Programma Pubblico, Il Principio del Guru 1980-07-28
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S H R I M A T A J I N I R M A L A D E V I Il Principio del Guru Programma Pubblico Hampstead, Londra (Inghilterra), 28 Luglio 1980
Ieri vi ho parlato del Void, del dharma che occorre stabilizzare. Nei tempi moderni la gente ha usato la propria libertà per andare agli estremi, si è spostata da un estremo all’altro. Le persone hanno abbandonato il sentiero centrale ed hanno accettato di identificarsi con idee talmente estreme su ogni cosa, che è piuttosto difficile convincerle che hanno smarrito la via. Ogni estremo è sbagliato. La via per risolvere i problemi è la moderazione. Ma il genere umano è siffatto che si mettono tutti a correre a gran velocità, sapete, ed è in atto una gara su chi arriva prima all’inferno.
Non è in una sola direzione, potete prendere qualsiasi direzione; ma sono tutte direzioni lineari. Ogni movimento di questo genere procede in avanti, poi si volge indietro e ridiscende. Prendiamo, ad esempio, il nostro sviluppo industriale. Abbiamo iniziato il nostro sviluppo industriale senza comprendere la totalità, il mondo come un tutto, senza renderci conto che non una sola parte, non un solo Paese, ma tutto il mondo è stato creato da Dio. Iniziando a muoverci su scala industriale, senza comprendere la relazione con il tutto, abbiamo creato industrie e, per soddisfarle, abbiamo dovuto creare altre industrie. Poi, per far funzionare le macchine voraci, abbiamo dovuto nutrirle con qualcosa (materie prime, ndt). E così abbiamo creato un orribile metodo di estrazione dei materiali dalla Madre Terra per utilizzarli. Abbiamo moltissime cose, ma ci manca la cosa assoluta, ossia il vostro Spirito. Non ci abbiamo mai pensato: dopotutto, tutta questa materia a che serve? Tutte queste cose a che servono? Per avere comodità? Se anche questo non è fatto con moderazione, finiremo rovinati, completamente rovinati. Diverremo simili a vermi.
Madre Terra è a vostra disposizione. Ma questo non significa essere indiscriminati e usarla per i vostri comodi. Lei esiste per il vostro benessere, indubbiamente, è l’elemento di benessere che abbiamo, il più significativo. Ma non sappiamo come servircene per il nostro comfort. Noi la usiamo depredando, estraendo (tutte le sue risorse, ndt). Ora, se dico questo, l’altro estremo sarà che non avrete proprietà, niente, vivrete appesi a un filo, ad una stringa di scarpa da qualche parte. Ci sono anche persone che ci credono, che vogliono vivere appese ad un filo; ed hanno malattie di ogni genere, fisiche, mentali, poiché vivono in modo abnorme, in un modo tale da non avere assolutamente alcun rapporto con la Madre Terra. Voi, o estraete completamente tutto ciò che Lei ha, le sottraete carne, sangue, ogni cosa, oppure non avete con lei nessun rapporto. Si tratta di due estremi.
E appena iniziate a comportarvi così, ci si rende conto che voi diventate schiavi di entrambi gli approcci, poiché iniziate a crearvi abitudini con l’aiuto della materia. Creare abitudini è schiavitù, completa schiavitù. Anche un’abitudine come il digiuno. Certa gente sente di dover digiunare. Non so chi abbia detto loro di farlo. Che necessità c’è di digiunare per gente che già soffre di problemi di fegato ed è magra come uno stecchino?
D’accordo, qualcuno deve digiunare perché magari è sovrappeso o vuole far riposare un po’ lo stomaco, va bene. Ma questo digiuno può anche diventare una tale abitudine, che se un giorno non digiunate direte: “Oh! Ho commesso il più grave crimine sulla terra. Oh Dio, giovedì non ho digiunato, avrei dovuto digiunare”. In India abbiamo moltissime persone così. Diventano pazze se non hanno digiunato. E altre impazziscono se non hanno mangiato. Insomma, sono persone a posto, ma se non hanno pranzato, per loro è il torto più grave, è la più grande ingiustizia non aver potuto pranzare.
La materia inizia a rendervi schiavi e la vostra mente diventa schiava della materia. Voi non sapete che Madre Terra, che esiste per darvi ciò che è assoluto, risiede in voi nel Muladhara Chakra per darvi l’innocenza. Lei vi dà l’innocenza. E invece di assorbire questa sua essenza, ossia l’innocenza, ciò che prendete da Lei è la materia morta. Il principio vivente di Madre Terra è l’innocenza, il suo magnetismo, la sua gravità. Invece di questo, ciò che ne estraete è la materia. O la sfuggite o la rincorrete. Nessuna via di mezzo.
La materia esiste affinché la usiate, indubbiamente; ma che la usiate in modo tale da non esserne dominati, perché voi siete la suprema creazione di Dio. Voi siete la creazione suprema in assoluto. Tutti gli elementi agiscono in voi. Non esiste animale al mondo che possieda tutti questi elementi operanti in modo tanto meraviglioso da farvi sviluppare il vostro arbitrio, la vostra libertà. È un processo talmente complesso, quello che ha creato un essere umano, che non ci rendiamo conto da dove traiate il vostro arbitrio, la vostra libertà.
Tuttavia, con il vostro arbitrio, ciò che fate è perdere continuamente la libertà. Prendiamo, ad esempio, una persona amante del lusso. A volte è idiota, diventa veramente idiota per come si comporta. Potete rendervi conto che è una persona stupida e idiota. Un altro sosterrà che questa persona che ama il lusso è davvero molto idiota e stupida, così dirà: “Bene, rinunciamoci”. Allora passa ad un altro eccesso, ad un tale estremo per cui diventa una persona arida, assolutamente arida.
L’innocenza risiede nel centro.
Ad esempio, il migliore uso della Madre Terra è osservare il suo lavoro. Osservate la natura. Ammirate ogni albero, la meravigliosa personalità di ogni albero. Ogni foglia dell’albero si staglia contro il cielo. È una tale poesia sentire con i piedi quanto è soffice quando fa crescere i fiori per voi. Avete molto da imparare da ciò che lei fa. Crea un fiore per dare fragranza, per dare, dare, dare.... Lei dà. La sua innocenza non si preoccupa di chi siete, se lo meritate o no, se siete buoni o cattivi, o di come userete le sue risorse. Lei dà. Non vi giudica. Nirvaj, fluisce. Il capitale fluisce senza interesse alcuno. Continua a fluire e fluire e... è questo il significato di nirvaj. Lei non pensa a chi dà, se lo meritano o no, se si tratta di peccatori o altro.
Ma ora dovete usare la vostra saggezza. E Lei ha creato la deità della saggezza dentro di voi, e voi dovete tenerla desta.
(La deità dell’innocenza, ndt) è venuta, si è incarnata sulla terra nella persona di Gesù Cristo. Guardatelo. Guardate la sua vita. Il modo in cui ha vissuto. Era il figlio di un falegname. Visse da figlio di un falegname. Non accumulò denaro. E che vita dinamica condusse nei trent’anni della sua esistenza! Che vita dinamica, della quale dedicò soltanto quattro anni alla vita pubblica.
Con tutti i nostri piaceri e tutte le nostre comodità, tutti i nostri spostamenti, gli aeroplani e via dicendo, quanti sono quelli che hanno creato una vita altrettanto dinamica? Quale dinamismo della Madre Terra siamo stati in grado di mostrare? “Dobbiamo avere questo, dobbiamo avere quello. Dobbiamo ottenere questo, dobbiamo godere di quello”, giusto? Ma qual è il fine ultimo? Intendo dire, fino a che punto siamo stati in grado di assorbirlo? E che cosa abbiamo dato agli altri, qual è il nostro frutto di questo albero che noi siamo?
