presentato come un gentiluomo inglese, è perché il sistema che abbiamo creato in Suo nome non è affatto palestinese, e ci si rende conto che esiste comunque una distorsione...
Shri Mataji: (ride) Sì. È ignoranza. Esiste completa ignoranza persino riguardo a Cristo. Ma dopo Sahaja Yoga vi rendete conto di chi fosse, di qual è stata la Sua grandezza.
E, insomma, comprendete realmente quanto importante è stato il lavoro che ha svolto. Senza di Lui io non avrei potuto realizzare Sahaja Yoga.
Pertanto tutti loro (incarnazioni) sono assolutamente necessari e Lui è l’ultima porta da aprire, e questo è ciò che Egli ha fatto. Ma quanto siamo contraddittori! Ad esempio affermiamo che Egli ha sofferto per i nostri peccati; perché allora dovremmo ancora soffrire?
È una grande contraddizione quella secondo cui noi dovremmo soffrire per Cristo. Perché? Nessun padre desidererebbe il vostro dolore. Perché mai vorrebbe farvi soffrire? Quindi, queste sofferenze e tutto il resto non sono necessarie.
Intervistatore: Può dirci cosa fa, (qui) in Grecia, il gruppo di persone che vive seguendo il metodo che Lei ci ha descritto? Come vivono? Insomma, la gente vorrebbe saperlo.
Shri Mataji: In Grecia? Oh, sono molto dinamici, persone attive. Riescono molto bene nella vita, la maggior parte di loro ha avuto un notevole miglioramento della salute e la loro vita matrimoniale è molto migliorata. Naturalmente in uno o due casi, alcuni individui molto ortodossi hanno cercato di creare loro problemi. Ma nel complesso sono molto felici e se la passano molto bene.
Intervistatore: Beh, viene da pensare che stiamo considerando un gruppo di persone che stanno molto bene, se non addirittura ricche. Vi rivolgete anche a gente povera, che vive in condizioni misere, che è disperata?
Shri Mataji: Sa, i poveri sono... il lavoro è migliore soprattutto con la classe media.
Infatti, chi è indigente non ha denaro e vuole mangiare, quindi non pensa così tanto allo Spirito.
Quando però avviene questo risveglio spirituale, dalla classe media si avvicinano ai poveri e possono dare aiuto, in quanto ci sono servizi sanitari gratuiti, c’è... Inoltre, queste vibrazioni producono un’enorme quantità di energia per coltivare più cibo, sapete, i raccolti aumentano, il bestiame migliora; è per questo che potete aiutare i vostri agricoltori, ed è così che funziona. Invece, i ricchi sono difficili perché come ha detto Cristo...
Intervistatore: Hanno tutto, sono autosufficienti.
Shri Mataji: ...pensano, credono di essere a posto. Ma il denaro comporta problemi, molti problemi, e quindi vengono anche loro. Arrivano persino dei politici; però devo dire che i politici, i burocrati sono piuttosto lenti, sono piuttosto lenti.
Intervistatore: Sono lenti.
Shri Mataji: Lenti.
Intervistatore: (ironicamente) Non fanno girare abbastanza il mondo. Ebbene, quanto ritiene che il Suo messaggio sia moderno per i giovani i quali, sa, sono alle prese con la musica alta, la velocità, la violenza e nuove idee?
Shri Mataji: Vede, quella di cui parlo è l’era meta-moderna, meta-moderna [l’intervistatore dice ridendo: “Capisco”], nella quale non ci sarà violenza poiché si tratta di compassione e amore. Si proverà l’amore per l’altro.
La violenza sarà fuori questione. Ed in questa era meta-moderna non ci sarà nessun razzismo, nessun fanatismo, nessun fondamentalismo: tutti gli “ismi” svaniranno, poiché sono soltanto condizionamenti e ignoranza.
Intervistatore: Gli “ismi” sono “scismi”.
Shri Mataji: “Ismi”, sono “ismi”. Sahaja Yoga non è un “ismo”: è l’essere, è la realtà, pertanto questi problemi non esistono affatto.