Il motivo (del fallimento, ndt) è che ci è mancata la saggezza. (Cristo) era saggezza. Egli è colui che emette saggezza, che equilibra il nostro ego, superego, ogni cosa. Voi sapete dove risiede questa Deità. Ma nelle persone che lo hanno seguito, che si definiscono cristiani, dov’è finita la saggezza? La saggezza è qualcosa di cui sono tutti carenti.
Per quale motivo? Forse perché abbiamo pensato che fu crocifisso perché era povero? O non so che cosa abbiamo pensato di Lui.
Io non riesco a capire gli esseri umani. Qual è la lezione che abbiamo appreso dalla sua vita? E le nazioni cristiane sono così avanzate dal punto di vista materiale. Ci pensate? Non sanno che a volte la povertà è una cosa che dà grande gioia.
E così adesso è iniziata una reazione. Sono sicura che anche la reazione vi porterà ad un altro estremo, non coglierete il punto. È come un folle che corre da una parte e, quando arriva in fondo, corre dall’altra.
Avete mai visto un cinghiale selvatico che corre? Lo avete mai visto? Sapete, è molto facile uscire dalla traiettoria di un cinghiale selvatico perché corre in linea retta, finché non incontra un ostacolo. In linea retta. Non guarda da una parte o dall’altra. Se riuscite a tenervi lontani dalla sua traiettoria lineare, non vi colpirà. Poi torna indietro seguendo lo stesso percorso. Corre in una direzione e poi torna indietro.
Questo è stato anche il nostro movimento riguardo a noi stessi. Che cosa abbiamo fatto della nostra vita? Vediamo. Mentre siamo in grado, siamo i semi che daranno i veri frutti. Ne siamo capaci, ora lo sapete. Ecco perché, danneggiando tutto il nostro sostegno interiore, abbiamo procurato il danno più grave soprattutto a noi stessi. Come vi ho detto l’altro giorno durante la conferenza, dobbiamo preservare il nostro sostegno.
Spero non sia stato troppo per voi pensare che stavo cercando di dirvi questo. C’è anche un gruppo di persone che crede che sia tutto un condizionamento. In effetti, al giorno d’oggi, siamo molto confusi su tutto.
Se, supponiamo, un aereo deve decollare, tutte le sue componenti devono essere in giusta proporzione, devono essere collegate alla struttura principale. Diversamente ci sarà una gran confusione, no? Ora, se voi dovete tuffarvi nel vostro inconscio, tutte le parti del vostro essere dovrebbero essere attaccate alla gravità del corpo, al vostro sostegno, altrimenti si creerà un totale scompiglio. Direte forse che assemblare così l’aereo ne condiziona la libertà? Voi avete molta più libertà quando tutto è fatto per bene.
Una persona ben preparata per il volo, gode di una libertà molto maggiore di quelli che pensano che naso, orecchie, occhi, mente, stomaco siano tutti separati e in direzioni opposte gli uni agli altri.
Chi è così, mi ascolta e pensa al cibo. I suoi occhi guardano qualcos’altro. I suoi piedi si muovono. È nervoso. Non vi è un’integrazione corretta. Ecco perché, in sanscrito, il termine che indica i condizionamenti è san-skaar. San-skaar. San significa “buono, bello”, o meglio, “buono per lo Spirito”. E in aggiunta a questo, si può dire susanskaara, ossia “buoni condizionamenti”, attraverso i quali dovete essere cesellati. E se vi rendete conto che questa cesellatura non solo è per il vostro bene, ma è anche per permettervi di volare, allora non gettate tutto al vento. E questo è il più grande errore che abbiamo commesso, quando abbiamo iniziato il volo della nostra libertà.
Come potete avere libertà se siete vincolati da qualsiasi cosa? La sera dovete andare al pub. Dovete andare a ballare. Dovete incontrare un amico che fuma, e fumare con lui. Dovete partecipare ad una festa dove dovete bere. Dovete andare a dormire ad una certa ora. E se non riuscite a dormire, dovete prendere delle pillole. Dovete avere fidanzate o fidanzati, spendere denaro per – non so come li chiamate – gli appuntamenti con loro e cose del genere. A me tutto questo suona molto frivolo. La stessa cosa in India. Nel senso che loro hanno altre frivolezze.
Ma quando, grazie alla vostra realizzazione, vi rendete conto del vostro valore, provate a pensare: “Bene, che cosa ho fatto della mia vita?”. Voi siete come diamanti gettati nella polvere. Dovete scoprire il rapporto relativo tra voi e tutte queste cose inutili per cui sperperate denaro, sprecate voi stessi, il vostro tempo, ogni cosa. Scopritelo. E quando lo avrete scoperto, inizierete a distaccarvi da tutto ciò. Mi dispiace dirlo, ma la cosa principale – non è un nostro condizionamento o altro - sono i dieci importanti aspetti di cui vi ho parlato l’altro giorno.
Bene, tutti i guru, tutti i guru che si sono incarnati - iniziando da Socrate, poi Abramo, Mosè - rappresentano il Guru Tattwa, ossia il principio del maestro; sono i maestri primordiali. Il principio si è incarnato ripetutamente. In India, Adi Nath - abbiamo avuto Adi Nath, il Guru, molto tempo addietro. Poi abbiamo avuto Dattatreya, abbiamo avuto Janaka, Nanaka, Sai Nath. In Medio Oriente abbiamo avuto Maometto, in Cina Lao Tse, Confucio. Nacquero tutti questi grandi principi del guru, il cui compito fu quello di stabilizzare in voi il dharma. Il loro compito non fu quello di darvi la realizzazione. Dovete capire che ciascuno ha il compito che gli spetta. Vedete, il mio è un lavoro terribile perché devo fare il lavoro di tutti. Ma il loro compito era solo quello di stabilire il vostro dharma. Giunsero nei periodi e nei luoghi in cui era più necessario.
Come vi ho detto, essi stabilirono questi dieci principi. Essi sono creati nel Void - vedete qui (probabilmente sul manifesto dei chakra, ndt) la parte del Void – che è costituito dall’elemento acqua. Quindi, qualunque miracolo essi abbiano compiuto, aveva qualche legame con l’acqua, ad esempio potevano far scaturire l’acqua ovunque volessero. Non curavano la gente. Tutti loro hanno fatto scaturire l’acqua nel deserto o in luoghi in cui... come in... Nanaka ha creato quel che chiamano un Panja Sahab[1]. Sono stati in grado di far scaturire l’acqua ovunque. Qualsiasi cosa toccassero, potevano farne scaturire l’acqua. L’acqua è la vita, la forza vitale che ci sostiene. Senz’acqua non possiamo vivere, essa è il sostentamento. In effetti, i Guru sono simbolizzati in un oceano, nell’oceano, poiché ci danno il sale, il sale della vita che ci fornisce il sostentamento. Se ci pensate, senza sale nel corpo, non avremo alcun sostegno. Cristo ha detto: “Voi siete il sale”. Chi sono questi “voi”? Sono le persone che ho avuto davanti ieri e che ho davanti oggi.
Voi siete i guru di oggi. Ma pensate con quanti poteri siete venuti. Pensateci. Questi Guru non dovevano dare la realizzazione. Voi potete alzare la Kundalini, potete dare la realizzazione, potete curare la gente.
Oggi Djamel mi ha chiesto: “Madre, avevano i poteri per curare?”.
Ho risposto: “Potevano anche averli, ma non li hanno mai usati poiché non si presumeva che lo facessero. Essi dovevano soltanto sostenere e far assorbire questi grandi principi”. Operarono guarigioni, specialmente l’ultimo guru, Sai Nath. Egli curò la gente. Ma anche Djamel ha curato una signora che stava morendo, assolutamente. I medici avevano perso ogni speranza e lui l’ha curata. Ora è guarita ed è tornata in India. Pensateci, voi avete tutti i poteri di questi guru. Sebbene quanto a dharma siate ancora carenti. Non siete completi. Dovete farli diventare corretti, i vostri dharma devono essere corretti.
Ora, il dharma in noi è la nostra attenzione. Da com’è l’attenzione potete capire il dharma di una persona. Il termine religione non esprime il significato di questa parola: dharma è ciò che sostiene. Dhaaraiti sadharma, ciò che vi sostiene. Il vostro dharma è com’è la vostra attenzione. Avere un’attenzione totalmente bilanciata è come l’aeroplano, totalmente bilanciato e completamente sviluppato. Se avete uno squilibrio nel vostro dharma, la conseguenza principale è il fanatismo. Se siete fanatici, siete le persone più a-dharmiche in assoluto. Il Dharma è equilibrio. La cosa essenziale da sapere è che tutti i dharma appartengono ad uno stesso loto: il Nabhi. Il Nabhi ha dieci petali, e questi dieci petali sono le dieci (valenze di) sostegno dentro di noi. Se osservate, il Nabhi ha dieci petali – il centro del Nabhi, il plesso solare, che manifesta tutto il plesso solare. E se queste vostre dieci (valenze di) sostegno sono a posto, la vostra attenzione sarà molto equilibrata. Se un fiore non è equilibrato non diverrà un frutto.
La prima cosa è l’equilibrio. Qualsiasi fanatismo, come condannare qualunque religione o incarnazione, è contrario al dharma, e vi provoca uno squilibrio. Ciò indica che non avete compreso l’essenza del dharma, perché siete ciechi. Dire che c’è qualcosa di sbagliato in ciò che ha predicato Cristo, è errato tanto quanto dire che c’è qualcosa di sbagliato in ciò che ha predicato Mosè, o Dattatreya, o Nanaka. In effetti Maometto pensò di aver detto tutto ciò che era necessario, e che quindi non ci fosse bisogno per lui di tornare. Ma quando vide questi orribili fanatici - ci sono anche al giorno d’oggi - pensò: “È meglio che rinasca. Che si deve fare ora con questi pazzi? Stanno andando contro tutto ciò che ho predicato. Poiché ho detto che non sarei più venuto, stanno diventando davvero fanatici”. E dovette rinascere, perché, sapete, gli esseri umani sono così assurdi che queste incarnazioni non sanno che fare. Non si sa come si comporteranno.
Così (Maometto, ndt) si reincarnò sulla terra come Nanaka; e sua figlia (Shri Fatima, ndt), cioè l’Adi Shakti, si reincarnò come sua sorella[2]. Ciò che Nanaka predicò, dal principio alla fine, fu che indù e musulmani sono uguali agli occhi di Dio e devono tutti unirsi e diventare una cosa sola. Se c’è una cosa che lui o Kabir hanno insegnato è questo e ancora questo. Ma guardate i sikh, come combattono contro i musulmani. E guardate come i musulmani combattono contro i sikh, in India. Da questo abbiamo creato due nazioni. Pensate! La gente fa esattamente l’opposto di quanto egli ha predicato. Come lo spiegate? Non capisco. Voglio dire che se qualcuno ha detto: “Questa è la luce”, non riesco a capire come facciate a trasformarla in oscurità. È la specialità degli esseri umani far diventare oscurità la luce.
Ora, il dharma che (i Guru primordiali) hanno predicato, è proclamato da tutti loro; ed essi sono stati particolarmente contrari a tutto ciò che va contro la consapevolezza, perché se la vostra attenzione non è a posto, la vostra consapevolezza non è a posto. E quindi erano molto ansiosi - assolutamente tutti, sempre – di predicare di non assumere niente che riducesse la consapevolezza. Ecco perché erano contro il consumo di alcolici, contro le droghe e quant’altro. Forse ai tempi di Maometto non esistevano le sigarette, perciò egli non disse: “Non fumate sigarette”, perché queste arrivarono dopo. Ma Nanaka disse: “Assolutamente niente sigarette”. Ora state scoprendo che le sigarette causano il cancro. Causano soltanto il cancro, va bene, non importa; perché col cancro, al massimo, il corpo morirà e voi rinascerete. Non importa. Non è questo. Il fatto è che crea al Vishuddhi un problema così grave, che molti di voi non riescono ad ottenere la realizzazione, ci vuole tempo, e la vostra povera Madre deve lavorare giorni interi a causa del vostro amore per le sigarette. Io ho lavorato molto duramente, lo sapete.
Poi, i drogati. Si sono divertiti ben bene con le loro droghe. Hanno assunto droghe, sapete, spassandosela, “facendosi”, o comunque si dica. Chiedete a me quanto ho dovuto lavorare, con le lacrime agli occhi, perché io so che siete santi, che siete fatti per essere persone superiori! E quanto ho dovuto lottare per tirarvene fuori. Immaginate, a Londra ho fatto sforzi tremendi per quattro anni con sei hippy. Soltanto sei. E quelli del primo gruppo che venne da me, erano veramente soddisfatti del bel lavoro che avevano fatto su se stessi. Il solo vantaggio era che, avendo preso LSD e simili, erano a livello del sopraconscio, e potevano vedere soltanto luce uscire da me, vedevano tutte cose del sopraconscio, luci, cose e quant’altro, così mi si appiccicarono. O fui io ad attaccarmi a loro, davvero, ma anche loro si attaccarono a me.
Oggi sono fra i più bei sahaja yogi che abbiamo qui. Sono i sahaja yogi più elevati. Sono i più bei sahaja yogi, si può dire, perché erano santi, potevo vedere risplendere il loro Spirito. Non potevo dimenticare quella vista, e ho lavorato accanitamente per loro. Sono santi. Si erano persi nelle droghe perché credevano, con questo, di ricercare. Non lo facevano per moda.
Sapete, in India, quando i giovani indiani vi vedono prendere droghe pensano: “Oh, deve essere qualcosa di grande”. Sapete, al giorno d’oggi è di gran moda, in India, presso i giovani, far uso di droghe e indossare i jeans. Pensano con questo di diventare sofisticati. Ma non sanno perché voi lo facevate, proprio non lo sanno. Non sanno che lo facevate per ricercare. Sono indiani così folli che lo fanno pensando che sia molto alla moda, sapete. Chiunque li definirà “all’ultima moda”.
Loro non sanno perché voi avete abbandonato le vostre case, perché siete diventati così. Non conoscono l’aspetto più profondo della vostra vita, ne vedono solo l’aspetto superficiale. Ed è molto comune adesso, nelle università e altrove. È iniziato in modo massiccio. Ma loro non sono adatti a Sahaja Yoga, è gente inutile che cerca solo di copiare. Come possono copiare la vostra ricerca, questa profondità?
Ecco perché (i Guru primordiali, ndt) erano assolutamente contrari a tutte quelle cose che offuscano la consapevolezza. Anche adesso, in Sahaja Yoga, ho visto gente che aveva fatto uso di droghe e altro. Appena mi vedono fanno: “Haah” e si addormentano. Si addormentano. Perché subito, appena incominciate ad assumere droghe o alcool, vi spostate sul lato sinistro o sul lato destro. Ma soprattutto sul lato sinistro. Specialmente l’alcool porta sul lato sinistro. Spostandovi sul lato sinistro, poi entrate nel subconscio collettivo; oltrepassate il vostro Ida Nadi (canale sinistro, ndt), oltrepassate il vostro subconscio ed entrate nel subconscio collettivo. Indubbiamente diventate molto docili. È anche a causa della troppa consapevolezza di essere egoisti, che avete iniziato a comportarvi così. Pensavate: “Oh, il nostro ego è esagerato”. Ma non riuscendo a vedere il vostro ego, avete detto: “Allora mettiamoci a bere”. In questo modo vi spostate sull’altro lato (ossia dall’ego al lato sinistro, ndt). E quando cominciate a spostarvi troppo verso il lato sinistro sapete ciò che accade: divenite posseduti, poiché vi sono forze sataniche in libertà, e ne venite catturati.