Dopo questo (aver sperimentato Sahaja Yoga), abbiamo persone da tutto il mondo e non le ho mai viste discutere, litigare. Naturalmente a volte si prendono in giro a vicenda, hanno molto senso dell’umorismo e gioiscono della vita, sono in gioia.
Noi non ci preoccupiamo della loro professione o altro, ma mi dicono che con questo stanno ottenendo grandi risultati: proprio qui mi hanno riferito che alcuni fotografi hanno ricevuto il primo premio per la Fotografia, alcuni musicisti hanno ottenuto compensi molto, molto elevati e altro, sa. Quindi ciò dimostra che, se si è equilibrati e in pace, è possibile conseguire molto di più rispetto a quando si è disturbati.
Intervistatore: Vede, Lei arriva in un Paese che ha l’idea di una popolazione totale molto omogenea, nella quale tutti appartengano ad un unico gruppo etnico, ad una sola razza, ad una sola religione. E ci è molto utile in questo Paese renderci conto che non è così, che ci sono persone che la pensano diversamente, che si avvicinano alla stessa verità, alla stessa vita in un modo molto diverso. Ora, quale sarà il Suo messaggio quando incontrerà la gente domani, oltre a tutto quello di cui ci ha già parlato?
Shri Mataji: Per le persone di qui?
Intervistatore: Sì.
Shri Mataji: Vede, in realtà, devono conoscere il loro retaggio. È della loro eredità culturale che sto parlando. Sa, loro non possono imparare niente dagli orientali... (si corregge)... dagli occidentali. Voi dovete insegnare loro, potete farlo, poiché il vostro retaggio esiste e voi siete persone profondamente legate alla tradizione.
Ma in qualche modo è andato perso; non so perché sia andato perso. Se riuscirete a recuperare il vostro retaggio, il mondo intero potrà imparare da voi, non v’è dubbio. Quindi è molto importante. Ed è una scoperta davvero grandiosa. Quando scoprirete ciò che siete, saprete quanto siete glorificati, quanto siete grandiosi e nascerà in voi l’autostima e tutto il resto; e diventerete persone davvero eminenti, dignitose e bellissime.
Intervistatore: Bene, abbiamo ascoltato una voce saggia che ci ricorda il nostro passato, le nostre tradizioni, le tradizioni del nostro Paese e di un altro Paese; e ci ricorda quanto possiamo essere diversi nella ricerca dell’unica e sola verità, praticandola in moltissimi differenti modi. Buonanotte, grazie.
Shri Mataji: Grazie molte.
[La registrazione video termina qui]
[1] “Questo fu insegnato da Patanjali migliaia di anni fa [...]. Ma essi (gli esercizi fisici, ndt) ne sono una minima parte, in quanto ci sono otto stadi – Ashtanga – e (gli esercizi fisici) rappresentano una minima parte di uno di questi (otto stadi)”. (Secondo programma pubblico a Tunisi, 12/11/1994).
[2] Per evoluzione umana, antropogenesi o ominazione, si intende il processo di origine ed evoluzione dell'Homo sapiens come specie distinta e la sua diffusione sulla Terra. Il processo evolutivo, riconosciuto e attestato, ha evidenziato che la famiglia Hominidae si è evoluta da una popolazione di primati stanziatisi nel Rift africano, progenitori comuni agli scimpanzé circa 5-6 milioni di anni fa e che 2,3-2,4 milioni di anni fa il genere Homo si sia differenziato da Australopithecus. Homo erectus si è poi diffuso in tutto il mondo circa due milioni di anni fa, creando anche delle specie locali, come l'Uomo di Neandertal in Europa. L'uomo anatomicamente moderno ricalca queste orme, avendo avuto sviluppo anch'egli in Africa, circa 200.000 anni fa, e successivamente (50.000 anni fa) anch'esso ugualmente migrato nei vari continenti.
[3] Meglio conosciuta con il titolo di “Apocalisse”; è l’ultimo libro del Nuovo Testamento.