Quando, dopo aver fatto tutto questo, venite in Sahaja Yoga, siete sempre appesantiti, sentite sempre, tutti, una pesantezza dietro la testa, l’Agnya sinistro - non il destro - il superego. Vi sentite molto assonnati, vi viene da piangere, da lagnarvi in continuazione. Vi sentite terribilmente spaventati, non sapete prendere decisioni; qualsiasi questione, qualsiasi problema si presenti, vi fa venire i brividi. È una scappatoia, una fuga dalla realtà. Se, ad esempio, in questa stanza c’è la realtà e voi fuggite dalla stanza, da una parte o dall’altra, state fuggendo dalla realtà.
Direi che moltissime persone, morte a causa della guerra, forse erano anime insoddisfatte e in situazioni pessime. Hitler era un demone, un autentico demone e, successivamente, tutte queste forze furono liberate da questi (falsi) guru o chiunque fossero; ed esse vi hanno catturati. Forse è per questo che avete accettato queste cose che sono estremamente nocive per il nostro essere.
Una volta mi recai a Trichu. Ero stata invitata, e vennero tutti a ricevermi a bordo di grosse automobili. Ero piuttosto sorpresa perché è raro...intendo dire che i sahaja yogi non sono mai persone così agiate da avere tutte quelle auto. Domandai: “Qual è l’attività di tutti voi?”.
Mi risposero: “Sa, per la verità siamo tutti coltivatori di tabacco”.
Ed io: “Davvero fantastico”. Ora lo stanno coltivando, sapete, non solo lo mangiano, ma lo coltivano pure. Nelle loro case, vi sorprenderà, avevano mattonelle e rubinetti prodotti in Inghilterra. Avevano tutte quelle cose vecchie, fatte in Inghilterra, che voi avete avuto e che oggi trattate come oggetti d’antiquariato. Dissi: “Fabbricato in Inghilterra. Come avete avuto tutte queste cose?”. Tutte quelle cose che qui non avete, laggiù le avevano. Chiesi: “Come le avete avute?”. Qualcuno mi rispose: “Esportiamo tabacco in Inghilterra”.
Io dissi: “Fantastico, fate proprio un bel lavoro, esportando tabacco in Inghilterra. Non pensate che sia peccato farlo? Non sapete, in quanto indiani, che il tabacco è contro la religione?” Mi rispose: “Lo sappiamo, ma noi non lo usiamo. E non c’è niente di male nel procurarlo agli altri”.
È come qualcuno che possieda tutti gli ippodromi e dica: “Io non guardo mai, non punto mai denaro sui cavalli. Io riscuoto soltanto. Non ho mai visto una corsa di cavalli”. Quelle persone avevano un atteggiamento di questo genere. Allora dissi: “Benissimo. Voi esportate tutto il vostro tabacco in Inghilterra.” E aggiunsi: “Non fatelo. Siete molto vicini al mare, e il mare è il guru, vi darà una lezione della peggior specie. Oggi vi dico che ora è nell’attenzione del mare. Credetemi. Smettetela, non inviate più tabacco. Non coltivatelo, potete...”.
Obiettarono: “E che cosa dovremmo coltivare?”. Risposi: “Potete coltivare cotone di ottima qualità”.
Ci furono tre o quattro persone che mi presero sul serio e dissero: “Va bene, Madre, coltiveremo il cotone”. E, in effetti, iniziarono a guadagnare molto perché producevano filati molto lunghi, si misero a produrre del cotone proprio come quello degli egiziani. A tutti gli altri non fui gradita. Non mi ringraziarono, non vennero a salutarmi alla stazione. Volatilizzati, con tutte le loro automobili. Pensai di dover prendere un taxi per andare alla stazione.
Ma, pensate, nel giro di un anno si scatenò un tifone. E accadde un’altra cosa. Questa gente esportava e vendeva tabacco in Inghilterra; ed il tabacco più scadente, sapete, tutti gli scarti, la melassa, diciamo, la vendevano ai poveri. Quindi, i poveri, mangiandola, assumevano questa sostanza molto concentrata. Così si diedero alla magia nera, allo spiritismo. Praticavano tutti la magia nera. Stavano seduti nelle loro piccole, piccole capanne a praticare la magia nera - ci pensate? – nei villaggi praticavano la magia nera. Ed il mare manifestò la sua collera con il tifone. Forse avrete sentito parlare delle gravi inondazioni in quella zona.
Devo mettere in guardia gli abitanti di Brighton. Adesso il mare si sta vendicando, lo vedete, perché voi lo insultate, lo insultate continuamente. Adesso queste vacanze sono una malattia, per gli occidentali. Le vacanze. C’è una ragazza, in Sahaja Yoga, che stava per avere un bambino - a volte viene anche sua sorella, che è medico – ed è andata in vacanza; proprio senza cuore. Ha avuto un cesareo, ci pensate? Tutti i sahaja yogi avevano l’attenzione sulla nascita del bambino e lei se ne è andata allegramente in villeggiatura perché doveva fare le vacanze. Senza vacanze per lei non conta nulla. È tutto programmato, dovete andare in vacanza. Che cosa avete ottenuto andando in vacanza? Mi piacerebbe saperlo. Quale saggezza? A parte stare seduti al sole a prendere una malattia della pelle, un tumore della pelle che poi io devo curare. Che bisogno c’è di stare al sole così tanto, non capisco. Che ci guadagnate?
La vostra salute sta andando di male in peggio. I vostri antenati godevano di una salute di gran lunga migliore della vostra. Nonostante tutti gli espedienti che adottate per la salute, com’è la vostra salute? Il vostro fegato è fuori uso.
Che bello, sono felice che stia spuntando il sole, ora rinuncerete agli alcolici. Lasciate che il sole vi ustioni, così smetterete con l’alcool. Diversamente non lo farete. Qui andate al sole, vi sedete, bevete qualsiasi tipo di bevande alcoliche e vino, al cospetto del mare. Non c’è da meravigliarsi che tutte queste petroliere si rompano lì, danneggiando i vostri luoghi di villeggiatura.
Accadrà questo. Voi non tenete in alcuna considerazione il mare che si trova lì. Esso è il vostro guru e voi bevete come pazzi. Donne nude stanno sedute ad abbronzarsi. Che assurdità è questa? Insomma, io non capisco che bisogno ci sia di abbronzarsi così. Chi vi ha detto che così apparite belli? Avete un aspetto spaventoso. Dico davvero, siete spaventosi. Qui fate discriminazioni razziali, parlando dei neri, allora perché voi vi scurite? Non capisco. Dov’è la saggezza? State andando all’altro estremo.
Certo, una volta ogni tanto potete stare al sole, fare qualcosa, va bene. Ma che bisogno c’è di preoccuparvi tanto delle vacanze e poi, in vacanza, bere, litigare con la moglie, tornare a casa e divorziare? Sempre, dopo le vacanze, potete vedere con gran chiarezza le conseguenze dell’alcool.
In India, grazie a Dio, non andiamo proprio in villeggiatura, non crediamo nelle vacanze. Per niente! Al massimo, se si deve andare da qualche parte, andiamo a qualche festival o al matrimonio di qualcuno o cose del genere. Solo se c’è un’occasione usciremo di casa. Noi siamo gruhasta, stiamo in famiglia. Gruhasta, ossia chi sta nella gruha, persone che stanno in casa. Non siamo come zingari vagabondi che vanno sempre in giro.
Ogni tanto va bene divertirsi con un picnic o cose così. Voglio dire che non rimanete scout per tutta la vita. Sì, non sapete quanto sia esasperante. Nell’ufficio di mio marito ci sono due importanti dirigenti, inglesi, che vanno in ufficio in bicicletta. Sembra così strano, sapete, coi pantaloncini corti. In un ufficio così importante, che impressione daranno due persone che arrivano in pantaloncini corti, olezzanti di sudore e tutto il resto? È assurdo.
Ma c’è qualcosa dietro tutto questo sforzo frenetico: voi state cercando qualcosa. Alcuni pensano che andando in villeggiatura otterranno qualcosa. La musica, ad esempio. Ora, che cosa avete ottenuto con la musica non lo capisco. Se, andando in vacanza, avete ottenuto questa musica che scuote ogni centimetro della vostra pelle, insomma, quando la sento... sapete, tutte le vibrazioni continuano a bloccarsi. E il vostro fegato malato, pensate almeno a questo, al fegato in cattive condizioni, alle malattie della pelle, ai tumori della pelle. Tutto questo alla presenza del guru, del mare. Ci pensate? Non vi è nulla di buon auspicio in questo, non lo capite.
Il mare deve essere venerato. È un tempio. Vi insegna, vi ha dato moltissimo. Pensate a ciò che vi ha dato il mare. Senza il mare, quale sarebbe stata la vostra condizione? Specialmente in Inghilterra. Vi ha insegnato la sfida; vi ha ispirato l’idea di andare all’estero; vi ha dato tantissimo. Tutta la vostra ricchezza proviene dal mare, e voi che cosa fate della vostra Lakshmi? E sapete, il Lakshmi Tattwa, che risiede nel centro, è nato dal mare.
In effetti il mare è vostro nonno. Avete un po’ di rispetto per lui? C’è tanto da imparare dal mare, dal guru. Esso non abbandona mai i suoi confini. Si attiene ad essi. Se provate a spingere il mare da un lato, esso si manifesterà da qualche parte dall’altro lato. Questa cosa immensa raccoglie tutte le acque del mondo, ma si mantiene entro i suoi confini. Non li oltrepassa mai, a meno che voi non lo pressiate.
Questo è il segno di una grande, magnanima personalità: si mantiene entro i suoi limiti. Finora; e adesso (accade) questo. È la sua dignità. Non so se in inglese esista un termine per maryada, ossia i limiti della decenza e del decoro. Inoltre, (il mare) vi dà la pioggia. Vi procura la base del vostro cibo. Il mare è il padre. E dove si incontrano, veramente nel modo più bello, il mare e Madre Terra? Si incontrano nel Sahasrara, sull’Himalaya, dove tutte le nuvole gelano ricoprendo completamente la Madre Terra; sulle Alpi; laddove c’è ovunque la neve, che è assoluta purezza.
Questi sono concetti troppo sottili per chi non è un ricercatore, ma io sto parlando ai ricercatori. Voi dovete essere persone più sottili per comprendere la bellezza del mare, la sua poesia di guru. Quando rumoreggia, il ruggito del mare vi sfida: “Vieni figlio mio, vieni mio discepolo, vieni, avanti”.
Per me il mare è come un padre. Io ho viaggiato molto per mare, moltissimo. E, ad ogni viaggio, mi ha trasportato al pari di una madre molto premurosa. (Non ho trovato) mai cattivo tempo, ma bello. Sempre! È così gentile, così premuroso con me. Una volta stavo tornando dal Giappone e mi dissero: “Sono in arrivo dei tifoni”. Erano in arrivo cinque tifoni, ma non hanno mai sfiorato la mia nave. Da nessuna parte. Erano tutti sbalorditi.
E una volta, mentre stavamo tornando a Bombay da Colombo, quando girammo trovammo un monsone. Esclamarono: “Proprio adesso!”. Il capitano era alquanto sconcertato, sapete. Disse: “Ormai però non possiamo evitarlo. Il vento girerà nell’altra direzione e ce la vedremo brutta”. Invece il mare rimase liscio come un lago, proprio come uno specchio, bellissimo! Sentii che mi trasportava sul suo sari, proprio come una madre premurosa. Meraviglioso.
E voi questo mare lo insultate perché siete ignoranti, perché siete ciechi. Mi auguro che il mare vi perdoni, ma i guru non perdonano facilmente. Una Madre è diversa. I guru sono maestri inflessibili. Di solito non perdonano.
Avete sentito parlare di Ravi Shankar, il grande musicista suonatore di sitar. So che quando studiava a... All’inizio fu un allievo di Allaudin Khasa. Allaudin Khasa era un’anima realizzata, un grand’uomo. Un genio. Era un genio. Un vero guru, nel modo più assoluto. Non aveva mai bevuto. Era un musulmano ma venerava Kali, sapete. Ed era solito chiamarmi “Ma”, Madre. Io ero con mio padre che era il consigliere politico di quello stato, il Maihar. E si poteva notare che lui era veramente molto sottile in tutto. E suonava un grosso tamburo, del quale diceva che il miglior tipo è costruito nel Maihar; per questo si stabilì là. Noi lo chiamiamo pakhawaj, è un tamburo molto grande.
Suonava in modo incredibile. Creava bellissimi echi ed interpretazioni meravigliose. Ed era maestro di moltissimi strumenti quali il sarod. Suo figlio è Ali Akbar Khan Sahib. Sua figlia Annapurna è una grande cantante. E ricordo che quando andavamo lì, lui dimostrava molto rispetto per mio padre, anche perché mio padre era un grande intenditore di musica ed era egli stesso un’anima realizzata, un grand’uomo.
Bene, una volta (Allaudin) stava per suonare il pakhawaj; era lì presente anche Ravi Shankar che si nascondeva il viso da una parte. Quando ebbe finito di suonare il suo pakhawaj, mio padre disse (a Ravi Shankar, ndt): “Perché anche tu non suoni un po’ il sitar per me? Mi piacerebbe vedere quanto hai imparato”. “No, no, signore, non oggi, non oggi”.
Poi il guru (Allaudin, ndt) si allontanò per qualche motivo, e lui (Ravi Shankar, ndt) disse: “Guardi, riesce a vedere qualcosa qui?”. Mio padre chiese: “Che cos’è?”. Sapete, c’era un grosso bernoccolo. Rispose: “Oggi mi ha rotto in testa il sitar perché ho sbagliato due note. Si rende conto, signore?”.
Era questa la situazione. I guru sono persone molto, molto severe. Devono esserlo. E in che modo trattavano i discepoli! Non come adesso. I guru che conoscete voi sono quelli che cercano di blandire il vostro ego. E perché? Perché vogliono il vostro portafoglio. Non vogliono illuminarvi. Dicono: “Bene, che c’è? Bevete? Non importa. Io posso darvi di più. Qualsiasi cosa desideriate ve la darò. Datemi qua il portafoglio, e basta. Perché volete tenervi questi oggetti metallici come la Rolls Royce, diciamo? A che serve questa roba di metallo? Datela a me. Me ne occuperò io. A che vi serve possedere questo grande palazzo? Datelo a me. Gli baderò io. Dovete rinunciare a tutto per me. Io vi illuminerò”.
Anche se possedete palazzi o altro, il vero guru non vi guarderà in faccia. Egli non si affanna mai dietro alla gente. Mai. È questo il segno di un vero guru: non si affanna dietro a voi.
(Non dice, come i falsi guru, ndt:) “Venite, venite da me. Allora, quante persone vengono?”. E fanno un’organizzazione che dirigono come una grossa missione, dove si va ad iscriversi e così si diventa membri della società e via dicendo.
Un vero guru se ne starà seduto in un luogo impensato, nascosto da qualche parte, e per arrivarci dovete salire per sette miglia, camminare, cadere, lungo la strada vi rompete le gambe, e quando arrivate scoprite che non c’è.
Però sanno moltissime cose. A loro parere, non dovete essere trattati con tanta gentilezza. E mi dicono: “Madre, che capriccio è il Suo? Non riusciamo a capire. Noi abbiamo dovuto lavorare molto duramente per ottenere le vibrazioni”. Uno ha detto: “Io ero un ranocchio. Da allora ho continuato a ricercare ed ho impiegato non so quanti anni, molte migliaia di anni, per ottenere le vibrazioni, mentre Madre a voi le ha date così. Qual è la vostra particolarità? Siete pronti a dare la vostra vita per Madre?”. E tutte queste domande.
Allora gli ho chiesto: “Perché sei andato a dire loro questo? Io non voglio la loro vita. A che mi serve la loro vita? Io voglio il loro Spirito”.
Chiese: “Ma perché proprio questi qui?”. Ed io: “Sei geloso?”.
Loro dicono: “Madre, continui Lei con loro. Noi non possiamo affrontarlo, gli esseri umani sono orribili”. E vi ho raccontato di quando ho chiesto ad uno di loro di andare in America: è scappato nel giro di due giorni. Entro due giorni. Non voleva avere a che fare con gli americani. Questo vale per i veri guru. Quelli falsi sono molto affabili, sapete. C’è una continua e mutua comprensione.
Questi maestri inflessibili sono bellissimi. All’esterno sembrano rigidi, ma interiormente sono meravigliosi. Dovete capire come compiacerli. Per esempio, una volta andai a trovare un guru, e tutti i ragazzi erano contrari. Uno disse: “Madre, noi non crediamo in nessun guru, perché sta andando a trovarlo?”.
Risposi: “Chi vi ha detto che io non credo in nessun guru? Io credo in tutti i guru. Non credo negli a-guru (falsi guru, ndt)”. E aggiunsi: “Sentite le vibrazioni”. Dovemmo arrampicarci e infine arrivammo. Pioveva intensamente, molto forte. E il guru era seduto lì molto in collera perché poteva controllare l’acqua, ve l’ho detto. Poteva controllare la pioggia, sapete. Così, quando arrivai lassù faceva così, molto adirato. Non voleva neppure guardarmi. Io arrivai e mi sedetti tutta inzuppata di pioggia.
Lui disse: “Perché Lei non mi ha permesso di fermare la pioggia? Ha voluto punirmi a causa del mio ego? Non volevo che Lei si bagnasse nel venire a farmi visita”. Che grande cosa! Voglio dire che mi parlava come se mi conoscesse, sapete. Disse: “Neppure i miei guru hanno mai avuto una opportunità come questa, di una Sua visita. Mi ero preparato. E invece, venendo qui, si è bagnata tutta. Che disonore per me non avere potuto controllare la pioggia. È tutta opera Sua, Madre. Perché lo ha fatto?”.
Gli risposi: Dovrei dirti perché l’ho fatto?”. Chiese: “Perché?”. Ed io: “Vedi, tu hai comprato un sari per me, vero? Ed io non accetterei un sari da un sannyasi (asceta dedito alla rinuncia, ndt). Ma nel caso in cui mi bagni, allora dovrò accettarlo”.
Tutto svanì. Tutto, tutta la collera, ogni cosa, svanì. Fu così dolce, così dolce. C’era con me un artista che ha ritratto tutto su un quadro: è bellissimo, rappresenta l’amore, sapete.
Lui cadde ai miei piedi dicendo: “Madre, la gente ha già cantato le Sue lodi. Quali parole dovrei usare io per glorificarla?”
Dissi: “Niente. Portami il tuo sari. Prima di tutto devo indossare il tuo sari, perché sono tutta bagnata”. Era così felice. Era tutto così bello. È così.
Voi tutti dovete essere guru. Lo so, per prima cosa voi imparate ad essere grandi maestri inflessibili, per cominciare. Non dovreste. Dovete essere maestri inflessibili con voi stessi. E poi, così come vostra Madre, che è il vostro Guru ed è molto dolce e tollerante, (dovreste essere) molto gentili, estremamente pazienti. Dovete trattare così la gente. Perché noi non abbiamo a che fare con ricercatori di quel calibro, che farebbero qualsiasi cosa per giungere a Dio. Abbiamo a che fare con persone confuse, assolutamente confuse. Sono sante, ma confuse. Guardate, vengono ai nostri programmi e poi scompaiono. Prenderanno la realizzazione e scompariranno. Allora dovete dare bandhan per loro, cose così. Sapete, sono ancora confusi. E vi sono molti (falsi, ndt) guru all’opera, molte cose che stanno accadendo, quindi non possiamo essere aggressivi con loro. Dobbiamo avere molta pazienza e pensare al nostro passato, a come siamo arrivati da Madre, a come lei ha dovuto convincerci, a quanto abbiamo discusso con lei, a tutto quello che abbiamo fatto. Vengono queste persone, quindi cerchiamo di essere gentili e parlare con loro, facendolo in un modo che sia loro congeniale, che sia bello.
Non come quei guru (duri, inflessibili, ndt): perché si aveva soltanto un guru e un unico discepolo, lo sapete questo? Il rapporto era soltanto uno a uno. E molte volte anche quell’unico (discepolo) crollava. Come una persona che conosco, che ho incontrato, e che mi ha detto: “Io ho soltanto un discepolo e ci ho rinunciato. Si è gettato al vento, è inutile”. Chiesi: “Che cosa è accaduto?”. E lui: “L’ho addestrato per venticinque anni ma è un buono a nulla. Ora se la passa bene. Guadagna denaro. È un’anima realizzata, pensi un po’, e se la gode e ci guadagna. Questa è l’ultima volta, glielo assicuro”.
Chiesi: “Bene, dov’è?”. Mi disse che si chiamava Maharaj. Dissi: “D’accordo, andrò a trovarlo, non preoccuparti”.
E quando questo tizio venne a Bombay, una signora mi telefonò: “Madre, Lei voleva incontrare Maharaji, sta venendo a casa mia”.
Dissi: “Va bene, digli che sto arrivando ad incontrarlo”.
Mi recai ad incontrarlo, e lui stava fumando sigarette, seduto così: “Oh, è arrivata Mataji, che bellezza!”. E così via.
Naturalmente mi toccò i piedi. “Bene, siediti”. E c’erano alcune signore che gli massaggiavano i piedi e lui parlava loro in modo molto...cercava di ostentare una grandissima arroganza in mia presenza. Io mi limitavo ad osservarlo.
Ad un certo punto disse: “Oh, così il mio guru viene ad incontrarla a Bombay. Perché lui lascia il suo posto? Perché dovrebbe fare questo?”. E diceva cose di ogni genere contro il suo guru.
Io dissi: “Bene, ora me ne vado, ma ti metterò un po’ di sindur (kumkum) sulla testa, solo per metterti un tilak (segno) sulla testa”. Presi, perciò, un po’ di sindur e glielo misi sulla testa e lo spostai sull’Agnya chakra. Poi dissi: “Ora mettilo tu”.
Appena cominciò a metterlo, gli risucchiai completamente la mano, e lui si mise a fare: “Ahi-hi-hi-hi”. E disse: “Madre che cosa fa, che cosa sta facendo?”.
Risposi: “Che cosa sto facendo? Vuoi ritirare, per favore, tutto quello che hai detto sul tuo guru? Sei uno sfrontato. Quell’uomo ha lavorato su di te per venticinque anni e tu porti qui tutta la tua impudenza. Vuoi togliere la tua mano?”. E lui: “Non posso, non posso, non posso! Che cosa mi sta facendo?”
Dissi: “Te la lascerò soltanto se mi prometti che non dirai mai più una sola parola contro il tuo guru e ti tirerai le orecchie con le mani, o con i piedi”. E lui: “Mi dispiace, mi dispiace, mi lascia andare...?”.
Gli altri non assistettero a tutta questa conversazione, videro soltanto che lui tremava. Quando me ne fui andata, disse loro: “Avete visto quanto sono potente?”. Sciocchi com’erano, non si resero conto che stava tremando e del significato di quel tremore. E li prese in giro completamente. Prese da tutti un tola[3] e un quarto d’oro, sapete, come dakshina, guru dakshina (offerta al guru, ndt), e disse: “Sapete, mi sono impossessato anche di tutti i poteri di Mataji, assorbendoli dentro di me”. E quegli sciocchi gli credettero.
E poi una di loro mi venne incontro all’aeroporto dicendomi: “Lui ci ha spillato moltissimo denaro. Soltanto quel giorno ci ha fatto pagare un tola e un quarto d’oro come guru dakshina”.
Replicai: “Bene, un giorno o l’altro lo rincontrerò”. Ma loro erano ormai tutti condannati. Questa è la situazione. E lui per la gente è molto affascinante, sapete. E se ne stava seduto su una grossa (poltrona?) con migliaia di persone che andavano da lui. Ma poi io feci qualcosa, e ora è finito direttamente in prigione. Direttamente in prigione. È così.
Ma avevamo una sahaja yogini così. Prese la realizzazione e io le dissi: “Il tuo guru non era onesto, non accettare nulla da lui, perché proverà a passarti qualche siddhi (potere) con cui cercherai di fare impressione sulla gente”. Lei rispose: “No, no, Madre, io voglio il parama, voglio ciò che è supremo, l’assoluto, non voglio tutto quello”. Perché il suo guru era solito portarsi in giro dei serpenti e fare trucchi di ogni genere, sapete, ed aveva accessi di collera. Quando poi andai in America, sentii dire che lei aveva tremila discepoli. A quel tempo, a Bombay, io non ne avevo altrettanti. Ne avevo a malapena duecento che, in qualche modo, continuavano a rimanere attaccati a questo (Sahaja Yoga, ndt).
Esclamai: “Tremila! Che cosa sta facendo?”. Mi preoccupai veramente, sapete; le diedi un bandhan e tutto il resto.
Ma quando tornai (In India), non ci crederete, portò delle anfore d’argento piene d’acqua, per lavarmi i piedi. Io ero molto imbarazzata, davvero imbarazzata. E mi mostrò una mia grande fotografia - “Madre, guardi che lavoro sto facendo”- Aveva affisso una mia foto, davvero enorme, e tutti i bhut erano intorno. Potevo vederli tutti aggirarsi in aria, sapete, tutti quanti.
Mi dissi: “Ma che cosa sta facendo? Che lavoro ha fatto e che cosa sta combinando? Infatti è diventata tutta scura e sparuta”. Le chiesi: “Che cosa fai con questa gente?”.
“Oh, Madre, non sa. Ho divulgato lì il Suo nome. Posso anche dire, a chi ha perso qualcosa, dove è nascosto il denaro, o dico moltissime altre cose... posso dire persino il nome del cavallo vincente”.
Mi dissi: “Magnifico. Che bel Sahaja Yoga si sta praticando qui”. Così le dissi: “Bene, domani vieni a trovarmi a casa.”.
E lei venne. C’erano con me due o tre persone. Le dissi: “Bene, dimmi di loro”. E lei (rivolta ad uno dei presenti): “Tu vivi vicino ad un ponte”.
E quello: “No, mai, io vivo vicino al mare. Come si può costruire un ponte sul mare?” Allora lei fece altre affermazioni, ma lui rispondeva: “No, niente di tutto questo”. Allora si rivolse ad una signora. E anch’essa disse: “Niente (di vero, ndt)”. La terza persona disse: “Non è vero niente. Ciò che stai dicendo non è vero”. Allora lei si precipitò da me: “Madre, Lei mi ha tolto tutti i poteri?”.
Dissi: “Se fossero stati i tuoi poteri, ti avrei fatto sedere qui. Ma questi sono poteri del demonio! Che interesse ha Dio nel dire quale cavallo arriverà primo e tutte queste cose? Perché dovresti dire tutto questo? Questi non sono poteri tuoi, sono poteri degli spiriti che ti infestano e che tu hai attirato, e il tuo guru fa tutto questo lavoro”.
“Oh, Dio, non me ne sono mai accorta”.
Dissi: “È così. Ora ripeti: ‘Abbandono tutto questo, lo abbandono’, per tre volte”.
Lei disse: “Va bene, Madre, lo dirò. Io voglio il parama, voglio l’assoluto”. Andò a casa, ma, sapete, questa popolarità, questa popolarità di basso livello è molto seducente. Lei continuò, ed ora è finita in manicomio. È così, perché questi spiriti che vi aiutano, poi vi tornano addosso e vi tormentano.
Quindi tutte le persone che provano a deviare, anche dopo la realizzazione, vengono corrette unicamente dal principio del guru. Con il principio dell’Agnya, voi date la realizzazione, l’illuminazione; con il principio del Sahasrara date l’integrazione; ma con il principio del guru voi date loro il dharma. Ecco perché così tanti, tutti voi che siete venuti da me, avete rinunciato facilmente a tutte queste abitudini: perché avete trovato lo Spirito, la gioia. E a quel punto non desiderate più tutte quelle cose. Non devo dirvi io che dovete smettere: smettete semplicemente, ve ne dimenticate, perché la vostra attenzione è ora attaccata allo Spirito. È questo il lavoro di un guru. Si dice: “Il Guru è colui il quale vi fa incontrare Sahib”, ossia il Signore. Quello è il guru. Diversamente tutti questi altri non sono guru. Ma chi non ha mai stabilizzato il vostro dharma, che non ha dharma egli stesso, come potete accettarlo come guru?
Che Dio vi benedica tutti.
Questo bambino è nato realizzato. Ciao, come stai? I blocchi che hanno queste persone, lui (il bambino) li mostra sui piedi. Dappertutto. Il Sahasrara destro. Che cosa significa Sahasrara destro? Superego. Passa alla parte destra. Sentite la pesantezza? Il piccolo la sta mostrando sul lato destro.
Loro lavorano, sono sempre impegnati (i bambini realizzati, ndt). Sono sempre impegnati. Il bambino di Gavin, questo piccolino....Continuamente! Cercano sempre di purificarvi, sono grandiosi. Lavorano di continuo. Per questo voglio che vi sposiate tutti presto, con tutti questi grandi bambini che devono nascervi.
Bene, posso rinfrescarlo per te, va bene, non preoccuparti (Risate – probabilmente Shri Mataji si sta rivolgendo al bambino. Poi, rivolta ai sahaja yogi:) Dovete pensare alla luna che è il vostro zio materno. La luna è nata insieme a Lakshmi. Sono quattordici le cose nate dal mare. Tra queste vi è anche un bastone. Anche il bastone che mi ha dato ieri Gregoire è scaturito dal mare. Questa è stata la quattordicesima cosa.
(Pausa) Ora va meglio?
Ora, le persone venute per la prima volta dovrebbero venire avanti, sapete, è meglio nella fila davanti, sarebbe meglio; e la seconda fila potrebbe essere... va bene. Tutte queste persone sono venute per la prima volta?
Bene, potete venire nelle prime tre file, bene. Ora, chi altri è qui (per la prima volta)? Venite avanti.
Come sapete, Sahaja Yoga è qualcosa di molto sottile, e la cosa principale è che deve agire, deve concretizzarsi. La Kundalini deve ascendere e voi dovete ottenere la realizzazione. Questo è il pensiero principale. Qualsiasi cosa possiate dire, qualunque discussione o problema possa esistere, a noi non interessa. Ciò di cui ci preoccupiamo è che dovreste conoscere voi stessi. È questo è il punto cruciale in cui ci troviamo, ed è ciò che dobbiamo ottenere. Ora, i problemi nascono dai nostri squilibri nella vita e da tantissime cose. Ma di qualsiasi cosa si tratti, l’energia è talmente potente che otterrete la realizzazione. Ve lo dico perché noto che la gente, una volta ottenuta la realizzazione, pensa che ora è fatta, è contenta e non viene più. In realtà è avvenuta soltanto la germinazione. La Kundalini si è sollevata perché è stata ad aspettare tutto questo tempo, sapete, perciò tutto si presenta come una grande esperienza. Ma questo non significa che l’abbiate stabilizzata.
La seconda cosa da fare, dunque, è stabilizzarla. Questo è molto importante. Sento che è molto più importante che ottenere la realizzazione, perché, se la realizzazione avviene e poi ricade, a che serve? Quindi prendete la realizzazione; e l’avrete, su questo non vi è dubbio, perché siete tutti così. Ma poi dovete avere stima di voi stessi e comprendere che l’avete ottenuta perché la meritavate.
In India, alcune persone che sono rimaste con me per sette anni, non l’hanno ottenuta, ma voi l’otterrete tutti, ne sono sicura. Posso vedere chiaramente che l’avrete tutti. Questo però non significa che, dopo averla ottenuta, dobbiate sprecarla un’altra volta, perché questo è ciò che avete cercato nel corso di tutte le vostre vite. Perché il problema dell’Occidente è che, sebbene siano nati grandi santi, hanno questo cervello che divaga e si mettono a pensare. Non ottenete la realizzazione con la razionalità. La ottenete grazie alla vostra Kundalini; e ad essa non potete pensare. Perciò permettetele di espandersi, di manifestarsi, e diventate bravi come gli altri (sahaja yogi, ndt).
Ora loro sono tutti degli esperti e dei guru, sapete, sanno moltissime cose a proposito della Kundalini. Vi stupirà che siano tutti degli esperti, nonostante all’apparenza siano proprio come voi. Alzano la Kundalini, danno la realizzazione, sanno tutto al riguardo. E voi dovete essere come loro.
È una cosa semplicissima che avviene ad ogni età, in ogni momento, per ogni razza e così via. La cosa principale è che dovete avere stima di voi stessi, dovete rendervi conto che siete dei santi. Siete santi da anni e siete così da secoli. Avete cercato, cercato e cercato. E ora che avete trovato, permettetele di espandersi perché è molto importante, e dovete capire il vostro valore. È importante. Perché io vi attribuisco grande valore, in quanto vedo qualcosa di molto più profondo che voi non potete vedere.
Voi non lo vedete, ma a poco a poco comincerete a vederlo. D’accordo? Su questa promessa vi darò la realizzazione.
Mettete le mani così. Poggiate entrambi i piedi a terra, paralleli. A volte constato di aver lavorato moltissimo su gente che poi si è persa, mi sento molto triste per questo.
Swadishthana sinistro – dategli... vi sta colpendo come un santo, un grande guru...(Shri Mataji ride - forse si riferisce al bambino realizzato del quale parlava prima, ndt).
Ora rivolgete le mani verso di me, così, e chiudete gli occhi. Per favore chiudete gli occhi. Adesso la prima cosa che avviene è che diventate consapevoli senza pensieri, nirvichar samadhi. Samadhi significa consapevolezza illuminata. Ottenete la consapevolezza illuminata senza pensieri. Diventate consapevoli senza pensieri. Prima cosa.
E il secondo evento si verifica quando (la Kundalini) oltrepassa l’Agnya e attraversa questo punto detto talu, l’area dell’osso della fontanella: allora cominciate a sentire l’irradiazione del vostro Spirito sulle mani, sotto forma di vibrazioni.
Percepite la brezza fresca nelle mani? L’avete già ottenuta! Tu no, c’è un piccolo problema. Bene, guardami per un po’ in questo punto. Qui. Senza pensare, guardami, funzionerà.
Dimenticate tutto ciò che ho detto. Se avete fatto uso di droghe non importa, non preoccupatevi. Io posso assorbire tutto, risucchiarlo proprio fuori di voi. Non preoccupatevi di questo. Dimenticatevene. Non abbiate alcun senso di colpa, per amor del cielo. Io sto parlando dell’oceano di amore: è un oceano! Che colpa potete avere? Giusto una macchiolina. Quindi, per favore, non abbiate sensi di colpa, anzi, ditemi: “Madre, noi non siamo colpevoli. Io non sono colpevole”. Ditelo nel vostro cuore. Questo è l’unico punto bloccato in voi. Al giorno d’oggi è anche una moda sentirsi colpevoli per ogni cosa. Ora chiudete gli occhi. Per favore chiudete gli occhi. Sappiate che non siete colpevoli di nulla, che siete bellissimi.
(Sposta) il lato destro sul sinistro. Sposta il lato destro sul... Tieni gli occhi chiusi... senti? Funzionerà. Lasciala semplicemente accadere, lasciala accadere, lasciala andare, lasciala andare. Chiudi gli occhi. Devi ottenerla. Non essere scontento di te stesso. Stai criticando te stesso? Lo stai facendo?
Uomo: Sono spaventato.
Shri Mataji: Spaventato di che? Della bellezza che è in te? Non c’è di che essere spaventati. Non c’è niente da temere. Ho forse un aspetto che incute paura? Eh? Bene. Ora chiudi gli occhi, chiudi gli occhi. No, non c’è niente di cui aver paura. È la cosa più semplice che possa accadere, esiste assolutamente, è come la germinazione di un... chiudi gli occhi, non c’è niente da temere. Lasciala andare, lasciala andare. Tutto qui. È la cosa più semplice.
Lei l’ha ottenuta. Proprio così.
Dovete aver paura di pub e cose del genere, sapete. Io ho davvero paura dei pub.
(Ai sahaja yogi:) (Spostate) il lato sinistro sul destro. Spostate il sinistro sul destro. Sentiamo le sue vibrazioni, venite avanti. Qualcuno di voi venga avanti. Da dietro.
(Alla persona nuova:) Siediti, siediti. Loro lavoreranno soltanto. Chiudi gli occhi, chiudi gli occhi, loro ti stanno solo aiutando, chiudi gli occhi. Vedete, è proprio come se loro sapessero nuotare, e stessero cercando di aiutarvi. Quando sarete a riva, insegneranno anche a voi a nuotare e allora anche voi salverete altri.
Lavora su di lui. Chiudi gli occhi, non pensare. Gioisci, questa è la cosa più grande che hai... Sahasrara, giusto. No, no. Andrà bene, non preoccuparti, conosciamo il tuo problema. Non... Chiudi gli occhi. Conosciamo il tuo problema. Sposta il destro sul sinistro. Conosciamo il tuo problema, sappiamo tutto su dove si trova. Chiudi gli occhi. Non c’è niente di cui avere paura, insomma, che cosa può accadere? Dentro di te qualcuno ti spaventa. È questo, devo dire. Non c’è niente di cui aver paura.
Sakshat moksha Dayini, Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini. Sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini. Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshadayini Aham sakshat mokshaday...
Con la mano. Lì. Marcus, alzati e abbassalo...
Funziona. No, no. Aspetta, lo stanno risolvendo. È iniziato, ora non... è iniziato, è già iniziato. Chiudi gli occhi. Funziona. Non preoccuparti. Funziona. Lei l’ha ottenuta molto bene.
(Fine della registrazione)
[1] Gurudwara Panja Sahib si trova ad Hasan Abdal, a 48 km da Rawalpindi in Pakistan. È uno dei luoghi più sacri dei Sikh a causa della presenza di una roccia che porta impressa l’impronta della mano di Guru Nanak. In quel luogo Guru Nanak chiese ad alcune persone di spostare una roccia da dove si trovava e, da quel punto nel terreno, iniziò a sgorgare acqua.
[2] La sorella di Guru Nanak si chiamava Nanaki (1464 – 1518).
[3] Tola: unità di peso indiana equivalente a 180 grani, 0,375 once troy (unità di peso utilizzata nel commercio dei metalli preziosi). Una oncia troy=31,103 gr. Quindi un tola e un quarto equivale a circa 14,58 gr.